Edizione n° 5388

Iscriviti al canale Whatsapp

Foggia

Manfredonia

Cronaca

Politica

Sport

Eventi

San Severo

Cerignola

CdR Stella Maris: manca l’autorizzazione, disposta la chiusura. Per adeguamento entro il 27

AUTORE:
Giuseppe de Filippo
PUBBLICATO IL:
13 Gennaio 2011
Manfredonia //

Esterno Stella Maris (cogese.coop)
Esterno Stella Maris (cogese.coop)
Manfredonia – ORDINANZA di chiusura (ai sensi dell’articolo 63 della L.R. n.19/2006 – L.R. n.19/2006 ) emessa dal sindaco del Comune di Manfredonia, Angelo Riccardi, relativamente all’attività in essere svolta presso la Struttura per anziani “Stella Maris”, operante a Manfredonia, in località Siponto, gestita dalla società “Gestioni socio-assistenziali srl” con sede legale a Gioia del Colle (Bari).

INNANZITUTTO, L’ARTICOLO 63 (SANZIONI) L.R. 19/2006 – COMMA 1 – “Chiunque apra, ampli, trasformi o gestisca una struttura socio-assistenziale o eroghi un servizio di cui all’articolo 46 senza aver ottenuto la preventiva autorizzazione al funzionamento, ovvero averne dato comunicazione, è punito con la sanzione amministrativa da euro 2 mila a euro 10 mila. L’apertura, l’ampliamento, la trasformazione o la gestione di una struttura socio-assistenziale o l’erogazione di un servizio di cui all’articolo 46, comma 1, senza l’acquisizione della prevista autorizzazione al funzionamento comportano inoltre la chiusura dell’attività disposta con provvedimento del Comune competente, che adotta le misure necessarie per tutelare gli utenti”.

PER LA SOCIETA’ TEMPO ENTRO E NON OLTRE IL 27 GENNAIO PER L’ADEGUAMENTO AUTORIZZATIVO – 72 GLI ANZIANI PRESENTI NELLA STRUTTURA. I PAZIENTI NON SARANNO TRASFERITI CAUSA LA “MANCANZA DI ALTRE STRUTTURE IDONEE NEL TERRITORIO” E POSSIBILI “TRAUMI PSICO-SOCIALI” – Nonostante l’ordinanza di chiusura, i 72 anziani ricoverati nella struttura (come rilevato nel rapporto 126/1-4 del 12.11.2010 dei militari del Nas di Foggia, che hanno operato i controlli e le verifiche) “salvo diversa loro volontà” continueranno ad essere ospitati nella casa di riposo sita a Siponto. Gli anziani presenti nella CdR Stella Maris non sono solo di Manfredonia ma anche di vari comuni della Regione, tutti dai 70 anni in su, “anche non autosufficienti, per i quali non è possibile procedere al ricovero, tanto meno in tempi rapidi, presso altre strutture idonee, inesistenti in questo territorio – come scritto nell’ordinanza –ma anche per il concreto rischio di procedere al trasferimento di tali soggetti”, trasferimento che potrebbe infatti “provocare loro traumi psico-socialirilevato”. La nota del Comune in seguito a quanto disposto dall’articolo 63, comma 1, ultima parte della legge regionale 19/2006 (…“L’apertura, l’ampliamento, la trasformazione o la gestione di una struttura socio-assistenziale o l’erogazione di un servizio di cui all’articolo 46, comma 1, senza l’acquisizione della prevista autorizzazione al funzionamento comportano inoltre la chiusura dell’attività disposta con provvedimento del Comune competente, che adotta le misure necessarie per tutelare gli utenti” – come il caso dunque relativo alla CdR Stella Maris). Alla società “Gestioni socio-assistenziali srl la gestione provvisoria della struttura in questione esclusivamente per le finalità indicate non oltre il 27 gennaio 2011, salvo preventivo adeguamento ai vincoli di legge”, come riportato nell’ordinanza del Comune.

LA SOCIETA’ DEVE PRESENTATA LA DOCUMENTAZIONE PER L’AUTORIZZAZIONE (CON TIPOLOGIA DELLA RSA PRESCELTA) ENTRO IL 27 GENNAIO – BLOCCATI TUTTI I RICOVERI – Nell’ordinanza il sindaco del Comune di Manfredonia “diffida la società di Gioia del Colle a presentare immediatamente l’istanza di autorizzazione al funzionamento della struttura in parola, corredata dalla documentazione prescritta dal regolamento regionale n.4/2007 (PUGLIA, R.R. n. 4/2007,Legge Regionale 10 luglio 2006, n. 19 – ‘Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini di Puglia’. B.U.R. Puglia – n. 12 del 22/01/2007 – La norma ) previo adeguamento agli standard previsti per la tipologia della struttura residenziale per anziani prescelta, ai fini del tempestivo adeguamento alle disposizioni di legge, con ricovero di un numero di utenti non superiore al limite fissato, per la struttura prescelta, dalla normativa regionale e “comunque, in questa fase di attività provvisoria, il numero della struttura non può superare quello di 72”, come riscontrato dai Nas nel sopralluogo del 6 agosto 2010 (comunicato al Comune il 12.11.2010 con nota n.126/1-4 “P”). Dunque ricoveri bloccati.

SOCIETA’ SANZIONATA PER 4MILA EURO, INTROITATE DAL COMUNE PER FINANZIAMENTO POLITICHE SOCIALI – LA SOCIETA’ HA 80 GIORNI DI TEMPO DALLA NOTIFICA DELL’ORDINANZA PER RICORRERE AL TAR – Nell’ordinanza, il sindaco impartisce anche alla “Gestioni socio-assistenziali srl” di Gioia del Colle, ai sensi dell’articolo 63 della citata l.r. 19/2006, la sanzione amministrativa pari al doppio del minimo e pertanto di 4mila euro, somma che, introitata dal Comune – come scritto nell’ordinanza – sarà destinata a finanziare le politiche sociali (articolo 63, comma 7, L.R. 19/2006). Contro l’ordinanza la società potrà comunque ricorrere al Tar Puglia, entro 80 giorni dalla notifica dell’ordinanza.

LA NOTA DEI NAS – Da ricordare che i militari del Comando carabinieri per la Tutela della Salute – Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (Nas) di Foggia avevano fatto pervenire al Comune in data 15 novembre la nota con la quale si precisava che, a seguito di un sopralluogo, effetuato il 6 agosto 2010, gli stessi militari avevano eccepito alla struttura citata la mancata autorizzazione al suo funzionamento, così rimettendo all’autorità competente la valutazione relativa all’emissione dei provvedimenti descritti dalla normativa vigente.

PER L’AUTORIZZAZIONE DEL COMUNE LA SOCIETA’ E’ TENUTA ALLA PRESENTAZIONE DI UN’ISTANZA SOTTOSCRITTA DAL LEGALE RAPPRESENTANTE CON RIFERIMENTO R.R. 4-18.01.2007, CON SCELTA TIPOLOGIA RSA – La legge regionale 19 del 10 luglio 2006 e s.m.i. (“Disciplina sel sistema integrato dei servizi sociali e per la dignità del benessere delle donne e degli uomini in Puglia”) nell’articolo 49 stabilisce che le strutture e i servizi socio-assistenziali sono autorizzati dai Comuni competenti per territorio, in conformità alle disposizioni di cui alla stessa legge e al regolamento regionale attuativo della stessa. I requisiti strutturali, organizzativi e funzionali minimi che le strutture socio-assistenziali debbono possedere per essere autorizzati al funzionamento e le cui procedure per il rilascio del provvedimento di autorizzazione del Comune prevedono la presentazione di un’istanza, sottoscritta dal legale rappresentante – come scritto nell’ordinanza – con documentazione richiesta dal regolamento regionale n.4 del 18 gennaio 2007 e s.m.i., attuativo della L.R. n.19/2006 (Titolo IV). Un’istanza – va evidenziato – nella quale deve essere precisata la tipologia di struttura per la quale si richiede l’autorizzazione, rilevato che per le strutture per anziani, la L.R. 19/2006 ed il regolamento attuativo 4/2007 prevedono 6 tipologie di strutture con diversi requisiti e caratteristiche.

Il 18 febbraio 2010 – come emerge dall’ordinanza – la società aveva inviato al Comune una nota, nota nella quale richiamata l’esecuzione dei lavori di adeguamento dell’immobile (da segnalare che i lavori di costruzione per la casa alloggio e casa di riposo anziani “Stella Maris” in Siponto – Manfredonia per conto della “Pia Famiglia dei Discepoli” Roma, sono stati eseguiti dalla srl Cogese di Manfredonia), lavori finalizzati alla presentazione della richiesta di autorizzazione per l’esercizio in funzionamento della struttura, la società aveva precisato – come scritto nell’ordinanza – che “la scrivente sarà in grado di presentare tutta la documentazione per la richiesta dell’autorizzazione definitiva”. Da ricordare che (articolo 61 della L.R. n.19/2006) il Comune, competente per territorio, esercita attività di vigilanza sulle strutture che erogano servizi socio-assistenziali, di cui all’articolo 43 della stessa legge, avvalendosi, per gli aspetti di natura sanitari, dei servizi dell’Asl competente per territorio.

IL 18 FEBBRAIO IL PREAVVISO AL COMUNE DELLA PRESENTAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE RELATIVA. MA LA DOCUMENTAZIONE NON E’ MAI ARRIVATA IN COMUNE – Ma in ogni modo il Comune ha ordinato la chiusura della struttura (ma con possibilità di continuare a gestire “in modo provvisorio” la struttura in questione esclusivamente per “le finalità indicate”, “non oltre il 27 gennaio 2011, salvo preventivo adeguamento ai vincoli di legge”, con blocco trasferimento dei 72 utenti e ricoveri in entrata, nonostante la possibile di ricorso al Tar entro 80 giorni dalla notifica dell’ordinanza da parte della società) dopo aver rilevato l’assenza dei provvedimento autorizzativo al funzionamento della stessa Casa di riposo, a causa della mancata presentazione, da parte della stessa società, di relativa richiesta con l’allegata prescritta documentazione da cui poter evincere fra l’altro anche la tipologia di struttura per anziani a cui la Stella Maris intende appartenere – come scritto nell’ordinanza – visti i diversi standard strutturali, organizzativi e funzionali imposti dal citato regolamento regionale n.4/2008 (capo III, artt.62-67) per aver titolo al rilascio dell’autorizzazione. Autorizzazione che se non in possesso della struttura comporta, come citato (da art.63 della L.R. 19/2006) la chiusura dell’attività svolta.

Da ricordare in ogni caso che – dopo il soppralluogo dei Nas – non sono stati sollevati rilievi di natura igienico-sanitaria e socio-assistenziale inerenti la cura degli anziani stessi.

LA STRUTTURA: TRE PIANI FUORI TERRA, NON SOLLEVATI RILIEVI DI NATURA IGIENICO-SANITARIA E SOCIO-ASSISTENZIALE INERENTI LA CURA DEGLI ANZIANI– Il sopralluogo dei Nas è avvenuto lo scorso 6 agosto 2010. Dunque dopo la mancata presentazione da parte della società della documentazione per il rilascio dell’autorizzazione. L’edificio della Casa di Riposo Stella Maris di Siponto è costituito da 3 piani fuori terra, con l’occupazione di una vasta estensione sovrastante. Al piano terra la cucina e i vari armadi per la conservazione e preparazione degli alimenti e i vani adibiti a dispensa, oltre ad un vano con le celle frigo per gli alimenti. Non riscontrato in merito alcun rilievo igienico-sanitario.

Al piano terra lo spogliatoio per il personale della cucina, che sarebbe risultato privo tuttavia degli armadi per il deposito del vestario. La struttura a piano terra – da fonti interne – sarebbe dotata anche di un piccolo teatro con servizi igienici, di una palestra idonea, di una sala infermeria, con armadio con le medicine da somministrare agli ospiti. Al piano terra anche la sala ristorazione. Al primo e secondo piano: le stranze degli ospiti, tutte provviste di servizio igienico. Per gli utenti ci si avvale alla Stella Maris del medico di base ma anche di personale del 118. Il terzo piano della struttura sarebbe invece occupato interamente dal personale ecclesiastico che provvede all’assistenza spirituale.

PROROGA PER AUTORIZZAZIONI AL FUNZIONAMENTO – MA NON SAREBBE IPOTIZZABILE PER LA STRUTTURA CAUSA MANCANZA STESSA AUTORIZZAZIONE – Va ricordato che a seguito della avvenuta approvazione della legge regionale recante “Disposizioni per la formazione del Bilancio di previsione 2011 e del Bilancio pluriennale 2011-2013 della Regione Puglia”, il 27 dicembre 2010, il
Consiglio Regionale ha approvato, su proposta dell’Assessore al Welfare Elena Gentile, anche la norma che modica i commi 8 e 9 dell’art. 49 della l.r. n. 19/2006 in materia di autorizzazioni provvisorie al funzionamento delle strutture e dei servizi socioassistenziali e sociosanitari di cui al Regolamento Regionale n. 4/2007 e s.m.i. In particolare il comma 8 dell’articolo 49 della legge regionale 10 luglio 2006, n. 19, così come modificato dall’art. 48 della legge regionale 25 febbraio 2010, n. 4, è sostituito dal seguente: “8. In ogni caso il termine di cui ai commi 5 e 7, da definirsi dai Comuni in relazione all’entità e all’impegno finanziario richiesto per l’adeguamento agli standard, non può essere superiore a quattro anni dalla data di entrata in vigore del regolamento regionale di cui articolo 64. Tale termine è prorogato di un ulteriore anno dopo la scadenza di cui sopra esclusivamente per le strutture e i servizi per i quali entro il 6 febbraio 2011 si dichiari al Comune competente, con la necessaria documentazione a supporto, l’avvenuto avvio delle procedure per la realizzazione dei lavori di adeguamento ovvero l’avvenuta candidatura del progetto definitivo di adeguamento nell’ambito di una delle procedure regionali attivate per la concessione di finanziamenti a valere su fondi regionali, nazionali e comunitari per l’infrastrutturazione sociale e sociosanitaria del territorio pugliese.” E dopo il comma 8 dell’articolo 49 della legge regionale 10 luglio 2006, n. 19, è aggiunto il seguente comma 8 bis: “8 bis. Con apposito provvedimento della Giunta Regionale sono definite le e direttive ai Comuni per le procedure e la modulistica necessarie per formulare la richiesta di proroga dell’autorizzazione provvisoria da parte del soggetto titolare della stessa, ove ricorrano i casi di cui al comma 8 del presente articolo”. In merito a queste recentissime previsioni normative, nelle more della adozione imminente dell’apposito provvedimento di Giunta Regionale – è scritto nella nota della Regione – è opportuno che tutti i Comuni interessati, con le rispettive strutture amministrative dei Servizi Sociali e con il coordinamento degli Uffici di Piano Sociale di Zona, si facciano parte attiva nella ricognizione di tutte le strutture e i servizi socioassistenziali e sociosanitari di cui al Reg. R. n. 4/2007 che operano nei rispettivi territori in forza di autorizzazioni provvisorie al funzionamento, in modo da preallertare tutti i soggetti titolari e/o gestori interessati perché, ove ne abbiano interesse e non abbiano ancora avviato le procedure per la realizzazione dei lavori di adeguamento (ad es. con la richiesta di concessione edilizia ovvero la presentazione di DIA, ecc..) attivino in tempo utile per non incorrere nella revoca della autorizzazione provvisoria. Nonostante questo la proroga dei 12 mesi non sarebbe ipoteticamente correlabile al caso della CdR Stella Maris di Manfredonia causa la mancanza della stessa autorizzazione per la struttura, dopo la mancata presentazione, da parte della stessa società, di relativa richiesta con l’allegata prescritta documentazione da cui poter evincere fra l’altro anche la tipologia di struttura per anziani a cui la Stella Maris intende appartenere, visti i diversi standard strutturali, organizzativi e funzionali imposti dal citato regolamento regionale n.4/2008.

Da segnalare – da fonti interne – che sarebbero due i licenziamenti operati dalla società negli ultimi mesi. Critiche sulla gestione della stessa srl da parte di alcune agenzie e imprese che hanno avuto contatti con la struttura. Nessuna dichiarazione da parte della società, contattata in merito.

g.defilippo@statoquotidiano.it

1 commenti su "CdR Stella Maris: manca l’autorizzazione, disposta la chiusura. Per adeguamento entro il 27"

  1. Ma l’adeguamento non era entro il 27 gennaio ? Ma la società è riuscita a conseguire l’autorizzazione ? Insomma, quale il futuro di questa gloriosa struttura ? Ma il sindaco e l’assessore non dicono niente ? Ma l’ordinanza è ancora in vigore ?

Lascia un commento

“Possiamo scoprire il significato della vita in tre diversi modi: 1. col compiere un proposito; 2. con lo sperimentare un valore; 3. con il soffrire.” VIKTOR EMIL FRANKL

Anonimo

StatoQuotidiano sei tu!

StatoQuotidiano, fondato nell'ottobre 2009, si basa sul principio cardine della libertà d'informazione, sancita dall'art. 21 della Costituzione.

Il giornale si impegna ad ascoltare la comunità e a fornire informazione gratuita, senza sostegno di classi politiche o sociali.

Ai lettori che ci seguono e si sentono parte di questo progetto, chiediamo un contributo simbolico, per garantire quella qualità che ci ha sempre contraddistinto!

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce, articoli, video, foto, richieste, annunci ed altro.

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce o disservizi.

Compila il modulo con i tuoi dati per promuovere la tua attività locale, pubblicizzare un evento o per proposte di collaborazione.

Nessun campo trovato.