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Fallimento COGEMIM, Stoppiello accusa Comune (VIDEO INTEGRALE)

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
10 Aprile 2015
Manfredonia //

Manfredonia – “Sulla gestione del mercato ittico di Manfredonia si dice di tutto e di più, ma nessuno parla del suo futuro e ovviamente non si analizza la contestualità dei vari eventi che hanno caratterizzato fino ad oggi la vita del mercato stesso. Il consiglio d’amministrazione con Nunzio Stoppiello alla presidenza ha iniziato a gestire il mercato dal 1992, quando il conferimento era al disotto dei 2 miliardi di lire, con una perdita annua di 300-400 milioni da parte dell’amministrazione.

Dal 1992 al 2004 il Consorzio ha eliminato la debitoria di circa 600 milioni, portando il conferimento annuo da 2-3 miliardi di lire a 8-9 milioni di euro, oltre alla creazione di 20 posti di lavoro e senza l’intervento e la guida tecnica del consorzio oggi avremmo ancora un rudere nel centro cittadino. Dal 2004 al 2007, il consorzio assume la gestione totale del mercato, portando a quasi 13 milioni di euro i conferimento di pescato che riequilibrava la gestione economica del consorzio con piccole situazioni di mancato pagamento.

Il sistema di vendita è un sistema all’asta dove per 5 giorni a settimana, per 2 volte al giorno, e in alcuni mesi anche 3 volte, c’è bisogno di mettere in equilibrio la domanda con l’offerta.
La mancanza di un paio di grossisti all’interno del mercato porta ad una riduzione del valore del pescato pari al 10-15% per ogni grossista. Di tutta la produzione della marineria. Il consiglio di amministrazione era obbligato a fare scelte di opportunità rispetto agli eventi.

Dal 2007 il susseguirsi di eventi straordinari ha messo in ginocchio uno dei settori vitali dell’economia manfredoniana con il blocco delle attività. Sempre nel 2007 il settore ha subito il problema mucillagine che per 5-6 mesi ha reso impraticabile la pesca nel Golfo. Nel 2008 il caro gasolio ha destabilizzato l’intera categoria. Poi il cambio dell’assetto commerciale che ha portato la grande distribuzione alla vendita dei prodotti ittici, togliendo mercato alle produzioni locali con forte ricaduta sui prezzi alla produzione. Infine le norme comunitarie hanno ancor di più agitato il settore.

Tutto questo ha determinato il calo di conferimento del pescato nel mercato di Manfredonia e di conseguenza la crisi finanziaria del consorzio, prontamente segnalato all’amministrazione comunale alla quale si facevano presenti le difficoltà del settore e di conseguenza le difficoltà del mercato. Quello che più ha preoccupato è che nessuno è mai intervenuto per capire cosa stava succedendo e soprattutto cosa fare per rilanciare la pesca. Solo pettegolezzi, polemiche e beghe politiche, con il classico e sempre facile scarica barile: tutte le responsabilità sono cadute su chi per tanti anni ha gestito con accuratezza il consorzio.

Gli eventi erano tutti prevedibili, il mondo politico locale ne era a conoscenza, ma nessuno è intervenuto assumendosi le proprie responsabilità, eccezion fatta di qualche amministratore che ha riconosciuto l’importanza del nostro consiglio di amministrazione che nelle mille difficoltà riusciva a fare da guida ad un settore ricco di conflitti interni.

Una cosa è certa. Da quando è decaduta la gestione del consorzio è aumentato il degrado. Sarebbe opportuno che la politica e la cittadinanza anziché polemizzare, iniziasse ad avanzare idee e proposte per il rilancio del mercato, visto che la pesca è l’unico settore che tiene in vita l’economia a Manfredonia. Che cosa ha fatto l’amministrazione comunale in questi cinque anni per la pesca? Niente. E sono pronto a confrontarmi con
tutti”. E’ quanto dice in una nota stampa ufficiale il già Presidente del Consorzio Mercato Ittico di Manfredonia Nunzio Stoppiello.

FOCUS – Manfredonia, fallimento Cogemim, a fine aprile udienza atto citazione

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Redazione Stato@riproduzioneriservata

12 commenti su "Fallimento COGEMIM, Stoppiello accusa Comune (VIDEO INTEGRALE)"

  1. Io mi affido alla Giustizia affinchè faccia il suo corso. Stoppiello è parte in causa quindi meno credibile della sentenza di un giudice. Speriamo arrivi presto e si faccia chiarezza.

  2. Una precisazione, nella domanda: “perchè a decorrere dal 2004 non si è provveduto all’esatta rilevazione annuale dei costi, che invece è stata impropriamente effettuata in un’unica soluzione al 31.12.201(2)”, la data esatta è in verità (come da atto di citazione): 31.12.2010. Da qui, a causa di un errore del sottoscritto, il già presidente del Consorzio ha riferito stamani di non avere responsabilità come COGEMIM per il dato mentre in verità il periodo di riferimento è legato proprio alle attività del Consorzio.

    Come infatti scritto nell’atto di citazione (in merito al precedente dato, forse basilare per avere un quadro complessivo sulla vicenda): “quanto innanzi ha ovviamente comportato una difforme indicazione delle perdite rispetto alla realtà del bilancio del 2004 e per tutti i bilanci degli anni successivi, sino alla dichiarazione di fallimento, con conseguente notevole aggravamento del dissesto della società fallita, con particolare riferimento agli esercizi successivi al 2007 e segnatamente all’esercizio 2010 (..) ciò ha causato nel 2011 lo scioglimento e la messa in liquidazione della Cooperativa per perdite, riferite appunto all’esercizio 2010, di entità superiore al capitale della medesima“.

    Resta l’errore nella data indicata stamani dal sottoscritto (31.12.2012 invece di 31.12.2010) nonostante il riferimento fosse oggettivamente chiaro per una risposta in merito.

  3. Se nel mercato entrave come pescato due telai di pesca era scontato ch non poteva mantenere tutti gli stipendi ta pagare, poi non troviamo scusa per la muccilagine i pescatori una scusavanno trovando per non lavorare. Poi per il gasolio i marinai perche’comprono tutti le macchine a gasolio?e poi stanno tutti a lamentarsi che aumenta, i cittadini il gasolio lo vanno a metterlo alla pompa di benzina e lp pagano quando dovuto, comunque per quando riguarda il mercato ittico basta che non grava sulle spalle dei cittadini,lo possono anch chiudere tanto il

  4. Gran parte del pescato sipontino viene venduto in nero o clandestinamente …grazie al piffero che il mercato deve fallire.

  5. E’ impressionante il coraggio….. (per usare un eufemismo) di questi signori membri del CdA, in particolare, del suo Presidente Nunzio Stoppiello dimostrato nella conferenza stampa. La più grande vergogna, secondo me, è che ormai non si avverte più il senso della vergogna per i propri comportamenti e le proprie azioni. Sentire Stoppiello parlare di “pettegolezzi sul fallimento del COGEMIN” fa cadere letteralmente le braccia….
    Inoltre, Stoppiello, forse ai più sarà sfuggito, in conferenza stampa ha dichiarato che c’era un “sistema basato sulla fiducia” che prevedeva (con il benestare della banca) l’accettazione di assegni postdatati !!!!, ma non basta, ancora e sempre Stoppiello: ” se il Consiglio di Amministrazione avesse rispettato le regole il giorno dopo il Consorzio Mercato Ittico avrebbe sicuramente chiuso!!!!! Queste dichiarazioni deliranti e irresponsabili sono di una gravità assoluta che si commentano da sole…..
    Mi fermo qua perché mi sembra di sparare sulla Croce Rossa. Voglio fare, però, una sola domanda: chi ha nominato questi campioni?
    Resto in attesa di una cortese e pronta risposta!

  6. Una inutile struttura megagalattica costruita senza una logica, se non quella speculativa, senza un minimo scenario a lungo termine plausibile e razionale, i costi di gestione sono e saranno faraonici e sono sostenibili se e solo se il Mercato lavora con grandi quantità di pescato che fa girare decine di milioni di euro all’anno: solo in questo caso si ripaga in autonomia le spese.

    Questa è la premessa di ogni ragionamento sul fallimento, l’ennesimo di questi anni bui, del Mercato Ittico.

    Decine di milioni di euro annui che con la crisi, il lavoro nero, il sommerso, sono venuti a mancare nel giro affaristico “in chiaro” del Mercato e quindi, in modo automatico, i suoi conti in rosso con bollette delle utenze e concessioni varie non si sa se pagate o meno, o affrancate o accollate al Comune o….vattela a pesca!

    Un politico degno di questo nome, accortosi del cattivo andazzo del Mercato ittico, faceva politiche nel 2010, nel 2011, nel 2012, nel 2013, nel 2014 e nel 2015 per difenderlo, per rilanciare, riconvertire, controllare, monitorare, vigilare l’intera attività di pesca affinchè il pescato passasse per il mercato ittico, e non per altre vie, cosa che non è stata fatta dall’attuale amministrazione con la complicità della Capitaneria e di quei pochissimi ricchissimi che oggi grazie a ciò fanno il loro business, tenendo aperte al traffico le entrate e le uscite al porto senza alcun controllo sistematico e continuativo.

    L’attuale amministrazione si è limitata in tutti i campi, e quindi anche per il mercato ittico, all’ordinaria amministrazione da semplici burocrati aservizio di interessi privati mentre il Titanic pubblico affondava, senza avere o creare un’idea vincente a questo oramai inutile barraccone, costato a noi cittadini una miriade di soldi, sia per costruirlo sia nella sua fallimentare gestione avvenuta dopo il 2007/2008 e gettata nel precipizio dalla sua attuale amministrazione.

    I tribunali certificano l’eventuale reato, ma il contesto da tutti voi creato, i comportamenti tenuti, i risultati ottenuti dimostrano a noi cittadini la vostra più completa inadeguatezza e incompetenza sia qui che in tantissimi altri ambiti.

    Per vedere questo vostro fallimento, non ci vogliono i documenti portati in tribunale, ma basta vedere quante imbarcazioni sono state distrutte: oltre 100 in 5 anni. Solo l’anno scorso oltre 35 imbarcazioni!

    La mia domanda è: con che faccia vi presentate a chiedere i voti ai pescatori?

    La risposta che mi do è che siete senza coscienza e pertanto senza vergogna.

    NO VISION, NO FUTURE!

  7. Io mi stupisco dei compagni che stanno affianco a certe persone ..e vai…..poveri pescatori.Ammucciatv uzzzz.

  8. L’idea è di azzerare tutto,sareste disposto a buttare fuori l’armatore custode?,sareste disposto a riprendervi il controllo del ghiaccio e del cassettame,sareste disposto far pagare a tutti i locali delle cooperative e altro,sareste disposto a vigilare nel mercato i grossisti che sviano il prezzo del pesce all’asta, per acquistarne da altri grossisti a un prezzo basso. non avete il coraggio perchè non vi conviene. Staccate la corrente e mandate tutti a casa. Poi vedrete che san benedetto o chioggia valuterà la possibilità di gestire il mercato ittico di Manfredonia.

  9. l’ex amministratore del Mercato ittico ha fatto i suoi affari ed ora “è colpa del comune”….ma mi faccia il piacere.

  10. Il pescatore paga(non tutti) e le coop stanno agratis sindaco stocca la luce agli uffici sopra falli andare a fittare le case e a pagare. ……..

  11. Voglio rispondere a quel …che a messo (abbiamo rimosso il dato, non c’erano nomi e non era chiaro il messaggio, grazie, ndr) e che se ha gli attributi si deve identificare come lo sto facendo io ora. .. se hai fegato identificati buffone.

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