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COME Puglia, 14enne in coma etilico a scuola: la challenge con la vodka acquistata dal market

La ragazzina è svenuta nei bagni e ricoverata d'urgenza in coma etilico all'ospedale "Cardinal Panico" di Tricase, nel Salento

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
13 Settembre 2024
Attualità // Primo piano //

LECCE – «Mettere la vodka nella borraccia e bere a scuola come se nulla fosse». Ci sarebbe una video challenge da postare sui social dietro la bravata compiuta al primo giorno di lezione nell’istituto superiore di un paese del sud Salento, bravata che poteva costare cara alla 14enne svenuta nei bagni e ricoverata d’urgenza in coma etilico all’ospedale “Cardinal Panico” di Tricase, nel Salento.

La ragazza, dopo 24 ore di apprensione e cure dei sanitari, ieri mattina è stata poi dimessa ed è ritornata a casa. Intanto la Procura dei minori di Lecce ha aperto un’inchiesta per far luce sull’episodio, e non è escluso che le prossime ore possano scattare i primi provvedimenti e la chiusura anche di alcune pagine internet, mentre la dirigenza dell’istituto ha disposto per gli studenti coinvolti un percorso di mentoring che li aiuti a capire quali sono le conseguenze fisiche e sociali dell’assunzione così precoce di alcolici.

I fatti

Il grave episodio su cui sono ancora in corso gli accertamenti investigativi si è registrato mercoledì mattina, attorno alle 12.30, quasi al termine delle lezioni.

A partecipare alla challenge sarebbero state in tre: la 14enne, secondo quanto ricostruito a ridosso dei fatti dalla dirigente scolastica e dai sanitari intervenuti per i soccorsi, si sarebbe spostata dall’aula con delle sue compagne.

Una volta sfuggite al controllo di docenti e personale Ata, sarebbe spuntata fuori una borraccia che invece di contenere acqua conteneva il superalcolico.

Le tre ragazze quindi avrebbero iniziato una sfida per i social, ma un sorso dopo l’altro, quasi fossero dei cicchetti da bar con cui festeggiare, la situazione è precipitata con la ragazzina che ha accusato prima un malore, poi ha iniziato a vomitare e infine è collassata sul pavimento del bagno della scuola.

Sono seguiti attimi di grande apprensione e paura, le compagne hanno quindi allertato un’assistente che ha chiamato il dirigente scolastico e i soccorsi.

FOnte: quotidianodipuglia

In breve a scuola sono arrivati due mezzi del 118 con a bordo il medico che, dopo aver visitato la ragazza, ne ha disposto d’urgenza il ricovero al pronto soccorso di Tricase. Arrivata in ospedale, la 14enne è stata poi trasferita d’urgenza nel reparto di Pediatria dove è stata sottoposta agli accertamenti di rito. Ieri mattina, dopo le 12, a quadro clinico stabilizzato la minorenne è stata dimessa. Il caso però è segnalato alle forze dell’ordine e alla Procura dei minori per gli accertamenti necessari a far luce sull’episodio.

Al vaglio degli inquirenti anche l’acquisto del superalcolico che sarebbe stato acquistato dalla tre adolescenti in un market della zona, pochi minuti prima di entrare in classe. La dirigenza dell’istituto scolastico ha aperto un’indagine interna per comprendere con quali modalità ed eventuali responsabilità si sia verificato il fatto. Tuttavia il caso resta aperto e fa risuonare l’allarme giovanile sull’uso di alcol e droghe che, secondo i dati raccolti dall’Asl Lecce, inizia a registrarsi attorno agli 11-12 anni, con casi limite anche sotto i 10 anni quando oltre il 50% dei bambini (tra i 6 e gli 8 anni) avrebbe difficoltà a relazionarsi.

Numeri frutto anche della sfide che imperversano sui social e che potrebbero dunque riguardare molti più adolescenti.

Numeri così importanti da destare non poca preoccupazione nel procuratore capo del Tribunale per i minorenni, Simona Filoni. «La vicenda è sotto indagine, ma va analizzata la pericolosità della rete. Questi ragazzini per dimostrare a se stessi, o a chi li sfrutta, di essere bravi, accettano delle sfide e delle azioni che poi ne mettono a rischio la vita.

Anche per questo in Italia – afferma Filoni – ci vorrebbe l’introduzione del reato di manipolazione mentale che già esiste in altre nazioni come Francia, Spagna e Belgio». Un primo passo della Procura leccese potrebbe intanto essere quello di chiedere, attraverso la polizia postale, la chiusura dei profili social che incitano alle catene delle challenge.

Lo riporta quotidianodipuglia.it

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