Foggia, 12 gennaio 2019. “Leo Di Gioia, torna, sta casa aspetta a te!”. L’appello, provocatorio, è del presidente del Gal Tavoliere Onofrio Giuliano, anche ex presidente di Confagricoltura. Ormai cade nel vuoto perché l’ex assessore regionale all’agricoltura non solo si è dimesso, ma ha firmato la rinuncia alla carica. Le sue dimissioni sono arrivate nel clima caldo della protesta dei gilet arancioni a Bari. “Io lo dico perché sono a favore di qualunque assessore in carica. Se ci lascia, come ha fatto, restiamo in braghe di tela, lui conosce perfettamente le pieghe dei regolamenti perché da tre anni svolge quel ruolo. Per ottenere eventuali risarcimenti è prevista una modulistica da preparare, di concerto con le parti sociali. Deve portare avanti il Piano di sviluppo rurale fermo al palo, occuparsi del piano olivicolo nazionale e della Xylella che, in 3-4 anni, da S. Maria di Leuca è arrivata a Bari”.
Il danno per le colture e i lavoratori
Il danno subito dagli agricoltori per le gelate di febbraio e marzo dell’anno scorso è stato notevole, “almeno 90mila ettari fra Corato e Cerignola, per rimanere in Capitanata, zone di ulivi e di colture ortive inverali. In altri tempi io starei ancora a fare la molitura, e altri come me, mentre la nostra attività si è fermata a novembre scorso”. La mobilitazione di un blocco sociale così esteso non ha precedenti: “La parte del leone l’ha fatta Confagricoltura di Bari, ma si sono mosse non solo tutte le associazioni agricole ma tutta la filiera, è stata un problema che ha toccato tutti”. Per quanto riguarda la risposta del governo, Giuliani aggiunge: “Mah, non so se hanno fatto leva sul populismo leghista, io devo dire che in questa circostanza non abbiamo dovuto combattere contro la ‘professionalità’, a volte ottusa, di una certa politica, credo che questa politica sia vicina ai cittadini, non abbiamo trovato il muro di gomma della Regione Puglia che aveva altre questioni contro il governo, e non voleva aggiungerne altre.”
I risultati della protesta
Hanno ottenuto la dichiarazione delle stato di calamità, un tavolo interministeriale fra Agricoltura e Finanze per l’attivazione di un piano di rimborso, misure compensative per un milione di giornate lavorative perse, questo è quanto rilevato dai calcoli dei sindacati. “La nostra protesta è stata rivolta contro un apparato che, in modo eccessivamente formale, non ci ha concesso la dichiarazione di stato di calamità naturale, in un primo momento, ritenendo si trattasse di un prodotto assicurabile. Ma gli olivi stavano fiorendo quando è arrivata la gelata, questo risarcimento l’abbiamo ottenuto ma non sappiamo quando lo vedremo, concretamente. Il Psr è stato ereditato da Di Gioia, e non va avanti perché ci sono una serie di ricorsi. Per me che sono presidente del Gal Tavoliere è una misura fondamentale, come il ‘vangelo’, che si occupa dei muretti a secco e della ipertecnologia. Anche l’assessorato all’agricoltura regionale andrebbe ringiovanito con un cambio generazionale, compresa la struttura, fatiscente”. Ma non la stavano ristrutturando? “No, quella è la sede del governo regionale”.
A cura di Paola Lucino,
Foggia 12 gennaio 2019