Edizione n° 5386

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Per salvare una Città

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
6 Luglio 2010
Editoriali //

Via Gargano, Manfredonia, dopo l'omicidio di Leonardo Clemente (image copyright Stato)
Via Gargano, Manfredonia, dopo l'omicidio di Leonardo Clemente (image copyright Stato)
Manfredonia – UNA frase riecheggia in questi ultimi giorni, stampata anche su volantini affissi ovunque “Salviamo il Manfredonia”. I tifosi della squadra biancoceleste uniti con il sindaco Riccardi stanno promuovendo una vasta e accorata mobilitazione di massa Riccardi si appella al popolo , una campagna di sensibilizzazione che scavalca ogni crisi economica e le numerose emergenze sociali in atto, per una squadra simbolo di aggregazione sociale, segno dell’orgoglio cittadino. Nulla da rivendicare agli ultrà che hanno anche manifestato pacificamente in Piazza del Popolo, sventolando le bandiere al vento del cambiamento e della speranza calcistica.

Così questa campagna di sensibilizzazione a favore del calcio e contro il profondo disinteresse della popolazione per la squadra offre uno spunto di riflessione. Ora una domanda ritorna prepotente nella mente, una voce assordante e silenziosa, sottaciuta: “Perché tanta indifferenza?

Una spregevole caratteristica che accomuna le tante vicende della vita sociale manfredoniana.

Una sola idea, una possibile “mobilitazione delle coscienze” contro ogni tipo di violenza e di feroce mattanza che in questi ultimi giorni ha destato l’attenzione del Governo fissando una visita del Ministro degli Interni Roberto Maroni Per la Mala a Manfredonia in arrivo Maroni a conferma della necessità di attuare un piano di sicurezza efficace contro probabili eventi delittuosi. Il Sottosegretario Alfredo Mantovano parteciperà all’incontro preparatorio a Bari in vista della riunione tecnica di coordinamento con i vertici delle forze di polizia, prevista il 12 luglio a Manfredonia.

FOCUS – Il Comitato Nazionale per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico per la prima volta a Manfredonia – Dunque, in seguito agli eventi delittuosi che, negli ultimi tempi, hanno attanagliato la città, il sindaco Angelo Riccardi ha fatto pervenire al prefetto di Foggia, Antonio Nunziante, la richiesta di convocare a Manfredonia il Comitato Nazionale per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico. La richiesta è stata accolta e, stamane 6 luglio 2010, il prefetto Nunziante ha comunicato al sindaco che il Comitato si riunirà a Manfredonia il 12 luglio. Il ministro Roberto Maroni, nell’occasione, incontrerà i sindaci di Manfredonia, Mattinata e Monte Sant’Angelo. “Voglio ringraziare personalmente e a nome dell’intera cittadinanza il sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano, che si è prodigato affinché il Comitato Nazionale si svolgesse nella nostra città”, ha detto in una nota il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi.

IL PACCHETTO SICUREZZA DEL GOVERNO – Il Governo preme ancora sulla cospicua produzione normativa a completamento di quanto già prodotto con il c.d. “pacchetto sicurezza” di cui alla legge n. 125/2008, integrato dal Decreto del Ministro dell’Interno 5 agosto 2008.

Con quest’ultimo sono stati conferiti nuovi poteri ai Sindaci in materia di sicurezza, degrado urbano ed incolumità pubblica. A tali disposizioni – improntate al concetto della c.d. “sicurezza partecipata” al quale si ispirano i nuovi modelli organizzativi dei piani coordinati di controllo del territorio(PCCT) basati su rapporti di reciproca collaborazione fra i contingenti della Polizia Municipale e quelli delle Forze di Polizia anche in materia di condivisione dei dati e delle informazioni – si sono affiancate le azioni volte a garantire la possibilità, da parte dei Comuni, di munirsi di importanti strumenti di presidio del territorio mediante l’uso di sistemi di videosorveglianza come auspicato dal sindaco Riccardi durante la campagna elettorale Impianto di videosorveglianza h24 a Manfredonia ).

“Salviamo Manfredonia”, ritorna prepotente, riemerge con forza, come un coro da stadio. Solo le sirene blu della polizia ululano e gli sguardi incollati alle finestre sono il segno di una città che sopita si addormenta tra le braccia dell’indifferenza. Si ode una nota stonata, di fredda apatia nei luoghi pubblici “Tanto si ammazzano tra loro, non ci riguarda Ancora Mala a Manfredonia, omicidio Clemente .

Il sangue di giovani ragazzi continuerà a scorrere sulle nostre vite ormai assuefatte alle quotidiane immagini di violenza, perché non siamo abituati a chiedere e a desiderare di più dalla nostra società, forse anche da noi stessi, nascosti e indaffarati dal nostro ben pensare e il nostro ben vestire. Rintanati nelle nostre false sicurezze, usciamo fuori dalla polveriera delle nostre rispettabili e accomodanti opinioni per ripetere ancora:Salviamo Manfredonia dalla monotonia, da chi ha perso la speranza, da chi vorrebbe ridurla in schiavitù per i noti traffici illeciti, da chi ha lo sguardo spento dalla vergogna.

Salviamo i nostri ragazzi dalle strade facili che poi si rivelano voragini di morte, salviamo le nostre famiglie dai facili ricatti e dalla vendetta, tanto nulla potrà restituire la vita bruciata dal foro dei proiettili. La morte chiama morte, rigurgita la vita, la deforma, la svilisce, la butta via come fosse un corpo senza anima, senza dignità. Una società che non si ferma a riflettere, che non si interroga e non percorre le strade della verità per gridare la propria indignazione rimane sotto le grinfie del tiranno di turno. Sconfitta la democrazia, affondano le libertà di pensiero, di opinione e di espressione. Trionfano la violenza, il sopruso, chi condanna è allo stesso tempo giudice della vita degli altri, nessuno può sfuggire o fuggire.

Salviamo Manfredonia dalle paludi della delinquenza, dalle ceneri di chi minaccia vendetta, dalla paura che uccide e soffoca le nostre voci, le nostre coscienze. Non bastano le pattuglie della polizia e i numerosi controlli del territorio per arrestare la marea nera della vendetta che inquina la nostra città. Solo una pace costruita sui valori della verità e della vita, sullo sforzo anonimo di ciascuno potrà irrompere ontro le fitte reti di una malavita che minaccia il bene comune. Non è isolandosi che la città valorizza se stessa, ma ponendosi in relazione con tutti i cittadini e questi ultimi tra loro. Si tratta di un impegno che non può essere svolto esclusivamente dalle forze dell’ordine e dalle classi politiche, ma pretende la partecipazione personale, come una vera comunità unita e fondata su valori condivisi.

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In ogni paese c’è una orrenda casa moderna. L’ha progettata un geometra, figlio del sindaco. (Dino Risi)

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