Il caso di Vincenza Saracino, la 50enne trovata sgozzata mercoledì sera in un casolare abbandonato tra Preganziol e Treviso, rimane un enigma. Numerosi sono gli interrogativi senza risposta, a partire dall’arma del delitto: potrebbe trattarsi di un coltello o di un cacciavite. Oggi, 6 luglio, è prevista l’autopsia, che si spera possa fornire le prime risposte sulla tragica morte della donna. Nel frattempo, prende corpo l’ipotesi di un delitto passionale.
La morte di Vincenza Saracino
Secondo i primi rilievi, Vincenza sarebbe morta per dissanguamento, con due profonde ferite al collo e alla mandibola. Sulle sue braccia sono stati rilevati graffi, che il medico legale dovrà verificare se possano essere considerate ferite da difesa.
Il corpo è stato trovato all’interno di un vecchio stabile industriale dismesso, spesso utilizzato da senzatetto per pernottare, non lontano dalla casa dove la donna viveva con il marito e la figlia. La bicicletta di Vincenza è stata trovata a pochi passi, suggerendo che l’omicidio sia avvenuto sul posto e non altrove, con successivo spostamento del corpo.
Ipotesi dell’appuntamento trappola
L’arma del delitto non è ancora stata trovata, ma si indaga sul movente. L’ipotesi di una rapina finita male è stata esclusa: la borsa, gli effetti personali, la bici elettrica e persino le borse della spesa della vittima sono stati ritrovati intatti.
Gli investigatori hanno aperto un fascicolo a carico di ignoti. Hanno interrogato il marito Fabio, titolare di una catena di negozi in franchising di oggettistica erotica, che aveva denunciato la scomparsa di Vincenza la tarda serata di martedì. L’attenzione è rivolta anche ai conoscenti, inclusi i clienti del sexy shop gestito dalla vittima a Preganziol.
Indagini in corso
Gli investigatori stanno analizzando celle telefoniche e videocamere pubbliche e private per ricostruire i movimenti della donna. È certo che Vincenza sia entrata in un bar della zona per comprare delle sigarette poco prima di essere uccisa e che circa mezz’ora dopo il marito si sia recato nello stesso negozio cercandola, spiegando che non riusciva a contattarla telefonicamente.
Secondo quanto riportato da TrevisoToday, gli inquirenti ritengono che Vincenza sia stata attirata in trappola, forse da qualcuno con cui aveva un appuntamento nel casolare. Il telefono della donna è stato sequestrato nella speranza di trovare tracce di questo ipotetico incontro. Il caso di Vincenza rimane apertissimo, e la comunità è profondamente scossa. “Ci mancherai tantissimo”, recita un bigliettino lasciato sul luogo dell’omicidio.
Lo riporta Today.
