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VILLA A Capurso ha aperto le sue porte “Casa Santa Barbara”. Lì dove un tempo c’era “Villa Gallo”

Villa confiscata alla mafia, con 400 metri quadrati di superficie coperta e 4.000 metri quadri di giardino, che dieci anni fa fu affidata al comune di Capurso

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
11 Settembre 2024
Cronaca // Primo piano //

A Capurso ha aperto oggi le sue porte “Casa Santa Barbara”. Lì dove un tempo c’era “Villa Gallo” – la villa confiscata alla mafia, con 400 metri quadrati di superficie coperta e 4.000 metri quadri di giardino, che dieci anni fa fu affidata al comune di Capurso dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata – adesso sorge una fattoria sociale con terreni coltivabili, orti sociali, laboratori di agricoltura e gastronomia tradizionale.

Il nome della struttura deriva dal suo posizionamento, in contrada Santa Barbara, appunto, sulla provinciale Triggiano – Carbonara, e dalla volontà dell’amministrazione comunale di rendere quel luogo “casa” di tutte e di tutti i cittadini.

All’appuntamento per il taglio del nastro e l’inaugurazione hanno partecipato il sindaco di Capurso Michele Laricchia, la giunta e i consiglieri comunali di Capurso. Presenti anche l’assessora regionale alla Cultura, tutela e sviluppo delle imprese culturali, Legalità e Antimafia sociale Viviana Matrangola, il Prefetto di Bari Francesco Russo, il Questore di Bari Giovanni Signer e il rettore della Basilica della Madonna del Pozzo frà Filippo D’Alessandro per la benedizione.

Durante la cerimonia il sindaco ha anche letto una lettera di un giovane che sta scontando una pena e che ha voluto inviare una sua testimonianza: un coraggioso e forte avvertimento ai giovani in cui evidenzia le pericolosità della criminalità e della droga e un ringraziamento per l’aiuto ricevuto, con una sottolineatura per l’importanza dello studio e dell’amore. La risposta senza dubbio più bella a chi ha dubbi sulla necessità di pensare e creare spazi come Casa Santa Barbara.

Oltre alle istituzioni alla mattinata hanno partecipato i ragazzi e le ragazze del progetto comunale Open Village ed il Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze. L’inaugurazione è stata infatti aperta a tutti i cittadini che hanno scelto di partecipare e che nell’occasione hanno anche piantato alberi da frutto nell’orto.

I lavori di completamento e riqualificazione dell’immobile sono durati circa 3 anni e sono stati resi possibili dal finanziamento di 1 milione di euro ottenuto dal Comune di Capurso nel 2021 – anche grazie alla pronta individuazione (così come richiesto dall’avviso) di un soggetto gestore: l’ATS costituita dall’APS Civitas Mariae, Il Cammino coop. sociale e Terrapulia coop. Sociale – con il progetto “Fattore Comune” presentato in risposta all’avviso pubblico della Regione Puglia denominato “Dal Bene confiscato al Bene riutilizzato: strategie di comunità per uno sviluppo responsabile e sostenibile”.

Oltre alla riqualificazione e rifunzionalizzazione del fabbricato per il suo riutilizzo per agricoltura sociale, con spazi da destinare ad attività di laboratori di trasformazione dei prodotti agricoli e di gastronomia prodotti dalla stessa fattoria sociale, ad aule polifunzionali per momenti di apprendimento non formale e attività culturali legati al mondo dell’agricoltura sociale e sostenibile, “Casa Santa Barbara” sarà anche un luogo per l’inserimento socio-lavorativo di lavoratori con disabilità, di lavoratori svantaggiati, e di minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione e sostegno sociale. Importante anche l’attività di educazione ambientale e alimentare, quella per la salvaguardia della biodiversità e la diffusione della conoscenza del territorio che sarà sviluppata al suo interno da parte dei gestori della struttura.

Al piano rialzato è stato creato un “ambiente polifunzionale” in grado di lasciare piena libertà di utilizzo sia per laboratori didattici che per piccoli eventi di divulgazione, esposizione o degustazione di prodotti dalla fattoria agricola. Sempre al piano rialzato si trova anche il “laboratorio culinario” con tutte le attrezzature per la preparazione di cibi cotti e la panificazione con prodotti provenienti dalla produzione agricola della fattoria, e un “blocco servizi per gli ospiti e i partecipanti ai laboratori”, comprensivo di bagno per diversamente abili.

Al piano seminterrato l’area è stata divisa invece in tre zone distinte: una dedicata ad un “laboratorio di trasformazione” per la produzione di passate di pomodoro, conserve, sottoli e sottaceti derivanti dall’attività agricola, con annesso deposito a servizio di tale produzione; una dedicata a “deposito-magazzino per attrezzature agricole” necessario alle attività agricole; e infine una terza zona con due blocchi servizi in cui sono previsti i “bagni con spogliatoi per i dipendenti”.

Il progetto non si è fermato solo alla struttura ma ha riguardato anche la sistemazione delle aree esterne esistenti che sono state dedicate alle produzioni agricole funzionali alle attività laboratoriali di agricoltura non professionale e di gastronomia, a orti urbani e orti didattici. In questo contesto non poteva mancare anche la realizzazione di una piccola stalla per il ricovero di animali; una piccola area gioco per bambini per incentivare l’uso degli spazi da parte delle famiglie alla ricerca di qualche ora di relax con i propri bambini.

“Quello di oggi è un giorno importante per la comunità di Capurso. Con l’inaugurazione di Casa Santa Barbara, infatti, riscriviamo la storia di un bene che in passato è appartenuto alla mafia e che da oggi, grazie alle progettualità messe in campo dalla Regione Puglia, dal Comune di Capurso e dai nuovi soggetti gestori, potrà generare valore economico, sociale e culturale per tutta la collettività. Il dispositivo della legge 109 del 1996, che lega l’acquisizione di beni sottratti alla mafia a un uso sociale o istituzionale, è il simbolo della vittoria della società civile sulla mafia. Credo che la storia di Casa Santa Barbara, grazie alle attività che saranno realizzate nell’ambito della fattoria sociale, abbia tutte le caratteristiche per diventare un emblema del riscatto dei nostri territori e della riaffermazione del principio di legalità e di giustizia sociale” ha detto l’assessora regionale alla Cultura, tutela e sviluppo delle imprese culturali, Legalità e Antimafia sociale Viviana Matrangola.

“Finalmente riusciamo a inaugurare Casa Santa Barbara. Questo era uno degli obiettivi del mio mandato da Sindaco e sono felice di averlo raggiunto. Sin dagli inizi lo scopo primario di questo progetto è stato quello del reinserimento sociale e lavorativo di persone che vivono una situazione di svantaggio. Ed è un orgoglio per il nostro Comune pensare che un bene confiscato alla mafia sia oggi destinato al bene della nostra comunità. Non è escluso poi che in futuro si possano individuare ulteriori terreni a destinazione agricola nell’area del PRG del Comune da asservire alle attività agricole per ampliare la produzione della fattoria. In questi anni stiamo lavorando senza sosta per rendere la nostra cittadina sempre più a misura d’uomo e vicina ai cittadini senza mai tralasciare nessuno. Penso alla Biblioteca D’Addosio che da anni ormai ospita eventi culturali gratuiti per grandi e piccoli che ci aiutano a creare una comunità sempre più attenta e consapevole, penso all’impegno e alle risorse che ogni anno come amministrazione impieghiamo per mantenere attivo un percorso di formazione dei cittadini attraverso eventi culturali e sociali che coprono tutto l’arco dell’anno. Il nostro impegno in questo senso è a 360° e non ci stancheremo mai di lavorare per rendere il nostro Comune sempre più bello, vivo, sicuro” ha sottolineato il sindaco Michele Laricchia.

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