Il controllo del ruolo, effettivamente strategico, è nelle mire sia di Nichi Vendola, che vorrebbe attribuirlo all’assessore uscente Onofrio Introna (Sel, il partito del Governatore), che in quelle dei Democratici, che vorrebbero invece venisse affidato ad Antonio Maniglio, capogruppo del partito nella scorsa legislatura. Che non si tratti di questione di lana caprina è confermato dalla decisione del segretario regionale Pd, Sergio Blasi, di volare oggi a Roma per esprimere il suo malessere al leader nazionale Bersani, minacciando addirittura le dimissioni e definendosi “non più disponibile ad essere il parafulmine di contraddizioni antiche nel Pd di Puglia».
Dietro le parole di Blasi si legge chiaramente la preoccupazione per la consapevolezza di doversi scontrare non più solo col carismatico Governatore ma adesso anche con frange interne al partito. Nell’incontro di ieri tra Blasi e i consiglieri regionali del Pd, questi ultimi avrebbero infatti chiesto che sitenga una riunione di tutti i consiglieri regionali della maggioranza di centrosinistra eletti nella Regione Puglia, al fine di “decidere liberamente il nome di colui al quale dovrà essere affidata la presidenza del Consiglio regionale pugliese”.
Ciò che spinge i consiglieri democratici a sottolineare la necessità di effettuare la scelta “liberamente” è la sensazione che Vendola diventi «commissario del Partito democratico in Puglia», arrogandosi il diritto di decidere in solitudine su qualunque questione, umiliando così il più grande partito della coalizione che lo sostiene, che rischierebbe “di essere messo in liquidazione”.
Già la scelta di nominare ben sette assessori esterni era stata letta in casa Pd come il freno posto da Vendola alle loro mire di comando, ed il Pd ora rischia di ritrovare ben due esponenti di Sel (Sinistra, ecologia e libertà) nei ruoli dirimenti della Presidenza della Giunta prima, e del Consiglio regionale poi.
Agli altri alleati non resta che godersi lo spettacolo, come fa il coordinatore regionale dell’Idv, Pierfelice Zazzera, il quale ha gioco facile nell’evidenziare l’autolesionistica guerra in famiglia: “La discussione da tempo aperta tra Partito democratico pugliese e Sel è un passaggio che francamente ci risulta sterile, soprattutto perchè comincia a rivelarsi come una mera lotta di poltrone. una discussione che non ci interessa. Noi vogliamo discutere di obiettivi da raggiungere con una classe dirigente di alto profilo e qualità”.
Per poi aggiungere: “Riteniamo che, per ogni ente regionale, per ogni agenzia, per ogni struttura in qualche modo dipendente dal governo regionale si debba aprire una riflessione, all’interno della maggioranza, da cui tirar fuori una linea condivisa”. “Sulle proposte dei manager noi dell’Italia dei valori vogliamo dire la nostra, investendo su competenza e qualità. Non vogliamo sottrarci e riteniamo di poter offrire il meglio al governo regionale e alla Puglia”. “Un esempio su tutti. Non vorremmo che mentre raccogliamo le firme in Puglia (come in tutta Italia) per l’acqua pubblica, qualcun altro piazzasse all’Aqp un manager con l’obiettivo di privatizzarla”.
L’Acquedotto Pugliese non è citato a caso: il suo vertice sarà oggetto a breve di un ricambio, e si annuncia scontato l’ennesimo fuoco amico tra Vendola, per cui la battaglia contro la privatizzazione del servizio idrico integrato rappresenta un impegno ineludibile, e il Pd, interessato alla guida dell’ Aqp ma assai meno infervorato sul fronte della difesa dell’acqua pubblica.
Nei prossimi giorni sono attese le nomine risolutive di tale querelle. Intanto continuiamo così, facciamoci del male. Eppure è parso evidente come finora ciò abbia portato solo ad un rafforzamento di Vendola. Con questi uomini non andremo mai da nessuna parte, apostrofava anni fa i leader Ds il solito mentore Moretti? E con Vendola alla guida del Pd? Fantapolitica, sempre meno fantasiosa però, ogni giorno che passa.
in una delle poche regioni dove la sinistra ha vinto , si fa la solita tarantella delle poltrone… il pd dovrebbe ringraziare Vendola.. altrimenti a quest’ora altro che lotta per le poltrone.. anche in puglia saremmo stati a leccarci le ferite…. la politica ha bisogno di ri-pulirsi di tiranni di poltrone… il futuro è di noi giovani e se vogliamo un avvenire-non dico tanto- dignitoso allora dobbiamo cominciare a LOTTARE.. TUTTI INSIEME…. saluti alla redazione.MLT