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MAFIA Strage di San Marco in Lamis, Piemontese e Mastrangola: “Da quella tragedia si è aperta una fase nuova”

"I fratelli Luigi e Aurelio Luciani sono diventati protagonisti loro malgrado di un cambio di passo storico nella consapevolezza nostra e nazionale sulla mafia"

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
9 Agosto 2024
Cronaca // Gargano //

San Marco in Lamis. “Da quel tragico mercoledì 9 agosto del 2017, quando furono uccisi sul loro luogo di lavoro, vittime innocenti di mafia, i fratelli Luigi e Aurelio Luciani sono diventati protagonisti loro malgrado di un cambio di passo storico nella consapevolezza nostra e nazionale sulla mafia che funesta la provincia di Foggia”, ha detto il vicepresidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese.

Da quella tragedia si è aperta una fase nuova, cominciata con la costituzione di un apposito reparto dei Carabinieri denominato ‘Cacciatori Puglia’ per migliorare le attività di repressione della mafia del Gargano, proseguita con l’apertura di una sede della Direzione Investigativa Antimafia a Foggia e culminata con l’investimento da 7 milioni e mezzo di euro per favorire l’acquisto dell’ex Scuola di Polizia ‘Caserma Miale’ da parte dell’Università degli Studi di Foggia in coabitazione con i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia e gli specialisti della DIA”.

“Tutte attività — conclude il vicepresidente — che la Regione Puglia ha promosso, sollecitato o svolto convinta che cultura, sapere e legalità siano l’intreccio virtuoso che è servito e serve per riappropriarsi del proprio destino attraverso valori positivi: i valori di Luigi e Aurelio”.

In una terra che ha sete di legalità e che ha bisogno di spazzare via per sempre la cattiva cultura dell’omertà – aggiunge l’assessore alla Legalità e all’Antimafia sociale della Regione Puglia Viviana Matrangola – il ricordo di Aurelio e Luigi Luciani ci deve accompagnare quotidianamente. Non si tratta soltanto del dovere di rinnovare la memoria dei nomi e delle storie delle persone uccise dalla mafia, ma anche della necessità di curare le ferite di chi resta e deve convivere ogni giorno con un dolore penetrante e incancellabile”.

“L’unica cura per questo dolore – conclude Matrangola – è la speranza. Una speranza operativa, pragmatica: quella di costruire una società libera e democratica che non cede al ricatto mafioso e non si rassegna davanti alle violenze. Questa speranza viene dalla capacità di costruire, giorno dopo giorno, una rete sempre più fitta di cittadini, associazioni e istituzioni che lottano fianco a fianco, dalla stessa parte, e che, ricercando la legalità, costruiscono il futuro”.

Alle commemorazioni di oggi con Don Luigi Ciotti, di “Libera”, ha partecipato anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

2 commenti su "Strage di San Marco in Lamis, Piemontese e Mastrangola: “Da quella tragedia si è aperta una fase nuova”"

  1. Egregio Don Ciotti ,adesso bisogna iniziare a combattere la vera Mafia !!!!!! perché i criminali di mezzo la strada il 90/% sono stati tutti arrestati e portati in carcere chi ergastoli e chi pentiti , e chi in attesa di altri ergastoli perché ci saranno la fine di altri processi , ritornando al discorso di combattere la vera Mafia , adesso bisogna fare anche sul serio e distruggere molti dei nostri colletti bianchi , che nella provincia di Foggia e Gargano c’è ne sono assai , tutti gli appalti pilotati , politici regionali che fanno affari grossi con imprenditori, garganici e foggiani , politici locali che sono soci occulti con imprese e si stanno arricchendo di denaro publico , quindi questo messaggio è rivolto a tutti quegli inquirenti onesti e pm della DNA che se vogliono possono veramente distruggere la vera piovra !!!! Falcone e Borsellino questo hanno sempre sostenuto !!! E di recente anche il procuratore Gratteri !!! Perché non si può parlare di Mafia e deviare il tutto solo su piccoli picciotti o delinquenti che si ammazzano tra loro per il controllo dello smercio di droga eccc .. adesso bisogna prendere i pesci grossi che si stanno abbuffano di denaro publico indisturbatamente,e che appaiono agli occhi della gente onesti e cattolici …. Dal 2017 , dalla strage di San Marco sono stati fatti centinaia di arresti , e mai possibile che non risulta arrestato mai nessuno di questi grossi Pesci ? Cosa c’è sotto ? Contiamo sugli inquirenti non collegati alla politica e sulla DNA DI BARI ….

  2. Contagianze alle famiglie di tutte e quattro le vittime …sarà Dio a decidere quale sarà la via da farle percorrere !!!!!!

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