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SANSONE Sansone: il lucerino che 70 anni fa diede il via al dibattito sul divorzio

70 anni fa l'Onorevole Luigi Renato Sansone, appartenente al Partito Socialista Italiano, presentò alla camera dei deputati una proposta di legge sui "casi di scioglimento di matrimonio"

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
9 Aprile 2024
Cultura // Cultura //

70 anni fa l’Onorevole Luigi Renato Sansone, appartenente al Partito Socialista Italiano, presentò alla camera dei deputati una proposta di legge sui “casi di scioglimento di matrimonio”.

Dal linguaggio di allora, essa venne chiamata la mozione del “piccolo divorzio”. Nell’Italia Repubblicana fu il prodromo alla legge sul divorzio, quella del dicembre 1970, n. 898, che mise fine ad un tabù, il cui abbattimento diede poi vita a tutta una serie di normative sui diritti civili e su una concezione della famiglia moderna e all’insegna della parità tra i coniugi.

La proposta dell’Onorevole Sansone non fu nemmeno discussa, venne poi ripresentata nel 1958 dallo stesso, con il supporto di Giuliana Nenni (figlia di Pietro), ma anche questa volta ci fu un nulla di fatto. Ma quel provvedimento, seppur rimasto lettera morta, rappresentò una “crepa” nel muro oscurantista della considerazione della famiglia, destinato ad allargarsi sempre più, fino a far cadere un tabù, dando poi vita alla considerazione moderna del diritto famigliare.
Luigi Renato Sansone nacque a Lucera l’8 febbraio 1903; dopo un periodo trascorso nella città foggiana, in cui avviò gli studi, a vent’anni si trasferì per studiare Giurisprudenza presso l’Università di Napoli, città in cui il padre era Presidente del Tribunale.

Dopo l’iscrizione al Partito Socialista, fu membro della Consulta che aveva lo scopo di creare l’assemblea legislativa provvisoria del Regno d’Italia, appena dopo la seconda guerra mondiale e prima del referendum del 2 giugno 1946. Fu tra gli eletti nell’Assemblea Costituente, tornò tra i banchi del Parlamento nel 1948 e nel 1953. Con Luigi Cacciatore, Giacomo Mancini, Francesco De Martino, Gerardo Chiaramonte, Calo Levi e altri, Sansone fu tra i principali politici a sollevare la “questione meridionale” e tutte le iniziative per emancipare il Mezzogiorno.

Ma torniamo al “Piccolo divorzio”: intervistato nel 1963 da una trasmissione della Rai, Sansone citò la strada per annullare civilmente un matrimonio, secondo la legislazione di quei tempi: “ogni questione che riguarda l’annullamento del matrimonio, secondo il codice civile, può essere risolta da un magistrato, senza che il cittadino debba per forza rivolgersi alla Sacra Rota”, disse con un accento che tradiva la propria provenienza lucerina. Sollecitato poi sulla proposta che presentò nove e cinque anni prima, parlò dei casi in cui la sua iniziativa prevedeva l’annullamento del matrimonio: “le condizioni sono cinque: se uno dei coniugi ha fatto perdere le proprie tracce; se uno dei due ha avuto una condanna a più di dieci anni di reclusione; se vi è stata una separazione di fatto da almeno quindici anni; se uno dei due è internato in un istituto per malattie mentali e gli è stata diagnosticata una patologia inguaribile e se uno dei due coniugi è andato all’estero e ha divorziato (rifacendosi una vita) secondo le leggi del paese straniero”.

Il politico di Lucera, tra gli anni cinquanta e i sessanta, venne preso come simbolo della battaglia per consentire il divorzio in Italia, soprattutto nelle situazioni più difficili da gestire con il mantenimento del vincolo matrimoniale: nel 1965 uscì un film, con la regia di Mario Gallo, dal titolo “Una storia d’amore – lettera al Senatore Luigi Renato Sansone”.

Il film racconta la vicenda di Carmela Laudonio, una giovane calabrese, il cui marito è partito per l’America, dove si è rifatto un’altra famiglia. Anche la moglie vorrebbe rifarsi una vita, considerando che ormai ha perso ogni speranza di riavere il consorte, ma le sue richieste rimangono senza speranza. Questa pellicola risulta una vera e propria denuncia della condizione di tante donne, che rimanevano ufficialmente vincolate a degli uomini che non avrebbero mai più rivisto.
Sansone, durante la propria militanza politica, fu primo firmatario di 17 progetti di legge. Morì il 26 febbraio 1967 mentre aveva l’incarico di Presidente dell’Inail.

Fabio Buffa

 

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