Otto stabilimenti balneari e un innovativo modello di creazione di lavoro con un forte impatto etico: il progetto “Marina C’Entro”, lanciato da alcuni lungimiranti imprenditori balneari di Rimini per l’inclusione di persone con fragilità sociali, ha conquistato il premio “Innovatori responsabili” della Regione Emilia-Romagna, diventando un esempio per gli operatori turistici di tutta Italia.
«Le persone con fragilità sociali non devono essere viste come un peso nel mondo del lavoro, ma piuttosto come una preziosa risorsa produttiva e umana», afferma Stefano Mazzotti, coordinatore del progetto. «Partendo da questo principio, ci siamo posti come un foglio bianco da riempire con l’inclusione sociale e lavorativa».
Il risultato? Lo scorso anno undici persone con disabilità e fragilità sociali hanno trovato occupazione in otto stabilimenti balneari di Rimini, dal 19 al 28 (escluso il 23). «Abbiamo creato specifiche mansioni per loro – spiega Mazzotti – dall’aiuto bagnino all’addetto all’info point per le informazioni ai clienti. E abbiamo dimostrato che le persone con disabilità, all’interno di un adeguato percorso educativo e formativo, possono diventare veri professionisti, contribuendo alla produttività e allo sviluppo della società, oltre ad acquisire maggiore autostima e indipendenza».
Oltre a questa soddisfazione etica, per i partecipanti a “Marina C’Entro” è arrivato anche un importante riconoscimento: il progetto ha infatti vinto il premio ER.Rsi 2017 – Innovatori responsabili della Regione Emilia-Romagna, ottenendo un finanziamento del 70% delle spese sostenute.
Grazie a questo successo, la prossima estate il progetto “Marina C’entro” sarà esteso a venti stabilimenti balneari rispetto agli otto attuali. «Il nostro è un progetto aperto – conferma Mazzotti – e siamo pronti a condividerlo con chiunque voglia abbracciare l’inclusione lavorativa delle categorie socialmente fragili». «Del resto – conclude l’imprenditore – la spiaggia è una fantastica vetrina dove dimostrare che la disabilità e la fragilità sociale non sono un limite, ma una grande opportunità».
Lo riporta Mondobalneare.com