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Le manifestazioni di piazza e la castrazione dei partiti

AUTORE:
Agostino del Vecchio
PUBBLICATO IL:
7 Dicembre 2009
Editoriali //
NobDay (caltanisetta.it)
NobDay (caltanisetta.it)

Roma – L’OPPOSIZIONE a volte, è davvero demoralizzante. Stigmatizza la maggioranza, la dipinge come criminale, un mostro, un regime da abbattere, per poi non combatterla   mai veramente, limitandosi a sparlarne un po’ davanti alle telecamere, tanto per tranquillizzare i suoi elettori disorientati. La sinistra, a volte, impiega la maggioranza per scelte scomode perché non vuole sporcarsi le mani e spesso, così come avviene nella Destra, non si presenta neppure alle Camere per votare in senso opposto, conferendogli così un colpevole silenzio/assenzo. A tale riguardo è rimarchevole ricordare che i deputati delle due Camere del Parlamento hanno una percentuale di assenza nelle votazioni che varia tra il 50 e il 78 per cento. A testa di questa ingloriosa classifica (78 %) si colloca Onorevole Luca Barbareschi che, in un’intervista ne il Fatto Quotidiano dello scorso 31 ottobre, si è giustificato spiegando che lo stipendio del parlamentare è “troppo basso” (23.000 € al mese)  per vivere dignitosamente e si trova quindi “costretto” a fare anche l’attore. L’unico interesse che unisce la Destra e la Sinistra di questo Paese, è la sopravvivenza della Casta, che si trova d’accordo, ad esempio, ad auto aumentarsi nottetempo lo stipendio tramite decreto legge o ad bloccare, lo scorso 25 novembre, l’autorizzazione all’arresto dell’Onorevole Cosentino, accusato di concorso esterno in associazione camorrista dal Tribunale di Napoli, cosa che si è verificata grazie ai voti di maggioranza e opposizione.  Il 5 dicembre quasi un milione di persone è scesa in piazza per il No B. Day ed in questa occasione l’indignato centrosinistra, tranne poche eccezzioni come l’Onorevole Rosy Bindi e qualche veltroniano, ha preferito rimanere in toto nelle rispettive sedi. Questo accadeva perché la manifestazione nasceva da internet, da una pagina web del social network Facebook e non poteva essere ricondotta o riconducibile a un partito rispetto ad un altro. Le bandiere di quella quell’altra parte politica, (poche in realtà), nonostante qualche dissenso,  sono rimaste alla fine del corteo onde evitare strumentalizzazioni di parte. Il risultato è stato che la RAI lottizzata negava la diretta della manifestazione mentre la  Fininvest la bollava come una “carnevalata da riderci sopra” e riduceva addirittura ad un terzo il numero dei partecipanti presenti in piazza (350 mila secondo Studio Aperto). Uno dei problemi di questo Nazione è che i partiti sono talmente indaffarati ad occupare ogni singolo settore della vita pubblica che, grazie ai mezzi d’informazione occupati e/o acquisiti, riducono ogni singola battaglia sociale ad uno scontro tra Destra e Sinistra,  tra “fascisti” e “comunisti”, insultando così l’intelligenza di molti, ma non di tutti. In questo modo la Casta cerca di far dimenticare il fatto che esiste più di un terzo della popolazione italiana che non si riconosce in nessun partito e non va a votare perché non si sente rappresentata oppure è delusa dall’attuale classe dirigente. La base di un movimento politico determina spesso un annullamento delle singole opinioni dei suoi eletti solo per un mero interesse di poltrone. E’ successo ad esempio per l’Onorevole Clemente Mastella, saltato da una sponda all’altra nella speranza di conquistare l’immunità alle accuse di corruzione oppure all’Onorevole Daniele Capezzone che, in meno di un mese, si è trovato a tessere le lodi della stesso gruppo (Partito delle Libertà) da lui tanto ferocemente deprecato e vilipeso per anni. Le persone scese in piazza il 5 dicembre non possono essere manovrate o possedute da nessuna parte politica e per tale ragione non hanno voce nei mezzi di comunicazione o peggio, vengono sbeffeggiati dagli stessi media come pittoreschi illusi. La verità è che la Destra e la Sinistra non hanno una seria intenzione di combattersi se non per le poltrone che si scambieranno o per mezzi d’informazione e relativi dirigenti nominati dalla temporanea squadra vincente. La dimostrazione sta, ad esempio, nel fatto che il centro sinistra non ha mai deciso di varare una legge sul conflitto d’interesse nonostante avesse, a suo tempo, tutti i mezzi per farlo. Il teatrino della politica desidera solo elettori marionette che aprono la bocca a comando. E una piazza di gente che si muove da sola le fa paura.

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