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Stato, Finanze e macellerie globali

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
11 Giugno 2010
Editoriali //

Elena Gentile lancia l'allarme: siamo al post macelleria sociale (antonio.ilcannocchiale.it)
Elena Gentile lancia l'allarme: siamo al post macelleria sociale (antonio.ilcannocchiale.it)
Bari – FONDI e piani di livello sanitario, erogazioni-contributi Fas al Meridione, accesso negato ai disabili per l’indennità di accompagnamento. Infine, una drastica riduzione nei Piani di Zona. All’inizio fu solo macelleria sociale, mentre ora la giunta regionale pugliese comincia a delineare degli effetti di natura globale, settorialmente parlando, dopo la recente approvazione della Manovra correttiva statale Manovra e sciopero Cigl e L’ultima seduta del Consiglio dei Ministri . Gli effetti della Finanziaria di Governo, auspicata e voluta dal ministro Tremonti, avrebbero configurato infatti una situazione di disagio, a livello di singoli settori, in toni da ‘post resurrezione‘. Ovvero: eccessivamente semplicistico parlare solo di macelleria sociale. Per l’assessore regionale Elena Gentile, i provvedimenti economici dello Stato andrebbero analizzati ora attraverso un’analisi ponderata, e in chiave futuristica, dello scenario che potrebbe interessare la Puglia nei singoli settori. Colpe dei rappresentanti regionali? Sforamenti dei vincoli dei patti di stabilità interni, aumenti negli stipendi ai manager Asl, gestioni poco oculate (eufemismo) della sanità privata ? Responsabilità territoriali ? Nessuna, of course, spiegano Vendola e i Nichi’s boys attraverso dei semplici e rituali comunicati.

ELENA GENTILE: CON MANOVRA DRAMMA PER IL SOCIALE – “Siamo oltre la macelleria sociale – dice in una nota l’assessore Elena Gentile – questa manovra massacra le famiglie, vuole epurare i disabili e ridicolizza le donne. Così si nega il futuro alle donne e a tutti i soggetti deboli”. Dopo avere partecipato alla riunione della Commissione interregionale degli Assessori per le Politiche Sociali dedicata proprio all’espressione del parere sulla manovra finanziaria, Elena Gentile fa la sintesi dei tagli che sono già stati inferti al sistema dei servizi sociali pugliesi e a quelli futuri: ““A partire dal 2011 viene azzerato il Fondo per le Non Autosufficienze, che per la Puglia significa un taglio netto di 25 milioni di euro annui, e riduce a briciole il Fondo Nazionale delle Politiche Sociali, con una perdita netta per la Puglia tra il 2007 e il 2011 di quasi 50 milioni di euro. “Che è come dire un taglio dei fondi sociali per la Puglia che a regime a partire dal 2011 comporterà oltre 75 milioni di euro in meno rispetto al migliore anno dell’ultimo quinquennio per finanziamenti sociali (ultima finanziara del Governo Prodi nel 2007)”.

TUTTI I TAGLI – “il taglio netto perpetrato ai Comuni, genererà effetti devastanti sulla capacità degli Enti locali di continuare ad assicurare il trasporto pubblico locale, i servizi scolastici (mense, trasporto scolastico, integrazione scolastica dei disabili), le rette per i centri diurno, eccc..) la riduzione del 50% della spesa per assunzioni a tempo determinato produrrà effetti devastanti per gli asili nido comunali e molti altri servizi sociali assicurati dai Comuni, che molto spesso si avvalgono di personale assunto al di fuori delle piante organiche e non con assunzioni a tempo indeterminato il taglio della spesa per il diritto allo studio dei disabili scarica sui Comuni ogni forma di assistenza per i disabili che non sia direttamente collegata alla educazione e all’istruzione: significa che sia l’assistenza di base che l’assistenza specialistica saranno scaricate sui Comuni, mettendo a rischio la stessa possibilità di frequenza scolastica per quei minori disabili i cui Comuni, cioè quasi tutti, non saranno in grado di assicurare risorse sufficienti; il taglio dei finanziamenti sociali complessivi mette del tutto a rischio la possibilità di assicurare i LEA – Livelli Essenziali di Assistenza sociosanitari di cui all’Allegato 1C del D.P.C.M. 29.11.2001, perché i trasferimenti di fondi ai Comuni, ormai del tutto esigui, non consentono di assicurare la compartecipazione finanziaria per la quota sociale delle rette per strutture residenziali e centri diurni, che ricadranno sulle famiglie oppure genereranno infiniti contenziosi e decreti ingiuntivi nei confronti dei Comuni soccombenti in caso di ricorsi amministrativi formulati da quelle famiglie a cui sarà negato il contributo finanziario; tutti i disabili psichici e in particolare le persone down e autistiche, non potranno più accedere all’indennità di accompagnamento, che potrà essere riconosciuto solo con invalidità superiore all’85%, e non più al 74%”.

EFFETTI SU PIANI SOCIALI DI ZONA DEI COMUNI – “Dopo tutto il lavoro fatto per dare alla Puglia un nuovo Piano Regionale delle Politiche sociali e per approvare i Piani Sociali di Zona dei Comuni, con gli effetti di questa manovra anche la Puglia rischia di qui a un anno e mezzo di vedersi esaurire le risorse che potremo trasferire ai Comuni. E questo concretamente significa negare alle famiglie meno abbienti la possibilità di inserire un anziano affetto da Alzheimer e un minore con la sindrome di down in un centro diurno socio educativo e riabilitativo, e negare a una giovane coppia la possibilità di iscrivere il loro bambino all’asilo nido. Ma mi chiedo anche – continua l’Assessore Elena Gentile – come faranno i Comuni a pagare le rette per l’inserimento dei minori fuori famiglia nelle comunità socio educative, per i minori stranieri non accompagnati, per pagare il trasporto a fini riabilitativi”.

REGIME PENSIONISTICO – “Al danno, poi, nelle ultime ore si è aggiunta la beffa della modifica del regime pensionistico per le donne impiegate nel settore pubblico: tutte in pensione a 65 anni, ma Tremonti promette che i risparmi andranno al fondo per asili nido e per la non autosufficienza. Peccato, però, che Brunetta fa eco al suo collega ricordando che lo spostamento dell’età pensionabile delle impiegate e dirigenti pubbliche da 60 a 65 anni produrrà risparmi pari a 0 € nel 2010, a 0 € nel 2011, a 50 Meuro nel 2012 e a 150 Meuro nel 2013. “Quindi sono chiari i tagli che oggi subiscono in misura maggiore le donne, perché tagliare i servizi di cura domiciliari per gli anziani non autosufficienti e i fondi per le rette degli asili nido penalizza soprattutto le donne – evidenzia Elena Gentile. inoltre si chiede sempre alle donne di rimanere al lavoro 5 anni di più, facendo piazza pulita di tutta la discussione del peso del lavoro di cura che insieme al lavoro fuori casa grava su una donna, con una prospettiva di reimpiego, molto remota, dei risparmi (al più 200 Meuro per tutta Italia entro il 2013) sui servizi che nel frattempo saranno stati smantellati.”

Dentamaro a Roma per la Conferenza delle Regioni:”Così le Regioni muoiono” – La Conferenza delle Regioni che si è svolta questa mattina a Roma si è espressa all’unanimità nel definire “irricevibile la manovra del governo Berlusconi perché decreta la chiusura delle regioni facendo gravare su di esse la percentuale maggiore del sacrificio reso necessario dalla congiuntura”. Lo ha detto l’assessore al Sud e al federalismo della regione Puglia Marida Dentamaro che da Roma sottolinea “il clima straordinariamente unitario, senza alcuna distinzione né politica né geografica” che si è respirato all’interno della Conferenza.
Troppi tagli quindi gravano sulle Regioni e un confronto tra dati non fa che rafforzare questa idea: “solo l’1,22% dei tagli – dice la Dentamaro – grava sui Ministeri mentre ben il 13,8% dei tagli pesa sulle regioni (sui comuni grava il 4,6%)”. Queste cifre, denuncia la Dentamaro, “mal si coniugano con altri numeri che invece dimostrano che dal punto di vista del debito, tra il 2007 e il 2009, le regioni hanno avuto un trend di crescita negativo. Cioè il debito è sceso del 6,21% mentre il debito dell’amministrazione dello Stato è salito del 10,8%”.

EFFETTI SU SANITA’, CHIUSURA OSPEDALI – Mentre al Governatore Vendola è stata affidata la carica di coordinatore della Piattaforma sui cambiamenti climatici e lo sviluppo sostenibile, dal Comitato delle Regioni a Bruxelles, il presidente della Puglia ha parlato di ‘de-ospedalizzazioni’ in merito ai tagli previsti dalla Manovra per la sanità della Puglia. Si parla di un tagli o netto agli ospedali pugliesi: sui 60 esistenti, di cui 53 pubblici e 7 privati, 24 verrebbero eliminati: a Bari 9 su 18, a Taranto 2 su 7, a Foggia 2 su 7 (San Marco in Lamis e Torremaggiore, i quali rientrerebbero nella “lista nera” della Regione che pare intenzione a sopprimere strutture sanitarie con meno di 80 posti letto o comunque troppo vicine ad altri presidi, San Giovanni per San Marco, San Severo per Torremaggiore), a Lecce 1 su 6, nella Bat 3 su 7 e a Brindisi 6 su 8. Queste ipotesi potrebbero trovare compimento entro pochi mesi. Facile immaginare proteste da parte dei residenti e dei lavoratori delle zone interessate, ma al momento evitare la scure dei tagli alla sanità appare improbabile. “Continueremo sulla strada della rete territoriale e della de-ospedalizzazione. Ma dovremo procedere ad una formidabile e inedita forma di razionalizzazione del sistema sanitario”, ha detto il governatore Vendola.

LONGO : EVITARE TAGLI INDISCRIMINATI – “Siamo assolutamente d’accordo sia sulla diminuzione del numero dei ricoveri che sulla loro durata, ma la Regione deve puntare sui servizi territoriali e sulla medicina preventiva”. È il commento del consigliere regionale dell’Udc, Peppino Longo, alla notizia del taglio di mille posti letto negli ospedali pugliesi. “Siamo convinti – prosegue Longo – che ci sia la ‘medicina’ giusta per abbattere i costi della sanità ma non è certo quella dei tagli indiscriminati. Mi auguro che l’assessore Fiore metta a punto una mappa esatta su dove realmente i posti letto sono inutili e non vada a tagliare servizi e reparti utili alle comunità”. “È necessario, inoltre – sottolinea l’esponente dell’Udc – rafforzare i servizi territoriali e, soprattutto, potenziare la medicina preventiva”. “Soltanto così – conclude Longo – saremo in grado di diminuire il numero dei ricoveri, abbattere i tempi di attesa per visite ed esami e diagnosticare in tempo utile anche patologie importanti (nd N.Saracino).


Pastore (SeL): “ Sprechi nella sanità Asl Bat un fitto inutile” – “Non credo si possa quantificare lo spreco presente nel settore sanità e mi diventa difficile quasi impossibile procedere ad un elenco dettagliato”. È il commento del consigliere regionale del gruppo Sinistra Ecologia e Libertà, Franco Pastore.

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“Possiamo scoprire il significato della vita in tre diversi modi: 1. col compiere un proposito; 2. con lo sperimentare un valore; 3. con il soffrire.” VIKTOR EMIL FRANKL

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