FOGGIA – Le quotazioni del grano duro alla Borsa Merci di Foggia hanno registrato un significativo calo di 16 euro/tonnellata, portando il prezzo del Fino a oscillare tra 315-320 euro e quello del Buono mercantile tra 305-310 euro, il livello più basso degli ultimi quattro anni, equiparabile ai dati negativi del 2021. Angelo Miano, presidente di CIA Agricoltori Italiani di Capitanata, esprime preoccupazione per il settore: “È uno scenario sconfortante con tutte le variabili in ribasso: oltre alle quotazioni, le rese per ettaro sono diminuite a causa della siccità, le superfici coltivate sono ridotte e la redditività per i cerealicoltori è in picchiata, mentre i costi di produzione continuano a crescere, mettendo a rischio la sostenibilità economica”.
IL PARADOSSO DEL CANADESE. Miano sottolinea il paradosso rispetto al grano canadese: “Nonostante la qualità simile in termini di contenuto proteico e peso specifico, il grano italiano viene quotato significativamente più basso, intorno ai 370 euro a tonnellata per il grano canadese. Queste dinamiche suggeriscono che potrebbe esserci un piano per danneggiare intenzionalmente il settore del grano duro italiano, favorendo importazioni che abbassano i prezzi e beneficiano le grandi multinazionali della pasta e altri attori della filiera”.
LE DINAMICHE. L’effetto devastante della siccità in Italia, soprattutto in Puglia e Sicilia, ha causato una significativa riduzione delle rese per ettaro di grano duro nel 2024. Al contrario, si prevedono raccolti abbondanti in Nord America, Russia e Turchia, principali fornitori di grano importato in Italia negli ultimi anni. Globalmente, la produzione di grano duro è in crescita.
LA QUALITÀ DEL GRANO. Il grano “Fino”, severamente deprezzato nelle recenti quotazioni di Foggia, presenta un contenuto proteico minimo del 12,5% e un peso specifico di 80 kg/hl. Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia, enfatizza: “La qualità e la sicurezza del nostro grano sono superiori. Le attuali quotazioni non rispecchiano questa qualità e non riconoscono il lavoro dei nostri agricoltori, contribuendo al deterioramento dell’intero settore cerealicolo italiano. Invitiamo i consumatori a scegliere pasta fatta al 100% con grano italiano per garantire qualità e tracciabilità e sostenere i nostri produttori. Scegliamo prodotti autenticamente italiani per preservare la salute e l’economia del nostro Paese“.
Lo riporta Cia-puglia.it