IL CDM DECIDE SULLE PENSIONI – Come descritto nella pagina di Economia, il Consiglio dei Ministri riunitosi oggi a Palazzo Chigi ha stabilito un allineamento alle disposizioni Ue, dal gennaio 2012, nell’età pensionabile per uomini e donne. Come annunciato dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi: “Il Consiglio dei ministri valuterà un’ipotesi di emendamento, e quindi, la linea che terremo rispetto alla richiesta della Commissione Ue”. Il governo prende atto della decisione di Bruxelles, aggiunge, “non si tratta di esprimere giudizi: al Cdm valuteremo, ma è proprio quello che abbiamo verificato, c’è un rifiuto del concetto di gradualità”.
OBIETTIVO DELLA RIUNIONE: “prendere una decisione tale da non comportare una procedura di infrazione onerosa”. Sacconi specifica inoltre che “il problema riguarda solo il settore pubblico, senza nessuna conseguenza sul settore privato (fonte: Rassegna.it)”. La sentenza della Corte infatti “ha una precisa motivazione riferita al pubblico”. L’Unione Europea ha chiesto all’Italia di applicare la sentenza della Corte di Giustizia, sull’equiparazione dell’età pensionabile di donne e uomini del pubblico impiego a 65 anni entro il 2012. Questo il limite massimo che la commissaria alla Giustizia e diritti civili, Viviane Reding, nei giorni scorsi ha prospettato a Sacconi durante un incontro a Lussemburgo.
Vendola: “Dopo Manovra del Governo nazionale, faremo i curatori fallimentari” – “La manovra del Governo avrà esiti devastanti per la Puglia, ma anche per tutto il sistema delle Regioni”. Così il presidente Nichi Vendola ha commentato i tagli previsti dalla Finanziaria. “Annullerà di fatto – ha precisato – gli sforzi fatti da questa Regione con la manovra anticrisi, che abbiamo varato in funzione anticiclica, impegnando notevoli risorse”. “Il Governo infatti – ha aggiunto Vendola – toglierà alla Puglia 368.371.700 euro, in pratica la metà dei fondi che la Regione ha messo a disposizione per la manovra anticrisi che oggi totalizza 739.720.000 euro di interventi pubblici”. Vendola nei giorni scorsi ha incaricato i tecnici regionali di approntare un rapporto di dettaglio sui tagli. Un primo approfondimento è stato approntato nella mattinata di oggi, sulla base dei trasferimenti del 2009. Secondo questo documento, sarà il trasporto pubblico locale il settore più penalizzato con un taglio di 214milioni; gli incentivi alle imprese perderanno invece 46 milioni 300mila euro; all’edilizia residenziale pubblica saranno tolti 41milioni 700mila euro; 27milioni 350mila euro è il prezzo che dovrà pagare l’agricoltura, mentre per la viabilità il taglio è di 25milioni 250mila euro; 9 milioni 300mila euro saranno tolti alle opere pubbliche; un prezzo di 3milioni sarà pagato dal mercato del lavoro “che sta già scontando – ha sottolineato il presidente di suo i morsi della crisi. La scure su chi è più debole non risparmierà neanche gli invalidi civili che si vedranno tagliare 740mila euro”. E se la protezione civile dovrà rinunciare a 475mila euro, 200mila saranno decurtati al demanio idrico e mare e 56mila 700 alla polizia amministrativa. “Dalle infrastrutture, al lavoro, all’agricoltura, l’effetto dei tagli rischia di affossare l’economia della Puglia, dimezzando di fatto la liquidità messa in campo grazie alla nostra manovra anticrisi – ha detto il presidente – Ma il prezzo che dovranno pagare le Regioni sarà alto in tutta Italia. I tagli di questa Finanziaria pesano infatti sulle Regioni in modo sproporzionato rispetto agli altri comparti dello Stato”. Alle Regioni infatti saranno tolti –secondo i tecnici regionali – 10miliardi, poco meno degli 11,7miliardi tagliati allo Stato; alle Province invece saranno decurtati 800milioni ed ai Comuni 4miliardi. Tutto questo considerando che la spesa delle sole Regioni a statuto ordinario nel biennio è di 64 miliardi pari al 13,28% del totale, mentre quella dei Comuni incide per il 3,17%, del 3,07% quella delle Province. “Tutto questo significa – ha concluso – che le Regioni saranno messe al tappeto e avranno l’unico destino certo di fare i curatori fallimentari”.
Tagli alla sanità, in controtendenza Mennea (Pd): “Cominciamo dagli sprechi” – “La scellerata manovra finanziaria varata dal Governo impone alla Regione Puglia tagli strutturali alla sanità pugliese. L’assessore Tommaso Fiore ha annunciato che stanno per arrivare tempi duri e che, quindi, bisognerà fare dei sacrifici e prendere decisioni dolorose. Le apprensioni dell’assessore sono condivisibili, ma prima di tagliare ospedali e posti letto invito l’assessore ad eliminare dal bilancio della sanità regionale i veri sprechi”. L’invito è del consigliere regionale del Partito Democratico, Ruggiero Mennea, che per rendere meglio l’idea fa un esempio concreto ed anche piuttosto plateale. “La Asl Bat paga 48.558,48 euro l’anno per il fitto dei locali della sua sede, quando invece potrebbe spostarsi gratuitamente a Barletta e scegliere tra l’ospedale Dimiccoli, l’ex ospedale Umberto I o l’ex ospedale pediatrico, dove c’è spazio a sufficienza per ospitare gli uffici della Asl. Con questo banale spostamento, che non comporterebbe alcun disservizio alla Asl, anzi l’avvicinerebbe a uno dei principali poli della sanità territoriale, l’Azienda sanitaria locale e, quindi, la Regione Puglia risparmierebbero una cifra considerevole. Ed è solo un piccolo esempio della razionalizzazione dei costi che potrebbe essere effettuata sull’intero territorio regionale.“Spero – conclude Mennea – che l’assessore Fiore accolga il mio suggerimento e inviti subito il direttore generale della Asl Bat a mettere in essere tutte le procedure necessarie al trasferimento della sede della Asl dai locali in fitto ad Andria a quelli gratuiti di Barletta, presso i plessi di proprietà”.
FUORI SACCO – Manovra, La Russa: “non taglieremo gli stipendi ai militari” – “Piuttosto si costruiranno un carro armato in meno o un aereo in meno”. Napoli, 10 giu – Nell’affascinante cornice del golfo di Napoli oggi è stata celebrata la festa della Marina con la suggestiva rivista navale, nel corso della quale gli equipaggi delle Unità hanno rivolto al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, il tradizionale “saluto alla voce”. Dopo gli interventi del generale Camporini (Capo di stato maggiore della Difesa) e dell’ammiraglio Branciforte (Capo di stato maggiore della Marina), il ministro della Difesa, tra le altre cose, ha annunciato che “i militari non si sottrarranno dai sacrifici che tutta la nazione in questo momento storico sta affrontando”. Lo riferisce a GrNet.it, il portale di informazione indipendente per il comparto Sicurezza e Difesa, il Maresciallo Antonello Ciavarelli, delegato del Cocer Marina. Il ministro La Russa ha inoltre reso noti i contenuti di un recente colloquio con il ministro Tremonti nel corso del quale ha illustrato al responsabile del dicastero dell’Economia che il reperimento delle risorse da tagliare deriveranno da “una razionalizzazione del funzionamento alla quale tutti parteciperanno con responsabilità”. “A margine della cerimonia – spiega Ciavarelli – , la delegazione del Cocer Marina ha avuto modo di incontrare, in maniera informale, il ministro della Difesa al quale ha rappresentato il disagio vissuto dai militari colpiti dalle norme contenute nella manovra finanziaria”. “La Russa ha però puntualizzato che ‘non ci saranno tagli sugli stipendi, piuttosto si costruiranno un carro armato in meno o un aereo in meno, ma gli stipendi dei militari non verranno toccati'”. “I delegati Cocer della Marina – conclude Ciavarelli – hanno condiviso l’auspicio del ministro confermandogli ferma fiducia e convinto spirito di collaborazione”.
(vignetta-immagine in Home page da www.leftcom.org)