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Manfredonia, necessità di posti barca, partono nuovi lavori. Studio Unice stronca i porti turistici

AUTORE:
Giuseppe de Filippo
PUBBLICATO IL:
10 Aprile 2010
Manfredonia //

Barche nel porto di Manfredonia (image Stato 2010)
Barche nel porto di Manfredonia (image Stato 2010)
Manfredonia – PARTIRANNO nei prossimi 12 e 13 aprile i lavori di ampliamento dei pontili nello specchio acqueo in concessione dalla Autorità Portuale di Manfredonia alla locale Lega Navale. Il Capitano di Fregata della Capitaneria di Porto Antonio Zanghì ha sottoscritto infatti la nota protocollo n.47/10, con data 6 aprile 2010, con la quale la Lega Navale Italiana Sezione di Manfredonia ha comunicato l’inizio dei lavori per l’ampliamento dei pontili nello specchio acqueo in concessione. I lavori si sono resi necessari per l’ampliamento dei posti barca, che dovrebbero passare da 90 a 120 posti in totale. Come detto, il posizionamento dei corpi morti nell’area servirà per fissare i pontili nello specchio acqueo in concessione alla Lega Navale. Lega Navale che aveva fatto richiesta dell’ampliamento dei pontili all’incirca da 3 anni e con diverse “pressioni” e richieste alle autorità istituzionali. Nonostante le richieste siano andate a buon fine, continuano tuttavia le polemiche ed annotazioni delle associazioni ambientaliste locali, proprio mentre stanno per partire i lavori per la realizzazione dell’avveniristico porto turistico di Manfredonia. Annotazioni delle associazioni ambientaliste che sono state anche supportate dalle analisi di un recente studio Unice. Resta in ogni modo la necessità per il golfo locale di dotarsi delle strutture necessarie per consentire ai proprietari dei natanti di ormeggiare nell’area territoriale.

I PARTICOLARI DELLA NOTA – I LAVORI ALLA DORONZO INFRASTRUTTURE DI BARLETTA – Vista la licenza di concessione n.08 anno 2010 rep. n.08 – concessione suppletiva pratica n.3068 in data 29.03.2010 con la quale l’Autorità Portuale di Manfredonia ha dato in concessione un un’area demaniale marittima di mq.11.348,41 per posizionamento pontili galleggianti in aggiunta all’area già in concessione (concessione demaniale marittima n.59/2008 reg. rep. N.61 del 22.12.2008 scadente il 31.12.2013 dell’Autorità Portuale di Manfredonia); vista la nota del 7 aprile 2010 con la quale la Ditta Doronzo Infrastrutture Srl di Barletta (industria edile e di bonifica, lavorazioni meccanico agrarie di movimento e sbancamento di terra, lavori di dragaggio, costruzioni moli, banchine ed altro ) incaricata dalla Lega Navale Italiana Sezione di Manfredonia ha comunicato che a mezzo del Motopontone “Augustus” 2ML332 provvederà al posizionamento dei corpi morti relativi ai pontili di cui alla suddetta licenza di concessione suppletiva.

REGOLAMENTAZIONE TRANSITO/SOSTA NELL’AREA – Ravvisata la necessità di regolamentare il transito/sosta di unità in genere in prossimità o nella zona di mare interessata dai lavori in parola, ai fini della sicurezza della navigazione e della salvaguardia della vita umana in mare; in considerazione degli artt. 30, 62 e 81 del Codice della Navigazione, nonché l’art. 59 del relativo Regolamento di esecuzione (parte marittima), a partire dal giorno 12 aprile 2010, per una durata presunta di 3(tre) giorni naturali e consecutivi, in ore diurne, salvo proroghe, la Ditta “Doronzo Infrastrutture S.r.l.” di Barletta, eseguirà, per conto della Lega Navale Italiana Sezione di Manfredonia, lavori di posizionamento dei corpi morti (manufatti in cemento che con il loro peso permettono alle imbarcazioni di ancorarvisi. Tradizionalmente i corpi morti possono essere anche trascinati dalle imbarcazioni che sottoposte all’azione del vento, si muovono, distruggendo flora e fauna presente sul fondale. Le nostre piramidi, dato il peso, potrebbero essere usate come corpi morti, con la prerogativa di essere inamovibili sul fondo, e di ricreare degli habitat particolari in zone risaputamente morte per la predetta azione di trascinamento) tramite Motopontone “AUGUSTUS” 2ML332, nella zona di mare all’interno del porto di Manfredonia prospiciente la banchina di tramontana e precisamente nell’area demaniale marittima in concessione alla stessa Lega Navale Italiana e meglio evidenziata nell’allegato stralcio planimetrico parte integrante della presente Ordinanza. Divieto pertanto a tutte le unità navali di navigare, ormeggiare, sostare nella zona di mare in concessione alla Lega Navale Italiana Sezione di Manfredonia, con esclusione delle unità autorizzate dallo stesso concessionario o impegnate nei lavori di cui trattasi e massima attenzione per gli altri natanti agli eventuali segnali provenienti dall’unità impegnata nei lavori che a sua volta dovrà interrompere senza indugio l’attività lavorativa in caso di intralcio o motivi ostativi allo svolgimento in sicurezza delle operazioni. Obbligo per il Motopontone, in premessa meglio generalizzato, impiegato nei lavori di comunicare l’inizio dell’attività lavorativa, la sospensione e il termine dei lavori.

I PONTILI GALLEGGIANTI – I pontili galleggianti sono formati da blocchi modulari in plastica ad alta densità, resistenti agli agenti atmosferici, alla luce, alle basse od alte temperature (da -55° a + 75°). Resistono alle onde, grazie al sistema che permette al pontile di mantenere una certa elasticità. Sono pratici perchè ogni singolo blocco (dimensioni 50×50 cm x 40 cm di altezza) è leggero e quindi facilmente maneggiabile. Inoltre il sistema di montaggio è semplicissimo, tanto che in un’ora due persone riescono ad assemblare più di 50 blocchi. Per un metro quadrato di pontile occorrono 4 blocchi.

L'ingegnere Antonio Caratù (image Stato)
L'ingegnere Antonio Caratù (image Stato)
INGEGNERE ANTONIO CARATU’: UN AMPLIAMENTO NECESSARIO – Nata nel 1984 con una disponibilità di circa 6 posti barca la Lega Navale di Manfredonia dovrebbe vedere pertanto crescere il numero di posti barca a propria disposizione, che dovrebbero, come detto, passare da 90 a 120 unità complessive. “Un ampliamento necessario – dice l’ingegnere di ManfredoniaAntonio Caratù, passato candidato consigliere comunale nelle liste dell’Udc e con una esperienza decennale nalla nautica da diporto. “Le richieste per l’ormeggio dei natanti sono visibilmente aumentate negli ultimi anni – dice Caratù – si pensi ad esempio alla situazione del porto turistico Marina Cala delle Sirene, in prossimità della radice del Porto Industriale di Manfredonia, in località Acqua di Cristo, composto oggi tre pontili galleggianti sistemati all’interno di una darsena in parte banchinata con una capienza dalle 180 alle 200 barche. Necessario dunque dotare il golfo di Manfredonia delle infrastrutture necessarie – termina Caratu’ – Se si pensa inoltre che i proprietari di natanti della Provincia di Foggia sono costretti ad ormeggiare le proprie barche nei porti dell’Abruzzo e delle Marche si riuscirebbe meglio a comprendere la vastità temporale e programmatica della problematica emersa”. In questo senso, va visto dunque in un’ottica imprenditoriale positiva il progetto relativo alla costruzione del Porto Turistico locale. Un porto prossimo oramai alla costruzione. “Non sarà sicuramente una cattedrale nel deserto – dice Caratù – ma una struttura che grazie ai suoi servizi non potrà che sostenere e rappresentare un volano per diversi ambiti dell’economia locale”. Ma proprio sul nascente progetto del porto turistico continuano a non placarsi le invettive e annotazioni delle associazioni ambientaliste locali. Questo mentre i numeri dei posti barca in Italia, nel 2009, sono saliti vertiginosamente di unità complessive.

I PORTI TURISTICI – Nascono inizialmente per la creazione di posti barca “numerosi”, grazie a delle superfici “estese” e degli investimenti “ingenti”. Sono i porti turistici italiani, fra i quali rientra di diritto anche quello di Manfredonia: 700 i posti barca previsti, 900 i posti auto, con il verde attrezzato di circa 16.500 metri quadrati, per un investimento totale di 55 milioni di euro. Fra i problemi principali del piano (vedi in seguito): “la necessaria cementificazione delle coste”. Necessaria poichè, sia detto, sarebbe stato “impossibile”, come confermato anche da tecnici del settore, poter attuare il piano, nonostante le proteste (ponderate) delle associazioni ambientaliste italiane. Associazioni che, tramite uno studio redatto con l’Unione Nazionale dei Cantieri e delle Industrie Nautiche e Affini (Unice), hanno presentato una soluzione di riserva, dal 2007, per ovviare al problema.

PROTESTA LEGAMBIENTE CONTRO I PORTI TURISTICI – “La mancanza di posti barca non può diventare motivo di una nuova cementificazione delle coste. Alle parole del Ministro delle Infrastrutture che auspicava la creazione di 100 nuovi porti turistici, Legambiente risponde citando uno studio, realizzato già due anni fa con Unice, che prevedeva la creazione di 39mila nuovi posti barca (circa un terzo di quelli esistenti) a cemento zero, senza dover costruire nuovi porti turistici ma riutilizzando i bacini esistenti inutilizzati o sottoutilizzati (porti creati per rispondere alle esigenze delle attività di pesca, oggi assai ridimensionata, o per servire grandi impianti industriali oggi convertiti o dismessi), per più proficui fini turistici”. “Questa soluzione – ha dichiarato il vicepresidente nazionale di Legambiente Sebastiano Venneri – a differenza della costruzione di nuovi porti turistici, permetterebbe di dare risposta immediata (nel giro di pochi mesi) alla domanda di ulteriori posti barca, altrimenti realizzabili in 7 o 8 anni. Piuttosto che immaginare nuove infrastrutture diportistiche e nuove cementificazioni, sarebbe auspicabile che i ministri competenti si esercitassero in una politica straordinaria per dare risposte rapide e pulite alle reali esigenze della nautica”.

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