Edizione n° 5386

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Il Carnevale di Manfredonia in style Di Staso & Rinaldi

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
12 Febbraio 2010
Teatro //

Carnevale miniatura dell'artista di Manfredonia Francesco GranatieroManfredonia – IN una sala gremita di gente, alla presenza delle autorità cittadine si è tenuta ieri sera, nell’Auditorium Comunale di Palazzo dei Celestini, la presentazione del libro “Il Carnevale a Manfredonia – Dai ludi sipontini al terzo millennio”, a cura di Franco Rinaldi e Vincenzo Di Staso. All’insegna dei festoni e degli striscioni colorati, con gigantografie carnevalesche da sfondo, la presentazione del libro si è aperta con un video rewind dei carnevali passati, in particolar modo di quelli degli anni 70 e 80. Michele Apollonio, moderatore della manifestazione, ha poi introdotto l’opera e passato la parola a Vincenzo Di Staso per una breve presentazione del libro. Un lavoro sul trascorso più recente del carnevale manfredoniano con all’interno circa ottocento fotografie, raccolte e selezionate in due anni, riguardanti gruppi mascherati e singoli individui sfoggianti gli abiti più belli e caratteristici del loro tempo – parliamo di fotografie che riguardano l’intero corso del ‘900, da quelle in bianco e nero dei primi decenni a quelle a colori dei nostri giorni. Ed è proprio sulle immagini di queste, che scorrevano su uno schermo gigante al centro della sala, che Rinaldi offriva al pubblico la spiegazione di ognuna, cercando di far calare la gente nei ricordi dei ‘bei tempi passati’, dicendo continuamente: “vi ricordate?” Il pubblico con grande attenzione seguiva lo scorrere di quelle immagini e qua e là annuiva, anche con gemiti di voce, ricordando i volti immortalati di quella gente o i vari momenti di festa che venivano raccontati. E laddove Rinaldi – secondo il suo ‘costume’ consueto – si rallegrava con goliardiche battute sui soggetti delle fotografie, la gente rideva e applaudiva divertita. Le foto riguardavano adulti e giovani, uomini e donne, bambini e bambine. Il Carnevale Dauno – come sappiamo – è molto attento ai più piccoli tanto da dedicare loro alcuni momenti delle sfilate. Ed è maggiormente a loro (gli adulti del domani) che si deve rivolgere l’attenzione dei più grandi. “E’ soprattutto il carnevale dei bambini” – dice Franco – “con i suoi costumi particolari e bellissimi, che deve essere incentivato ed apprezzato nell’itero paese. Bisognerebbe ‘investire’ parecchio in questo senso, affinché Manfredonia diventi l’eccellenza per questo tipo di carnevale su tutto il territorio italiano.” Un connubio, per Rinaldi e Di Staso, tra passato e presente dove la nostalgia per il bel carnevale di una volta venga estinta dal desiderio dei giovani di rivivere quelle esperienze, riscoprendo e appassionandosi ad una tradizione che non deve morire. Perché nel sottotitolo si dà un taglio di storia antica al libro, citando i ludi sipontini? “Il carnevale manfredoniano” – dice ai microfoni di Stato, Vincenzo Di Staso – “ha una base storica con i famosi ludi sipontini, testimoniata da diversi studiosi dell’antichità, che deve essere tuttavia attualizzata all’epoca recente vissuta da tutti noi che facciamo il carnevale. Dunque, una cosa che non è moderna, ma che affonda le proprie radici nei tempi più antichi. Il desiderio di scrivere un libro, anche storico, su questo argomento, esisteva già da qualche anno, fino a quando i tempi si sono maturati e le istituzioni ci hanno aiutato nell’impresa”.

(l’immagine nel testo fa riferimento ad una miniatura del Carnevale Dauno, realizzata dallo studioso di satira di Manfredonia Francesco Granatiero)

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