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Ritardi pagamenti case di cure, relazione Asl al Prefetto Nunziante

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
13 Marzo 2010
Capitanata //

Corsiaospedale, immagine d'archivio
Corsiaospedale, immagine d'archivio
Foggia – L’AZIENDA SANITARIA LOCALE (ASL) di Foggia ha inviato una relazione al Prefetto di Foggia, Antonio Nunziante, per relazionare sui motivi dei ritardi dei pagamenti degli stipendi al personale di alcune cliniche private della Capitanata, cui seguirà la convocazione di una nuova riunione con lavoratori ed imprenditori della sanità privata della Capitanata”. Lo afferma il Segretario generale della Cgil Foggia, Antonio Bonasese, interpellato da Stato riguardo l’abbandono della Asl all’incontro tenutosi mercoledì scorso alla Prefettura di Foggia con tutte le parti in causa per discutere della difficile situazione vissuta da alcune cliniche di cura private, le quali rivendicano il mancato pagamento dello stipendio di febbraio e la rideterminazione delle tariffe che l’Asl deve loro erogare.

LA CLINICHE INTERESSATE – Interessate sono le cliniche rientranti nel “gruppo Telesforo”, quali Case di cura Riunite e clinica San Francesco, e quelle del gruppo Salatto, comprendenti l’ex clinica Brodetti – Villa Igea, il Centro Medico Di Riabilitazione Vita di Cerignola , e il Centro Medico Di Riabilitazione Madonna Della Libera di Rodi Garganico. Più difficile la situazione della clinica privata San Michele di Manfredonia, dove 4 lavoratori addetti al servizio cucina sono stati licenziati in seguito all’esternalizzazione del servizio.

STIPENDI A RISCHIO – L’incontro era stato chiesto perché le cliniche lamentano una situazione di “stipendi a rischio”. Alla riunione, in cui erano presenti tutte le parti in causa, la Asl ha “ritenuto opportuno spiegare al Prefetto come stanno le cose dal suo punto di vista, tramite una relazione cartacea per spiegare il ritardo di questi pagamenti e di questi mancati aggiornamenti tariffari”.“ Per noi la discussione si poteva fare” – continua il segretario generale Bonanese – l’impegno del sindacato è quello di garantire il livello occupazionali e stipendi”. Al termine della riunione la proprietà delle case di cura interessate hanno dichiarato che gli stipendi non sarebbero stati pagati. Se questa ipotesi si dovesse conclamare, la Cgil di Foggia è pronta ad “attivare tutte le procedure consentite dalla legge”, quali lo stato di agitazione e lo sciopero. Il clima intorno alla sanità foggiana si fa sempre più pesante, dunque, per un settore tra i più danneggiati dalla crisi economica che sta investendo il territorio di Capitanata.

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