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UniFoggia: operetta di Giordano alle “Giornate dell’Unesco”

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
7 Aprile 2014
Foggia // Musica //
Università Foggia, esterno (st)

NELL’ambito della XXXV edizione dell’Assemblea ordinaria nazionale Ficlu (Federazione italiana club e centri Unesco) in programma dal 10 al 13 aprile, l’Università di Foggia protagonista della tavola rotonda “La Musica, ponte tra culture” prevista per venerdì 13 aprile alle 19,10
presso la Sala del Tribunale di Palazzo Dogana (in piazza XX Settembre a Foggia).

In programma gli interventi del prof. Giovanni Cipriani, ordinario di Letteratura Latina e Delegato del Rettore alle Politiche culturali dell’Università di Foggia, e della prof.ssa Tiziana Ragno, professore aggregato di Ricezione e fortuna della cultura latina all’Università di Foggia, che insieme alla prof.ssa Raffaella Cassano, ordinario di Archeologia romana all’Università di Bari, e a prof. Agostino Ruscillo, musicologo e docente al Conservatorio Piccinni di Bari, presenteranno una delle opere meno popolari del grande compositore foggiano Umberto Giordano.

Si tratta di Giove a Pompei, brillante operetta musicata da Alberto Franchetti e appunto da Umberto Giordano su libretto di Luigi Illica e dell’insigne antichista Ettore Romagnoli.
A Pompei fervono gli scavi: corre il 79 d.C. e il Vesuvio non ha ancora eruttato. Eppure, i Pompeiani hanno già inventato l’archeologia. Da tempo, infatti, cianfrusaglie di ogni età subiscono uno speciale trattamento: quello che, grazie all’azione della lava, trasforma anche gli oggetti più insignificanti in preziosi reperti, pagati a caro prezzo da ingenui e fanatici appassionati di anticaglie.

È la “patina della Storia” e Pompei è, ben prima che la seppellisca il vulcano, il fulcro di un ricco mercato
di ‘patacche’. Basterà, tuttavia, un peccato di superbia a provocare la reazione del padre degli dèi: il vecchio Giove, sceso tra gli uomini, innescherà l’eruzione del Vesuvio, non senza farsi cogliere però dalla solita fregola erotomane indirizzata, questa volta, verso appetitose e formose Pompeiane. In questo grottesco scenario, si svolgono i fatti che animano Giove a Pompei, operetta musicata da Franchetti e il grande Giordano.

Oggi Giove a Pompei gode finalmente di un lavoro di ricerca su fonti e spartito: il lavoro è stato pubblicato da Giovanni Cipriani, Tiziana Ragno e Agostino Ruscillo in Pompei, l’operetta e la ‘patina della Storia’. Studi su L. Illica – E. Romagnoli, Giove a Pompei per U. Giordano – A. Franchetti (1921) [2 voll., Irsina: Barile ed., 2013]. «Io credo che con questa ricerca si sia compiuto un grandissimo passo in avanti nella conoscenza e nella fruizione del talento artistico di Umberto Giordano – dichiara il prof. Giovanni Cipriani –. Dal punto di vista scientifico, inoltre, credo che sia stato prodotto uno straordinario spaccato relativamente alla vita artistica e ad un particolare nucleo dell’ispirazione di Umberto Giordano; si tratta oggettivamente di uno spaccato di grande rilievo, per non dire che è al momento assolutamente unico: bisogna infatti tener conto che non c’è bibliografia recente o aggiornata sull’argomento e che la ‘stramba’ idea (avuta da Giordano e dal suo librettista Luigi Illica, NdC) di parodiare la distruzione di Pompei per colpa dell’eruzione del Vesuvio e di puntare al ridicolo mettendo alla berlina i traffici determinatisi dopo la scoperta degli scavi di Pompei presuppone un ‘plafond’ culturale assolutamente inedito per quel che riguarda le ‘biblioteche’ dei due talenti artistici già citati.

Un simile risultato, d’interesse internazionale (data la vasta rinomanza di Giordano e di Illica, NdC), è stato reso possibile grazie alla fruttuosa alleanza fra mondo della ricerca universitaria afferente al nostro Ateneo e mondo della ricerca musicologica afferente al Conservatorio Giordano di Foggia». Al termine della tavola rotonda, come detto incentrata completamente su quest’opera di Umberto Giordano e sugli studi che hanno portato alla pubblicazione del saggio, verranno eseguiti degli intermezzi musicali tratti proprio da Giove a Pompei, in modo da offrire la possibilità, a chi non la conoscesse, di ascoltarne brio, genialità e ironia.

«Le Giornate dell’Unesco rappresentano un importante momento di confronto, un momento in cui la cultura e le risorse del territorio incontrano i grandi temi e le grandi proposte di carattere nazionale – ha aggiunto il Rettore dell’Università di Foggia, prof. Maurizio Ricci –. Nella fattispecie del nostro Ateneo, ci presentiamo a queste due giornate con una significativa ricerca coordinata dal prof. Giovanni Cipriani, a conferma della piena aderenza dei nostri progetti scientifici con la realtà territoriale della Capitanata. L’Università di Foggia si sta impegnando a fondo nella identificazione territoriale dei propri progetti, questa bellissima ricerca sul grande compositore foggiano Umberto Giordano potrebbe per cui rappresentare una nuova partenza per una considerazione, finalmente scientifica, dell’opera di uno dei più grandi maestri di tutti i tempi».

Redazione Stato

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