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Manfredonia, fondi per bonifica discariche. Indagini su biogas nei siti

AUTORE:
Giuseppe de Filippo
PUBBLICATO IL:
9 Dicembre 2009
Manfredonia //

La disposizione confermò il carattere “penalmente illecito” dell’attività di bonifica, e di smaltimento dei rifiuti, “posta in essere” dai responsabili della Agricoltura in liquidazione, non essendo stato ancora approvato il progetto da parte del Ministero dell’ambiente. Una situazione instabile, a livello normativo, che aggravò “ulteriolmente” la “pericolosità ambientale” in un’area prossima alla città di Manfredonia, dove si sono insediate, “e si continuano ad insediare”, aziende previste dal contratto d’area. Aziende che, mentre nell’area si svolgevano operazioni di bonifica, e di movimentazione di rifiuti tossici, “giudicate pericolose dai Carabinieri del Noe”, avviarono e completarono, al tempo, “lavori di edilizia ed attività produttive”. Queste pertanto le richieste dell’interrogazione ministeriale, dell’ottobre 2001: illustrazione “stato effettivo di esame“ del progetto presentato;  “ostacoli” presunti che non consentivano “l’emanazione del previsto decreto di approvazione”; iniziative che si intendevano adottare “per far fronte alla pericolosità oggettiva registrata dai carabinieri”, a quattro mesi di distanza dal sequestro, a tutela dell’ambiente, della salute dei cittadini e delle “maestranze che lavorano nell’area industriale interessata”. Sette interventi e 55 milioni di euro per le bonifiche ambientali . Nel novembre del 2004 la Commissione europea ha deciso di deferire una seconda volta l’Italia e la Francia alla Corte di giustizia europea per mancata esecuzione di alcune sentenze della Corte del 2004. La Commissione ha anche chiesto alla Corte l’imposizione di ammende nei confronti dei due paesi. La orte ha sancito che l’Italia ha violato la direttiva sui rifiuti per quanto riguarda le discariche private situate sull’ex sito dell’impianto chimico Enichem di Manfredonia (Foggia) e due discariche pubbliche di rifiuti urbani, Conte di Troia e Pariti 1, situate al di fuori del sito e utilizzate illegalmente per lo smaltimento di rifiuti pericolosi. I lavori di bonifica delle discariche private sono iniziati. Per quanto riguarda le discariche pubbliche, il piano di bonifica è stato presentato, ma nulla di concreto è stato finora fatto. L’Italia non ha rispettato l’impegno assunto nel settembre del 2006 di fornire alla Commissione un aggiornamento quindicinale della situazione. La Commissione propose un’ammenda giornaliera di 85 708,80 EUR per la discarica di Manfredonia a partire dalla seconda sentenza della Corte e fino a che l’Italia non avrà messo fine alle violazioni. La direttiva quadro sui rifiuti stabilisce il quadro giuridico di base in materia di gestione dei rifiuti al livello dell’UE. Essa dispone in particolare che i rifiuti vengano smaltiti o riciclati senza mettere in pericolo la salute umana e senza che siano utilizzati processi o metodi che potrebbero arrecare danni all’ambiente. La direttiva prevede anche che i rifiuti vengano trattati da imprese private o pubbliche autorizzate o eliminati dal titolare in conformità della direttiva. Per il calcolo forfettario di spese: per Manfredonia, 11 904 EUE al giorno, 747 giorni, corrispondente fino al 2004 ad un totale di 8 892 288 EUR. Nel gennaio del 2007, con una nota del 28 dicembre indirizzata al Presidente Nichi Vendola il Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio espresse vivo “apprezzamento per le iniziative intraprese in ordine alla soluzione della questione legata alla bonifica delle discariche Pariti 1 e Conte di Troia, localizzate nel Comune di Manfredonia, ed in particolare per l’importante intervento finanziario disposto dalla Giunta Regionale”. “Si tratta – ha dichiarato l’Assessore all’Ecologia Michele Losappio – di quelle iniziative che la Giunta Regionale ha disposto per mettere riparo alle conseguenze dell’ignavia e della sottovalutazione praticate nei precedenti cinque anni dal Governo di Fitto. Una situazione che, come ricorda il Ministro, ha portato la Commissione Europea per l’Ambiente alla decisione di deferire l’Italia innanzi alla Corte di Giustizia Europea per il ritardato avvio della bonifica e che solo per le recenti decisioni assunte dall’attuale governo regionale è stata differita di un mese. Un mancato intervento comporterebbe oggi la condanna a pagare una somma di 9,9 milioni di euro oltre una sanzione pecuniaria giornaliera di 85.709 euro fino alla realizzazione della bonifica”. Per “scongiurare” la “catastrofica possibilità” la Regione definì “il cronoprogramma degli interventi”, il Comune di Manfredonia emanò il decreto di esproprio delle aree da bonificare, con approvazione del progetto di bonifica, da parte del Ministero, il 15 dicembre 2006, con Sviluppo Italia scelta (come già detto) come responsabile del bando di gara europeo.  A fine agosto 2009 era stata invece data la notizia della prossima l’evacuazione “totale” di tutti i rifiuti prodotti dallo scoppio del 1976 nel sito ex Enichem di Macchia, mentre entro l’anno è stato previsto il completamento “delle operazioni nelle altre isole”. Il dato emerse dopo una Conferenza di servizi convocata dal Ministero dell’ambiente con all’ordine del giorno lo stato degli interventi di bonifica dei siti ex Enichem ora Syndial in località Macchia di Monte Sant’Angelo e le discariche di rifiuti urbani Pariti 1 e Conte di Troia di Manfredonia Siti sui quali grava una procedura di infrazione della Comunità Europea. “Dopo circa dieci anni nel sito industriale di Macchia non ci sarà più nessun rifiuto prodotto dallo stabilimento chimico Anic poi Enichem”, commentò Gino Lauriola, ex lavoratore di quella fabbrica nonché impegnato sindacalista responsabile della segreteria territoriale Cgil. Di tale accelerazione dovrebbe beneficiare anche la famigerata Isola 14 nella quale sono stati depositati tutti i rifiuti provenienti dalla esplosione della colonna di lavaggio dell’impianto di urea avvenuto nel 1976: dovrebbe infatti essere liberata da tutti i residui di arsenico, entro la fine del 2009. Non meno decisivo è l’impegno del Ministero di sbloccare le situazioni delle Isole 9,  5 e 14. Nella prima i lavori in corso di demolizione della Centrale termica saranno terminati entro l’anno. Per le seconde, tuttora sottoposte a sequestro da parte della Magistratura, sono da demolire le due Torri di Priling e alcuni manufatti residui degli impianti di ammoniaca e urea smontati sono ormai due anni. Discorso a parte è quello relativo al completamento della bonifica della falda: l’impegno assunto dal Ministero è quello di proseguirla e portarla a termine entro i previsti prossimi cinque anni. Per quanto riguarda le discariche Pariti 1 e Conte di Troia è stato necessario apportare una variante al progetto di bonifica già avviata “in quanto – come ha spiegato l’assessore Zingariello – nel corso dei lavori si è dovuto riperimetrare l’area interessata per cui è in corso la emissione del relativo decreto”. In ogni caso il cronoprogramma dei lavori per i quali la Regione ha stanziato circa otto milioni di euro, non subirà sostanziali variazioni. Le date stabilite sono: per la discarica liquami dicembre prossimo, per quella dei rifiuti solidi agosto 2010.

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