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Il Kismet – Teatri di Bari svela la nuova Sala Teatro

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
7 Febbraio 2020
Spettacoli // Teatro //

Una nuova Sala Teatro con capienza raddoppiata, pronta ad ospitare fino a 400 spettatori, un progetto che si inserisce in continuità con i precedenti lavori di rinnovo del foyer del Kismet – Teatri di Bari, che ad oggi può accogliere fino a 150 persone e ospita anche un american bar e gli studi di Radio RKO.

È arrivato il via libera dalla Commissione Area spettacolo del Comune di Bari al termine dei lavori che hanno interessato il contenitore culturale in strada San Giorgio martire, gestito dal Consorzio Tric – Teatri di Bari (Teatri di Rilevante interesse culturale). Un rinnovamento che non fa perdere ‘l’anima’ dello storico opificio delle arti, simboleggiata dal mitico portellone giallo che si incrocia nel corridoio di accesso alla Sala Teatro.

L’inaugurazione è in programma nel week-end dell’8 e 9 febbraio, con due grandi spettacoli inseriti nel cartellone Stagione di prosa 2019/2020 Teatri di Bari al Kismet, curato da Teresa Ludovico. Un’utopia fisica e politica, vissuta attraverso gli occhi dei cittadini ateniesi Pisetero ed Evelpide è al centro, sabato 8 febbraio, di Uccelli di Aristofane. Alle ore 21 va in scena l’adattamento teatrale firmato Emilio Russo dell’immortale opera del commediografo greco, secondo appuntamento della Stagione di prosa 2019/2020 del Tric al Kismet, a cura di Teresa Ludovico.

Domenica 9 febbraio alle ore 18 il Kismet – Teatri di Bari apre invece le porte al pubblico per la messa in scena di L’uomo che cammina nudo, produzione Gitiesse Artisti Riuniti incentrata sulla storia di Pino Pascali, compianto artista pugliese che ha saputo farsi apprezzare in tutto il mondo con le sue opere.

Uccelli di Aristofane

Tieffe Teatro Milano

Adattamento e regia Emilio Russo

con Camilla Barbarito, Giuditta Costantini, Nicolas Errico, Ludovico Fededegni, Claudio Pellegrini, Claudio Pellerito, Giulia Perosa, Maria Vittoria Scarlattei, Chiara Serangeli

assistente alla regia Claudia Donadoni scene Lucia Rho costumi Pamela Aicardi luci Mario Loprevite

interventi di teatro d’ombra della Compagnia Controluce

 

“Aristofane nella Grecia del 414 A.C., mentre il suo mondo si sgretola tra guerre e scontri ideologici e generazionali, riesce a fermare il tempo, a cercare una via di fuga nell’immaginario, a disegnare un impossibile mondo possibile. Uomini e Dei accumunati da corruzione e avidità, saranno da ora in poi divisi da Nubicuculia, la città costruita sulle nuvole, e dal sogno di libertà e partecipazione degli uccelli suoi abitanti, che decideranno per una vita senza leggi e senza denaro. Sarà proprio in questo ‘spazio’, quello della voglia di cambiamento, quello della rivoluzione possibile, quello delle pulsioni adrenaliniche, che proveremo a raccontare il capolavoro del più grande poeta comico della commedia classica. Un racconto senza tempo, attualizzato nel linguaggio, tra Cervantes, George Orwell e Alfred Jarry, ma anche Totò, eppure con estrema fedeltà alle dinamiche e agli intrecci dei personaggi originari. In scena una compagnia di giovani interpreti tra parole e musica in uno spettacolo che restituisce la forza comica e le emozioni della straordinaria e controversa opera del grande poeta ateniese. Per il racconto/viaggio dei due ‘profughi’ alla ricerca della città e della vita ideale utilizzeremo diversi linguaggi, dal teatro d’ombre, al canto, al movimento all’interno di una scenografia che richiama gli spalti di un teatro antico, specchio della platea reale in un gioco ad incastro tra il tempo e lo spazio”. Emilio Russo

L’uomo che cammina nudo

adattamento teatrale Clarita Di Giovanni – Francesco Suriano

regia Clarita Di Giovanni – Francesco Suriano

interprete di Pino Pascali Mauro Racanati

musiche e suoni Stefano Gramitto Ricci

oggetti di scena Maria Teresa Padula

costumi Luigi Bonanno

video Clarita Di Giovanni

adattamento tratto dai testi

“Pino Pascali, l’uomo che cammina nudo” di Anna D’Elia, edizioni Peccolo, Livorno, 2018

e da: “Pino Pascali e Carla Lonzi. Discorsi” pubblicato per la rivista Marcatrè, 1967

È il 30 agosto 1968. Il corpo di Pino Pascali giace in coma al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni a Roma. Un’ora prima il giovane artista ha subito un terribile incidente sulla sua moto. Artista eclettico, esplosivo, pittore, scultore, performer, ormai conclamato, esposto nei musei e nelle gallerie più importanti nel mondo, Pascali si era trasferito a Roma dodici anni prima, da Bari, passando per Napoli, con il sogno dell’arte in testa. Gli incontri, e a distanza le voci che affiorano, innescano il flusso di memoria conscia e inconscia con cui Pino si confronta nell’ultima settimana di vita. È lo stesso Pascali a narrare e percorrere in 8 “quadri”, senza seguire una cronologia. I quadri compongono l’esperienza dell’artista come un puzzle le cui tessere sparse, collocandosi, conducono alla visione intera e al senso della sua esistenza breve e folgorante, contenuta già tutta nella formazione adolescenziale e consumata come per tutti i grandi artisti scomparsi in giovinezza con il fervore di chi non ha tempo da perdere e deve lasciare un segno, indelebile e significante.

L’ingresso è a pagamento. Il botteghino del Kismet – Teatri di Bari è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 16.30 alle ore 18. Per info: mail a botteghino@teatrokismet.it, telefono 080 5797667 – 335 8052211. Il programma completo della Stagione di prosa 2019/2020 è disponibile sul sito www.teatridibari.it

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