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Ernesto Che Guevara raccontato a Foggia dai familiari

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
8 Dicembre 2019
Cultura // Foggia //

Foggia“I libri hanno sempre fatto parte della vita di Ernesto. Fin da bambino, era solito rifugiarsi nella lettura quando era costretto a letto dalle crisi d’asma”. Nelle parole commosse di Ana Maria Erra de Guevara, seconda moglie del padre del Che, il ricordo più intimo di quello che sarebbe divenuto il Comandante.

Proprio l’infanzia, i rapporti con la famiglia e con la letteratura sono stati i temi affrontati nel corso del convegno “Ernesto Che Guevara, la formazione di un rivoluzionario”, organizzato a Palazzo Dogana da Ce.S.eVo.Ca. (Centro Studi e Volontariato di Capitanata) e dal Polo Biblio-Museale di Foggia, insieme con ARCI Comitato provinciale Foggia e con il sostegno della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia.

Dopo i saluti di Aldo Ligustro, presidente della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia; Francescantonio D’Orilia, presidente della Fondazione Mida (Musei Integrati dell’Ambiente); Gabriella Berardi, direttore del Polo Biblio-Museale di Foggia e Domenico Rizzi, presidente ARCI Comitato provinciale Foggia, Pasquale Marchese, presidente del Ce.S.eVo.Ca., ha spiegato il senso dell’iniziativa.

“Ringrazio tutti i presenti – ha detto – e chi ha collaborato alla realizzazione di questo importante evento per la città di Foggia. Si tratta soltanto di una delle iniziativa culturali che il Ce.S.eVo.Ca. sta ponendo in essere, per la promozione della cultura locale ed internazionale. Speriamo che la mostra che inaugureremo questa sera possa essere visitata da molti giovani: il pensiero del Che, del resto, è sempre attuale. Lui diceva ciò che pensava e faceva ciò che diceva e questa sua coerenza credo possa ispirare le nuove generazioni”.

L’iniziativa, nata con l’intento di liberare dagli stereotipi la figura di Che Guevara – più noto come el Che – per farla conoscere in tutta la sua ricchezza e complessità, ha visto l’intervento di Ana Maria Erra de Guevara e Victoria Guevara Erra, sorella di Ernesto – in dialogo con Filippo Santigliano, capo della redazione di Foggia de la Gazzetta del Mezzogiorno – grazie all’interprete Daneyis Roche.

“Fin da piccolo – ha raccontato Ana Maria Erra de Guevara – Ernesto costruì una relazione molto stretta con sua zia Beatriz. Nel libro ‘Mi hijo el Che’, suo padre racconta alcuni aneddoti di questo rapporto tra zia e nipote, legati da una relazione epistolare durata tutta la vita. Lei fu molto importante anche nella passione di Ernesto per la letteratura e per la poesia, di cui fu appassionato lettore”.

Momenti della vita familiare e della formazione del futuro comandante, protagonisti della mostra “I viaggi e i libri di Ernesto”, ideata dal CelChe (Centro de Estudios Latinoamericano Ernesto Che Guevara), gentilmente concessa dalla Fondazione MIdA. Allestimento che sarà ospitato negli spazi della Galleria d’arte moderna e contemporanea di Piazza XX Settembre fino, al 7 gennaio 2020.

“Questa mostra – ha sottolineato Victoria Guevara Erra, docente dell’Università de L’Avana – è nata per aiutare i giovani della città di Rosario a essere presenti in una città più sana, ma può rappresentare una guida anche per i ragazzi italiani. Ernesto non fu solo un guerrigliero, ma un bambino cresciuto in una famiglia ricca di valori. Servirebbero più Ernesto nel momento storico attuale”.

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