Bisogna riportare in Italia Ilaria Salis, la giovane attivista antifascista accusata di aver aggredito alcuni neonazisti durante le manifestazioni del Giorno dell’Onore e detenuta da quasi un anno a Budapest in condizioni disumane.
Il padre di Ilaria, Roberto, ha sollecitato il governo affinché fornisca un segnale in merito, partecipando a una conferenza stampa al Senato promossa da Ilaria Cucchi. Egli ha dichiarato: “I cittadini hanno il diritto di ricevere risposte dalle istituzioni. In questi mesi non ne abbiamo mai ottenute. Mia figlia rischia fino a 24 anni di carcere per lesioni che si sono risolte in 5-8 giorni.
Chiediamo all’ambiente politico di intervenire. Ilaria è costretta a mangiare con le mani e fino al 6 settembre non ha potuto comunicare con noi. Ora, riusciamo a sentirla solo un paio di volte a settimana per pochi minuti. Nella sua cella ci sono cimici, scarafaggi e topi”.
Il padre della 39enne ha anche letto un messaggio inviato da Ilaria al suo avvocato: “Per i primi tre mesi, sono stata tormentata dalle punture di cimici da letto che hanno causato reazioni allergiche, ma non ho ricevuto antistaminici né crema”, ha spiegato in un passaggio. Secondo la senatrice Cucchi, “è fondamentale parlare e diffondere ciò che sta accadendo a Ilaria.
Un comitato è stato creato, ma c’è stato un silenzio assordante da parte del governo. Non vogliamo pensare che ci siano ragioni politiche, quindi continueremo a fare pressione. Ilaria non chiede di evitare il processo, ma di scontare i domiciliari qui in Italia. È ora che il governo presti attenzione a questa situazione. Domani, il ministro Nordio risponderà a un question time di Avs sul caso di Ilaria”.
Lo riporta l’ANSA.