LE DISCARICHE PUBBLICHE DI MANFREDONIA – Si tratta di un intervento di bonifica di grande rilevanza, non solo regionale, poichè interessa un’area di oltre 70 ettari da mettere in sicurezza, preservando la falda acquifera da eventuali infiltrazioni. L’importo complessivo dei lavori ammonta a Euro 26.996.735,54 e la Coop. MUCAFER Scpa partecipa all’esecuzione dei lavori per una quota pari a circa il 50% del totale lavori (Euro 13.322.516,41) (vedi Bando di gara bonifica della discarica parti liquami, ubicata nel comune di Manfredonia (Fg) estesa ai settori, di nuova definizione, denominati “Sa-BIS” e “NB”” e IMPEGNO di euro 21.711.134,37 in favore del Commissario delegato per la bonifica delle discariche di Manfredonia sul capitolo e Finanziamento dell’intervento con il reimpiego delle risorse liberate del P.O.R. Puglia 2000/2006 .
Inoltre, in considerazione del venir meno delle esigenze che avevano indotto a dichiarare lo stato d’emergenza nell’area archeologica di Pompei, ne è stata decisa la revoca.
Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Stefania Prestigiacomo, ha illustrato al Consiglio le linee di una strategia nazionale per combattere l’inquinamento dell’aria. Si tratta di un complesso di iniziative, sia normative che di indirizzo, con le quali il Governo dà seguito all’impegno assunto nei confronti della Commissione europea di intervenire in maniera profonda e radicale su un problema la cui soluzione non è più rinviabile, alla luce del fatto che in tutto il Paese (soprattutto nel bacino padano, nei centri industrializzati e nelle grandi città) i limiti prescritti sono ampiamente superati. Il Ministro Prestigiacomo ha illustrato le linee di intervento da attuare nei tre settori più importanti dei trasporti, dell’
industria e dell’agricoltura, alle quali farà seguito l’adozione di misure specifiche.
Il Presidente Berlusconi ha annunciato inoltre al Consiglio la sua intenzione di integrare l’incarico già conferito al Ministro per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, con la delega di funzioni in materia di interventi per la coesione territoriale (vedi articolo in Politica – ndR) ; pertanto, in coerenza con quanto disposto dal decreto- legge n.78 del 2010 (la manovra finanziaria “anti-crisi”), ed anche al fine di valorizzare al massimo gli interventi per le aree sottoutilizzate, il Ministro si avvale del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del Ministero dello sviluppo economico (ad eccezione della Direzione generale per l’incentivazione delle attività imprenditoriali), con le funzioni connesse che integrano la sua delega.
Nel corso della riunione è stata approvata, tra l’altro, un emendamento alla manovra sull’età pensionabile dei dipendenti pubblici e provvedimenti sull’avvio dell’attività di impresa.
ALLINEAMENTO PENSIONI DA GENNAIO 2012 – Il Consiglio ha discusso ed approvato due emendamento da presentare in sede di conversione del decreto- legge che reca la manovra finanziaria “anti-crisi” (n.78 del 2010- Atto Senato 2228). Il primo prende doverosamente atto del monito all’Italia, espresso in sede europea, ad equiparare l’età pensionabile per uomini e donne e dispone che ciò avvenga dal 1° gennaio 2012 . I risparmi derivanti da questa misura confluiranno nel Fondo strategico per il Paese a sostegno dell’economia reale, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, e finanzieranno interventi dedicati a politiche sociali e familiari.
SACCONI: SCALONE UNICO A 65 ANNI E SENZA FASI INTERMEDIE – Il Consiglio dei ministri ha dunque dato il proprio benestare alla parificazione dell’età pensionabile tra donne e uomini nella pubblica amministrazione. Dal 2012 anche le rappresentanti del cd ‘sesso debole’ dovranno andare in pensione a 65 anni, come richiesto espressamente dalla Ue. Inizialmente il governo aveva pensato di rimandare la scadenza al 2018, ma l’Europa ha imposto una stretta sui tempi. La disposizione sarà introdotta attraverso un emendamento alla manovra. Arriva dunque lo “scalone unico a 65 anni senza fasi intermedie” (fonte: Rassegna.it). Lo ha sottolineato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri. “L’emendamento – ha proseguito Sacconi – consente di certificare il diritto delle donne maturato fino al 31 dicembre 2011”. Il titolare del Welfare ha ricordato che l’età media di pensione di fatto delle donne nella pubblica amministrazione di poco superiore ai 62 anni “per raggiungere l’anzianità contributiva”. Dunque, ha aggiunto, non è detto che le donne debbano aspettare i 65 anni della pensione di vecchiaia, molte potranno utilizzare l’anzianità contributiva. Pertanto, l’impatto effettivo molto contenuto”.
Il secondo emendamento, presentato dai Ministri Calderoli e Bossi, prevede interventi di contenimento della spesa relativa al personale della RAI fino al 2013: in primo luogo l’ammontare complessivo della spesa per il personale non dipendente, a decorrere dal gennaio 2011, è ridotto almeno del venti per cento, in secondo luogo la spesa complessiva annuale per il personale non dovrà eccedere il venticinque per cento dei costi operativi complessivi annuali. In considerazione degli interessi coinvolti, il Presidente Berlusconi ed il Sottosegretario Letta si sono doverosamente allontanati dalla sala del Consiglio durante la discussione.
FOCUS – Il dettaglio della riunione del CdM