Foggia. La Società Foggiana condannata a circa 600 anni di carcere. La sentenza di ieri, 12 luglio, pronunciata dal giudice per l’udienza preliminare (gup) di Bari, Angelo Salerno, ha inflitto complessivamente circa 600 anni di carcere a 58 imputati nel processo “Game Over”. Gli imputati avevano richiesto di essere giudicati con il rito abbreviato, riducendo così la durata del procedimento.
L’Operazione “Game Over”
Il processo è nato dalla maxi-operazione condotta un anno fa dai Carabinieri, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), che ha smantellato le batterie della Società Foggiana, portando all’arresto di 75 persone. La rete criminale gestiva un lucroso traffico di cocaina, che garantiva introiti mensili di circa 200mila euro. Questo sistema monopolistico alimentava i clan mafiosi locali.
Le Condanne
Le pene comminate variano da un massimo di 20 anni a un minimo di 16 mesi, considerando i diversi gradi di responsabilità dei singoli imputati. Ecco alcune delle principali condanne:
20 anni di carcere: Alessandro Aprile, Leonardo Lanza, Francesco Pesante, Francesco Tizzano.
18 anni e 8 mesi: Nicola Portante.
5 anni e 4 mesi: Ciro e Giuseppe Francavilla, neo-pentiti e collaboratori di giustizia.
14 anni e 8 mesi: Gianluca Lo Campo, Giovanni Rollo, Luciano Portante.
12 anni: Marianna Bruno, Giuseppe Caggiano, Marcello Cavallone, Gioacchino Frascolla, Marco Grasso, Leonardo La Torre, Francesco Lo Spoto, Domenico Palmieri, Michele Spinelli.
10 anni: Giuseppe Bruno, Roberto Bruno, Michele De Leo, Salvatore Gesualdo, Luca Gesualdo, Franco Nardino.
8 anni: Vincenzo Bevilacqua, Michele Consalvo, Pietro Del Carmine, Leonardo Di Noio, Riccardo Antonio Augusto Frascolla, Giuseppe La Gatta, Raffaele Palumbo, Samuel Perdonò, Antonio Prencipe, Luciano Russo, Mario Schioppo, Guido Siani, Giuseppe Soccio, Nicola Valletta.
6 anni: Luciano Calabrese, Fabio Ciro De Leo.
5 anni: Savino Zagaria.
4 anni: Arnaldo Consalvo, Ciro Torraco, Carlo Verderosa.
2 anni e 8 mesi: Luigi Corsino.
1 anno e 4 mesi: Angelo Antonio Zagaria.
Contesto e Sviluppi
La maxi-operazione è stata originata dall’omicidio di Roberto Tizzano e dal ferimento di Roberto Bruno, entrambi esponenti della batteria “Moretti-Pellegrino-Lanza”, avvenuti il 29 ottobre 2016 in un bar di via San Severo. Per questo agguato sono stati condannati, in via definitiva, Patrizio Villani, Cosimo Damiano e Francesco Sinesi, appartenenti alla batteria “Sinesi-Francavilla”.
Le indagini hanno permesso di eseguire due importanti inchieste antimafia: “Decima Azione” e “DecimaBis”, che hanno portato a 70 arresti complessivi. L’operazione “Game Over” si è concentrata sulle fonti di guadagno illecite della Società Foggiana, derivanti da estorsioni ai danni degli imprenditori locali e dal traffico di stupefacenti.
L’organizzazione criminale imponeva un regime di monopolio nella vendita della cocaina, con un sistema di regole rigorose e violente per mantenere il controllo. Le conversazioni intercettate hanno rivelato l’esistenza di un “pactum sceleris” tra i capi storici dei clan, che consolidava la posizione dominante della Società Foggiana nel traffico di droga e nelle attività estorsive.
Il processo “Game Over” continua dinanzi al Tribunale di Foggia per gli imputati che hanno scelto il rito ordinario, mentre le condanne inflitte dal gup di Bari rappresentano un duro colpo per la criminalità organizzata foggiana.
Lo riporta foggiatoday.it.