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Italo Magno “Ecco cosa hanno detto i revisori dei Conti” (II)

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
8 Giugno 2017
Manfredonia //

DISCUSSIONE SUL BILANCIO CONSUNTIVO 2016 DICHIARAZIONE DI VOTO DEL CONSIGLIERE ITALO MAGNO

Signor Presidente,
siamo alle comiche finali, tanto che sentiamo perfino dissertazioni filologiche entro cui non mi cimento, di fronte a tanta scienza, risuonata in quest’aula.

Ma non posso non ricordare quello che è scritto nella relazione dell’Organo di revisione al Rendiconto della gestione per l’esercizio 2016, stilato dagli esimi dottori Pietro Gianfriddo, Giuseppe Toma e Mario Alfonso Gentile. Il loro stile è sobrio e delicato, ma il significato è inoppugnabilmente freddo e dal significato incontrovertibile, su come l’amministrazione comunale ha gestito conti, organizzazione e controlli relativi all’esercizio 2016.

L’Organo di revisione lamenta che il Comune, pur avendo deliberato il procedimento di controllo interno sulle Società partecipate, “a tutt’oggi non si rilevano concretamente attività finalizzate i tale procedimento”. Ed inoltre i revisori affermano “che la relazione sulla gestione dell’Organo esecutivo allegata al rendiconto non illustra gli esiti delle verifica dei crediti e debiti reciprochi tra il Comune ed i propri Enti e le Società partecipate”.

Nonché, al punto 6 di pag. 52, l’Organo di Revisione ci dichiara di aver effettuato tutta una serie di verifiche contabili e amministrative “a seguito delle quali sono emerse una serie di fattori di criticità che si sono ormai consolidati nel tempo e che hanno trovato puntuale conferma nelle risultanze delle indagini poste in essere dalla Corte dei Conti relativamente ai rendiconti 2011, 2012, 2013, 2014”.

E, per rendere i rilievi più intelligibili, elenca tali criticità:
1. reiterato ricorso alle anticipazioni di tesorerie senza soluzione di continuità, come rilevato durante in corso del’anno a seguito di periodiche verifiche di cassa;
2. struttura amministrativa dell’Ente carente di coordinamento, utilizzo di prassi procedurali restie alla modernizzazione, mancata valorizzazione delle risorse umane;
3. deficitaria gestione delle entrate;
4. mancata situazioni dei procedimenti di controllo e monitoraggio delle attività svolte dalle società partecipate;
5. esistenza di residui attivi di poste il sui accertamento risale a molto tempo addietro (antecedenti addirittura al 2011) per un importo di euro 5.092.869,90, come attestato dal Collegio in sede di riaccertamento e verifica;
6. riconoscimento di consunti debiti fuori bilancio dopo la chiusura dell’esercizio;
In considerazione di quanto emerso l’Organo di revisione propone l’immediata adozione di una serie di azioni finalizzate alla risoluzione delle criticità emerse, con l’obiettivo di garantire l’equilibrio economico-finanziario dell’Ente.

A conforto di quanto evidenziato dall’Organo di Revisione dei Conti, la stessa Relazione sulla gestione redatta dal Comune, esaminati i rapporti tra accertamento di competenza e quelli di cassa, a pag. 57, fa una riflessione corretta, di cui bisogna dargliene atto, che dice: “L’analisi delle variazioni tra previsione e dati definitivi, sia per l’entrata sia per la spesa, permette di comprendere in modo ancora più approfondito il risultato finanziario di competenza”, da cui deriva una scarsa capacità dell’ente di trasformare le previsioni di bilancio in accertamenti può produrre alcuni disquilibri contabili legati al mancato conseguimento degli obiettivi di entrate inizialmente prefissate.

Se, al contrario, queste differenze riguardano il bilancio investimenti, il dato pone in evidenza una scarsa propensione alla progettazione e, quindi, alla contrazione di mutui o di altre fonti di finanziamento.

Una corretta attività di programmazione dovrebbe garantire una percentuale di scostamento particolarmente bassa tra previsione iniziale e previsione definitiva riducendo le variazioni di bilancio a quegli eventi imprevedibili che possono verificarsi nel corso della gestione”. Ed a corredo di tale valutazione, la Relazione sulla gestione del Comune mostra con una tabella, relativa alle entrate, riportata alla pag. 27, che dimostra inoppugnabilmente la vostra incapacità di pervenire ad una corretta gestione amministrativo-contabile.

In questa tabelle, in cui vi sono tutti i capitoli di bilancio relativi alle entrate, per il 2016, vi è iscritta una previsione di 100.684.571,91, a fronte di un incasso di competenza di euro 87.998.899,98, ovvero c’è la bellezza di 13 milioni di euro di discostamento. È il solito gioco, evidente ormai a tutti, accumulare residui attivi fasulli per alimentare il vostro sciupio di risorse inesistenti per soddisfare la clientela, piccola o grande che sia.

PER QUESTO IL MIO GIUDIZIO SULLA VOSTRA GESTIONE FALLIMENTARE È UN BEL NO, PIÙ GRANDE DI UNA CASA.

(Manfredonia 7 giugno 2017 – Italo Magno Consigliere comunale di MANFREDONIA NUOVA)

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