SAN PAOLO CIVITATE (FOGGIA) – Approvato il progetto esecutivo per lavori finalizzati alla valorizzazione e alla fruizione dell’antico anfiteatro romano scoperto nel sito archeologico di Teanum Apulum.
Con questo atto la giunta comunale dà l’avvio ad un grosso intervento, finanziato con un milione dalla Regione Puglia, che prevede la prosecuzione dello scavo archeologico, il restauro e la messa in sicurezza del manufatto.
Ricordando che l’anfiteatro è di epoca romana e la sua realizzazione risale al I e II secolo dopo Cristo; la parte venuta alla luce si sviluppa su circa 11mila metri quadri di terreno agricolo in località “Pezze della Chiesa”; questa scoperta per la Soprintendenza archeologica di Foggia che ha condotto i primi scavi, rappresenta una testimonianza archeologica di straordinaria importanza non solo per San Paolo Civitate, e per la comprensione dell’assetto urbanistico dell’antica città romana di Teanum Apulum.
Alla scoperta si è giunti quasi per caso e, come sottolineato all’epoca dall’ex sindaco Francesco Marino, «grazie ad una intuizione dell’architetto Antonio De Cristofaro». In quell’area erano frequenti dei ritrovamenti casuali di frammenti di reperti che le lavorazioni del terreno con macchine agricole portavano alla luce.
Si pensò allora di attivare anche gli archeologi della Soprintendenza per avviare una vera e propria indagine preliminare poi sfociata in una campagna di scavi. La scoperta fatta, su una superficie di 450 metri quadri, rappresenterebbe solo una parte di un più ampio manufatto, ragion per cui si rende necessario proseguire l’opera di scavo.
L’atto di acquisto del terreno, stando a quanto dichiarato dal sindaco Marino, è visto come un passaggio burocratico di snellimento dell’iter che in questi casi prevede l’esproprio la cui procedura è però complessa e caratterizzata da lungaggini, mentre con l’acquisizione del terreno da parte del Comune si avrà la possibilità di poter disporre immediatamente del bene e quindi poter procedere nelle ulteriori campagne di scavi e avere anche la possibilità di presentare istanze per accedere ai finanziamenti pubblici disponibili in questo settore.
L’anfiteatro fu costruito in età imperiale tra il I e il II secolo dopo Cristo ed è da collocarsi al margine della città antica, in ossequio alle più consuete norme urbanistiche del periodo sia per facilitare il flusso del pubblico sia per motivi di ordine pubblico, probabilmente addossato al circuito murario preesistente, come testimonierebbe la presenza del non lontano monumento funerario lungo una delle vie che uscivano dalle mura dell’abitato.
Dell’edificio, di forma ellittica irregolare, è stata messa in luce una porzione della cavea lunga 16 metri e larga 21 circa, della quale non permane l’elevato, testimoniato dalla sola presenza di sporadici resti delle gradinate inferiori. Un passaggio voltato in opera cementizia di ottima fattura con paramenti in opera laterizia molto regolare, consentiva l’accesso all’arena dove si svolgeva anche i combattimenti dei gladiatori.