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ARRESTI BAT, soldi e pranzi in cambio di commesse: 9 arresti

Le indagini della Guardia di Finanza hanno portato all'arresto di nove persone con accuse di corruzione e turbata libertà degli incanti.

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
11 Luglio 2024
BAT // Cronaca //

Alcuni dirigenti della Provincia Barletta-Andria-Trani (Bat), in cambio di denaro, consulenze, lavori edilizi nelle proprie abitazioni, pranzi e percorsi benessere, avrebbero affidato commesse a professionisti, ripetutamente violando la libertà degli incanti e omettendo di segnalare conflitti di interesse. Uno di questi dirigenti è stato arrestato.

Le indagini della Guardia di Finanza hanno portato all’arresto di nove persone con accuse di corruzione e turbata libertà degli incanti. Quattro di queste persone sono state incarcerate: un dirigente della Provincia Bat, due dirigenti dei Comuni di Trani e Barletta, e un ingegnere. Le altre cinque sono agli arresti domiciliari.

In una conferenza stampa presso la procura di Trani, è stato sottolineato che le indagini riguardano la discarica di rifiuti speciali non pericolosi Cobema, situata a Canosa di Puglia. Complessivamente, sono indagate 17 persone, tra cui imprenditori anche della provincia di Salerno ed enti vari. Il denaro erogato dai professionisti beneficiari delle commesse pubbliche veniva talvolta trasferito a una società tra professionisti legata a uno dei dirigenti indagati, o in altri casi consegnato personalmente.

Le indagini hanno rivelato che i lavori di chiusura definitiva e le attività di post-gestione della discarica erano stati affidati dalla Provincia Bat tramite gara ad evidenza pubblica, senza informare il Comune di Canosa di Puglia, i proprietari del sito o l’amministratore giudiziario, nonostante pendesse un procedimento penale per reati ambientali sulla discarica.

Prima dell’inizio dei lavori, erano state effettuate indagini ambientali da un professionista che aveva retrocesso parte dei compensi ricevuti verso l’impresa del coniuge del dirigente responsabile dell’affidamento. “Il patto corruttivo – spiega la Guardia di Finanza – si è concretizzato con il silenzio del dirigente sull’affidamento fraudolento e sulla parziale indagine conoscitiva riguardante lo stato dell’impianto e le matrici ambientali”.

Lo riporta Ansa.it

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