MANFREDONIA (FOGGIA) – «Quanto accaduto a Vieste è il sintomo di una carenza educativa in una società dove conta la forza, contano i social e apparire. In quell’episodio, però, entrambi i ragazzini sono vittime».
Così al Corriere Padre Franco Moscone, vescovo di Manfredonia- San Giovanni Rotondo- Vieste, all’indomani dell’episodio avvenuto in una piazza centrale di Vieste, nel foggiano, dove un dodicenne è stato bullizzato da coetanei.
Costretto prima ad inginocchiarsi, poi è stato preso a spintoni e infine a schiaffi da diversi coetanei.
Un episodio avvenuto alla presenza di una decina di altri ragazzini e ripreso in un video che, in poco tempo, ha fatto il giro delle chat del paese.
Una vicenda, che è all’attenzione della procura di Foggia e che ha suscitato sdegno e indignazione tra la stessa popolazione viestana.
E subito ne è stata interessata anche la Procura dei minori di Bari, mentre i genitori dei ragazzi sono stati convocati in Comune dal sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti.
«Sono episodi – prosegue il prelato- che avvengono quando non hai avuto altre forme educative se non quelle della violenza e della forza.
Che poi è quello che ci propongono i social. Sono ragazzini che pensano che la leadership si raggiunga con la forza. E per loro, dunque, bullizzare serve per raggiungere il ruolo di capo».
«È vittima anche chi ha dato gli schiaffi»
Il vescovo di Vieste sottolinea però che in quell’episodio ci sono due vittime: «C’è quello che ha subito le vessazioni, gli atti di bullismo.
Ma non dimentichiamo che vittima è anche chi ha dato quegli schiaffi. Lui si sta creando una personalità che, se non cambia rotta può diventare pericolosa.
Oggi sono schiaffi, domani pugni, e poi chissà cos’altro.
Purtroppo oggi per molti adolescenti la forza è un segno di visibilità. Una visibilità che può per loro diventare molto pericolosa e che può rischiare di fargli intraprendere strade che poi saranno difficili da abbandonare.
Per questo la società, noi tutti dovremmo prestare maggiore attenzione a questi ragazzi, alle loro problematicità e, soprattutto, a come aiutarli concretamente».