Nel marzo 2008 (7) era stata data la notizia dell’inizio della bonifica dei siti inquinati nell’area di Manfredonia, relativamente alle due discariche pubbliche citate. Visto il III Atto integrativo dell’Accordo di Programma Quadro “Risanamento e tutela del territorio della regione Puglia” sottoscritto in data 29 novembre 2006 tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, il Commissario delegato per l’emergenza ambientale/Presidente della Regione Puglia e la Regione Puglia, che ha individuato nel Commissario delegato il soggetto attuatore dell’intervento di messa in sicurezza e bonifica della aree di discarica pubblica di Manfredonia in loc. Pariti1 – r.s.u. e liquami – e in loc. Conte di Troia, che assicura le risorse finanziarie complessive per la realizzazione dell’intero intervento di bonifica in questione, relativamente all’affidamento del servizio relativo alle indagini integrative nelle aree delle discariche pubbliche Pariti 1 – r.s.u. e Conte di Troia in territorio di Manfredonia, propedeutiche alla successiva redazione della progettazione esecutiva dell’intervento di bonifica con messa in sicurezza permanente delle stesse aree, le somme necessarie per la progettazione esecutiva della bonifica con messa in sicurezza permanente delle aree di discarica pubblica, definite conclusivamente in 218.400 euro, iva inclusa; somma impegnata a favore di Sviluppo Italia Aree Produttive s.p.a, a valere sulle risorse finanziarie già accreditate sulla contabilità speciale n. 2701 intestata al Presidente della Regione Puglia – Commissario delegato, presso la locale sezione di Tesoreria Provinciale dello Stato per le attività di bonifica del Siti inquinato di interesse nazionale di Manfredonia ex D.M. 468/2001, nell’ambito del Programma Nazionale delle Bonifiche. Nel maggio 2009, era stata data notizia del parere favorevole, del Consiglio di Stato (parere al quale fa riferimento il provvedimento di cui è stata data notizia), per una disposizione di “stato di emergenza” governativo nell’ambito del sito di interesse di Manfredonia (Foggia) per la bonifica delle discariche ‘Pariti 1’ e ‘Conte di Troia’.Un relativo comunicato (50 del 15 maggio 2009) del Consiglio dei Ministri, dispose, infatti, oltre ad una serie di disposizioni inerenti “necessità territoriali” la bonifica, con “stato d’emergenza”, delle discariche, Ex Enichem, ‘Pariti 1’ e ‘Conte di Troia’. Si ricorda che già con un atto governativo del 16 ottobre 2001, fu fatta attenzione, all’allora Ministro dell’Ambiente, tramite interrogazione ministeriale, che il sito di Manfredonia fu individuato, da legge 426/98, di “interesse nazionale” per le bonifiche succitate. L’intervento previsto stabilì la bonifica dell’area industriale ex Enichem, con discariche annesse del tratto di mare antistante lo stabilimento, nelle bonifiche delle discariche di rifiuti solidi urbani (Rsu) “Conte di Troia”, “Pariti I” e “II” (per un totale di superficie a terra perimetrata di circa 201 ettari, a fronte di un’area a mare pari a circa 8,6 chilometri quadrati). Ai sensi della stessa legge, la società Agricoltura in liquidazione S.p.A., già Enichem, presentò un progetto per la bonifica e la messa in sicurezza del sito, che stabilì tali provvedimenti: progetto preliminare di messa in sicurezza della falda tramite barriera idraulica realizzata con 66 pozzi di ricarica con acqua di caratteristiche conformi a dlg 152/99 (portata totale immessa pari a circa 200 metri cubi/ora); progetto preliminare di bonifica della falda con emunzione a monte della barriera di immissione ed altro (vedi approfondimento su Stato). Complessivamente il progetto impegnò una somma pari ad oltre 200 miliardi di lire. Il piano di messa in sicurezza definitiva, e/o di bonifica, presentato da Agricoltura in liquidazione, non ottenne “autorizzazione normativa” da parte del Ministero dell’ambiente.La società fu comunque l’unica ”autorizzata”, a livello nazionale, per l’avvio delle operazioni di messa in sicurezza, di emergenza, previste (interventi urgenti finalizzati a “rimuovere le fonti inquinanti, contenere la diffusione degli inquinanti ed impedire il contatto con le fonti inquinanti presenti nel sito in attesa degli interventi di bonifica e ripristino ambientale, o di messa in sicurezza permanente”). Il 16 giugno 2001 il tribunale di Foggia predispose il sequestro preventivo delle aree interessate dalle operazioni di bonifica. Il provvedimento fu confermato, in seguito, dallo stesso tribunale, 24 luglio 2001, con la constatazione che “la società Agricoltura in liquidazione S.p.A. non stava effettuando operazioni di messa in sicurezza urgenti” ma azioni di “vero e proprio smaltimento” di rifiuti. Rifiuti provenienti da “discariche interne dello stabilimento”; “altamente inquinanti” (come le terre contaminate di arsenico, provenienti dallo svuotamento, non autorizzato, dell’isola 5, ammassati senza autorizzazione) e “senza verifica preventiva” delle possibili conseguenze dannose dell’enorme deposito (per un quantitativo superiore a 800 metri cubi e parte dei quali avviati allo smaltimento, con codice CER errato, non conforme alle caratteristiche e provenienza, (come riportato dal verbale di sequestro dei Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (Noe)). Nello stesso provvedimento il tribunale di Foggia rigettò anche la richiesta di autorizzazione delle operazioni di bonifica e messa in sicurezza delle aree in sequestro, “in attesa dell’approvazione del progetto da parte delle autorità competenti amministrative”.
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2 Luglio 2024 - ore 18:12
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