Pisa/Manfredonia – CONCLUSASI con 4 opere liriche la stagione operistica del Teatro G. Verdi di Pisa, nello scorso marzo 2014. Le opere andate in scena sono “Il mantello” opera in un atto di Luciano Chailly e “Amici”, opera in un atto di Angelo Bellisario, rappresentate nella stessa serata intitolata al noto scrittore toscano Dino Buzzati. Per entrambe le opere la regia è stata curata da Stefano Mecenate. Terza opera lo scorso 29 marzo: “Pinocchio” di Natalia Valli, opera lirica in 3 atti con regia a cura di Renato Bonaiuto, direttore d’orchestra Alexey Nikonov, liberamente tratta da Collodi, commissionata nel 2006 dal Teatro Umberto Giordano nel 2006. Quarta e ultima opera, andata in scena al Teatro G.Verdi di Pisa, lo scorso 4 aprile 2014, “Il Flaminio” di Giovanni Battista Pergolesi, con direttore d’orchestra Federico Bardazzi e l’Ensamble barocco del Maggio Fiorentino.
Debuttando nella stagione lirica 2013/2014 del Teatro G.Verdi di Pisa, l’illustre soprano di Manfredonia Raffaella Palumbo ha interpretato i personaggi protagonisti delle 4 citate opere; in particolare: Rita (“Il Mantello”); Laura (“Amici”), il Grillo (“Pinocchio”), Agata (“Il flaminio”). L’esibizione del soprano di Manfredonia ha ricevuto grandi ovazioni durante l’aria, dal pubblico presente in sala.
TEATRO GIUSEPPE VERDI. Il Teatro Verdi è il principale spazio teatrale di Pisa. È uno dei più bei teatri di tradizione italiani e uno dei più riusciti come esempio d’architettura teatrale ottocentesca.
Il Teatro Verdi di Pisa, già Regio Teatro Nuovo, fu inaugurato la sera del 12 novembre 1867, con il Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini. Il Verdi, costruito tra il 1865 e il 1867 a opera dell’architetto Andrea Scala, è un teatro di media grandezza, difatti non supera i 900 posti, esclusi i posti d’ascolto: nel 1867, prima cioè del ridimensionamento della ribalta 1914 e della creazione delle gallerie 1935, la capienza non doveva andare oltre i 750 posti a sedere.
Il palcoscenico è effettivamente uno dei più grandi d’Italia: misura 26 metri di profondità e 32 metri di larghezza e rappresenta una sorta di importante “piazza” su cui è stato possibile realizzare scenografie per l’Aida, il Nerone di Boito ed altre.
L’ingresso, con la caratteristica loggia, ha tre porte. Da destra si accede all’interno del teatro, alla biglietteria, da sinistra si accede al bar del teatro.
L’interno del teatro è finemente curato e, anche grazie ad un’imponente opera di restauro curata dall’architetto Massimo Carmassi, che ha interessato l’edificio per diversi anni, si possono ammirare i colori vivi e il tratto elegante delle greche e degli affreschi. Inoltre, all’interno è presente un ridotto, intitolato nel 2006 al grande baritono pisano Titta Ruffo, con pregevole affresco sulla volta Trionfo d’Amore di Annibale Gatti, lo stesso autore del telone del teatro, raffigurante Goldoni che legge alla colonia Alfea.
La struttura contiene anche un museo di oggetti e costumi appartenuti a Titta Ruffo ed altri cantanti pisani, di notevole rilevanza storica e documentativa (fonte Wikipedia).
(A cura di Raffaele Salvemini – Redazione Stato@riproduzioneriservata – Tutti i diritti riservati)
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Grande Raffaella
Bravissima Raffaella , ti meriti tutto questo successo . con stima Salvatore Favia
Bravissima Raffaella, voce spettacolare!!!