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Sfumature del carnevale – Scuole e tradizioni

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
6 Marzo 2011
Musica //

Complesso Ultima Dimensione festa di Carnevale (St)
Dalle socie al bball pe chèse, dalla Chiesa alla pentolaccia: cosa salvare del Carnevale
Manfredonia – ANCHE quest’anno Manfredonia respirerà un’aria di festa. I bimbi sembrano non vedere l’ora di personificare l’eroe preferito e la bimbe di truccarsi come le “donne”. È il carnevale. Una festa che accomuna adulti e piccini perché simboleggia l’allegria, la spensieratezza che tutti vorrebbero ritrovare.

A Manfredonia è la festa più sentita perché permette di abbandonare sé stessi per divertirsi come più si desidera. Non c’è una piazza priva di gente a festa, con le maschere o senza. Non c’è pasticceria o bar-caffetteria che non sia pieno di gente che acquista le cosiddette ”ciangularij” di carnevale o la tipica farrata manfredoniana perché come le altre feste fa abbandonare anche la dieta annuale che è ormai diventata un’imposizione infelice.

Un Carnevale che è insito nella stessa tradizione di Manfredonia: sin dagli inizi del 900 con le cosiddette Socie nelle case dove la stanza più grande veniva liberata dai mobili per danzare a suon di musica di orchestrine locali o per mezzo del grammofono, dal pomeriggio alla sera. C’era inoltre, dal dopoguerra fino agli anni ’60 , il cosiddetto “bball pe chèse” in cui gruppi di giovani correvano e urlavano mascherati per le strade fermandosi in ogni casa dove era allestita la Socia nella quale veniva riconosciuto soltanto il capo comitiva. Tutto questo nonostante l’opinione contraria della Chiesa che configurava il carnevale come una festa di origine pagana soprattutto per quanto riguarda la prima domenica di Quaresima, la pentolaccia, in cui i sipontini continuavano a divertirsi.

GLI EVENTI DEL CARNEVALE
– Anche nel 2011, il Carnevale a Manfredonia con il suo “Re Zepèppe “ continua a rappresentare la festa simbolo della città che attende trepidamente la 58° edizione. Gli eventi da non perdere quest’anno: giovedì 24 febbraio 2011 apertura dei capannoni alla città che potrà visitarli notando il lavoro dei carristi (Parco Sopim – ex Ajinomoto). 27 febbraio sfilata delle meraviglie e mostra fotografica sul Carnevale Dauno. A conclusione ci sarà Cristina D’Avena in piazza Duomo con il suo spettacolo musicale. 3 marzo ci sarà una festa all’aperto con degustazioni e musica live in tutto il centro storico. 5 marzo prove generali in piazza Marconi. 7 marzo il veglioncino dei bambini ripristinato dopo anni.

I PREPARATIVI
– Come ogni evento, Carnevale a Manfredonia non è solo festa ma anche lavoro. Aggirandosi tra i preparativi carnevaleschi si possono intravedere volti nervosi, quasi isterici di mamme, nonne e care donne che si improvvisano sarte e che quasi impazziscono per soddisfare le più assurde richieste dei più piccoli. Le maestre superano sé stesse nell’organizzare il lavoro cercando di accordare tutti e preparare, con materiale riciclabile quale carta,plastica e con stoffe ricche di pailette e decori di ogni genere, i bei vestitini che vediamo indossare ai bimbi ma che in realtà non hanno nessuna intenzione di partecipare in modo così statico alla sfilata. Forse non hanno tutti i torti anche perché succubi – durante le sfilate – delle intemperie: troppo caldo, troppo freddo e non possono coprirsi o spogliarsi perché il lavoro delle povere mamma e maestre a quel punto sarebbe vano.

LE SCUOLE – Il lavoro certosino che nel pomeriggio si svolge nelle scuole coinvolge mamme e maestre che mostrano come le istituzioni, rappresentate da queste categorie, siano in continua simbiosi per rendere al meglio le attività che coinvolgono i bambini, la generazione futura. È un momento di aggregazione scuola- famiglia che non viene condiviso da tutti ma che ha i suoi vantaggi nell’offrire uno spiraglio di gioia ai preparativi carnevaleschi che richiedono un impegno duro e tenace e che consente di abbandonare – anche se in parte – la monotonia scolastica per preparare belletti e scenografie.


LE SARTE
– Il lavoro è affidato soprattutto alle sarte, vere o presunte, che vengono fornite direttamente, negli ultimi tempi, dalle associazioni in modo da risparmiare tempo e lavoro. Certo il Carnevale è anche un periodo che permette a tanta gente di distinguersi dalla massa, attraverso creatività e abilità. Fenomeno tipico delle scuole superiori in cui la bella ragazza o il bel ragazzo assumono ruoli forse non adatti alle proprie capacità compromettendo (sadismo, ndR) le potenzialità di coloro che hanno maggiore abilità di organizzazione o nel campo della danza, del disegno, ma che non sanno come crescere in società nelle quali sono vietate forme di collaborazione. Ma in compenso resta la possibilità di divertirsi senza restrizioni o limiti ma soltanto nel rispetto dell’arte carnevalesca.


lilianaguerra8889@alice.it

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