Edizione n° 5386

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Francesco Damiano, un comico (molto) manfredoniano

AUTORE:
Agostino del Vecchio
PUBBLICATO IL:
14 Gennaio 2010
Teatro //

Francesco Damiano e Francesco Neri
Francesco Damiano e Francesco Neri
Manfredonia – NON ha ancora compiuto quaranta anni (“sono nato a Foggia il 12 luglio 1970 alle ore 12 e tutti erano un bagno di sudore” scrive sul suo sito “ma sono manfredoniano” precisa ) eppure l’attore comico Francesco Damiano vanta già un curriculum di tutto rispetto: tra le altre cose, al cinema è apparso nel film Sono tornato al Nord con Franco Neri e Margherita Fumero, ha recitato a teatro in diverse commedie di Eduardo De Filippo, ha partecipato in trasmissioni di Rai 2, Canale 5, Odeon Tv e Sky uno, ha vinto molti premi in concorsi di cabaret e teatro comico. Lo scorso 8 gennaio di quest’anno si è esibito in diretta nella trasmissione I Raccomandati su Rai1. Damiano ha gentilmente concesso un’intervista per Stato Quotidiano.

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S: In primo luogo quando le è venuta la passione per il palcoscenico? Ho sentito che prima lavorava in tutt’altro campo.
FD: Diamoci del tu. E se ero un ballerino ci davamo del tu-tù. Dai, sul serio, non ho nemmeno 40 anni (39 e 6 mesi). Si, per 10 anni sono stato impiegato come consulente informatico, un impiegato come tanti. La passione per il palcoscenico, senza essere scontati, l’ho avuta da bambino. Una mini recita in parrocchia all’epoca dell’oratorio, ricordo prima di tutto la paura di parlare davanti ad un pubblico e poi il brivido si è trasformato in godimento. Quella è stata la scintilla. In seguito ho sempre coltivato il teatro come hobby, attività da dopo lavoro, tipo calcetto, poi in progressione scuole, seminari, stage, laboratori e via nel 2006 il Grande Salto.

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S: Di recente sei apparso in diretta su RAI 1.
FD
: Mi hai visto anche tu? Eri tra le 5.500.000 di persone che hanno visto ‘I Raccomandati’? Una situazione esaltante. Non proprio facile, anche perché esibirsi dopo la Bertè, poi una trasmissione di cantanti, io ero un po’ un pesce fuor d’acqua. Comunque credo di essermela cavata egregiamente. La “diretta” nn è poi così pressante come si dice. Beppe Braida poi è una spalla favolosa, con lui mi sentivo al sicuro. Io e Beppe ci conosciamo da diversi anni ma solo negli ultimi 3 mesi collaboriamo assiduamente ad un progetto che forse vedrà la luce a partire da questa estate con uno Spettacolo Live “Scusate il disagio” (titolo provvisorio) in giro per le piazze e le spiagge italiane. Braida presentatore e insieme a lui una squadra di 10 comici fortissimi. Chissà un giorno a Manfredonia o Vieste o Foggia o Zapponeta, sarebbe il massimo. Ma incrociamo le dita, e anche quelle dei piedi.

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S: Preferisci recitare nel teatro “serio” oppure nel cabaret? E per quali ragioni?
FD:
Tutta Italia se possibile, ..eh?? ..ah avevo capito “per quali regioni?”. Il cabaret ti regala tantissime emozioni e soddisfazioni, mentre il teatro è più un lavoro di squadra. Mi trovo a mio agio in tutt’e due gli ambiti, ma nel cabaret sei tu che “rischi” e quindi ogni applauso che ricevi, lo ricevi tutto per te, è una gran bella sensazione, una ricompensa continua.

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S: Che rapporto ti lega a Franco Neri di Zelig?
FD: Affetto. Stima reciproca, lui è un grande professionista della risata. Poi? Ah, il suo film “Sono tornato al Nord” nel quale io ero Gianpaolo, il bamboccione piemontese, tanto citato nei suoi monologhi. Lui dice di me che sfonderò. Beh di preciso non ha detto cosa, una sedia.. una porta… (sorrido) Parlaci del tuo film “Sono tornato al Nord”… Guarda un’esperienza bellissima, breve ma intensa, il cinema è fighissimo. Purtroppo il film non ha avuto il successo che meritava. Pensa che la sceneggiatura ha qualche somiglianza con il recente film di Luca Medici (in arte Checco Zalone, pugliese anche lui) “Cado dalle Nubi” e guarda che botto che ha fatto. Nel film di Franco era un calabrese che emigrava a Torino in cerca di fortuna e là la trovava.

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S: Come è nato il personaggio del Mago di Canosa?
FD: Dalla necessità di mettere alla berlina e sbeffeggiare tutti quei personaggi che approfittano della gente e l’ammaliano con false profezie, miracolosi unguenti, rari talismani e previsioni del tipo: “…quest’anno incontrerai una persona”, maddai??? Anche un eremita in un anno può incontrare una persona! Il Mago di Canosa anche per il pugliese, che oggettivamente è un dialetto simpatico e riconoscibile, e che mi riporta orgogliosamente alle mie origini.

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S: Ho letto che dal 1989 vivi a Torino. Ti senti legato ancora alle tue origini foggiane?
FD: Manfredoniane, pardon. A Foggia sono nato, ma non c’ho vissuto. Si, comunque sono di sangue pugliese al 100%, nato da genitori pugliesi, intendo. E nonostante siano già passati 20 anni vissuti a Torino e precedentemente 14 anni ad Ancona, mi sento molto legato alla mia terra, ai parenti, agli odori, alle burrate e al mare! Quanto mi manca il mare. A Manfredonia lo vedo dal balcone, pensa.

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S: E’ complicato far ridere, vero?
FD: Lo dicono tutti. E’ vero, però per me è stato più facile: mi viene naturale. Secondo me uno ci nasce, poi la tecnica, lo studio affinano queste doti. Ci sono quelli che quando raccontano una barzelletta ti fanno scompisciare dal ridere e quelli che ti fanno sorridere, fanno troppe pause… Il “tempo comico” è un particolare modo di dire le cose che rende tutto divertente, o ce l’hai o non ce l’hai. Inoltre gioca a mio vantaggio saper comunicare anche molto con il corpo, gli sguardi, i sospiri.

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S: Hai dovuto improvvisare qualche volta?
FD:
Continuamente. Voglio dire basti pensare che ho lasciato un lavoro sicuro per il precariato più assoluto. Nel campo artistico, in particolare, nel mio spettacolo dedico una ventina di minuti all’improvvisazione con il pubblico, è incredibile meravigliarsi tutte le volte che da delle semplici domande si trovino argomenti che ti fanno ridere fino alle lacrime.

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S: C’è qualche episodio comico che vuoi narrarci?
FD: Una volta durante un mio spettacolo parlando di come i nomi e i cognomi sono curiosi, io stesso mi chiamo Francesco Damiano e spesso mi chiedono qual è il cognome? qual è il nome?, ad un certo punto chiedo ad un ragazzo semplicemente il suo nome lui mi ha risposto “Aldo” e poi ha aggiunto “e di cognome: Monica”, giuro!!! Una risata pazzesca perché io poi ho creato sul momento 2-3 scenette su come poteva essere facilmente equivocato il suo nome e cognome: il sig. Aldo Monica. Tipo allo sportello dell’asl: lui si presenta e l’impiegato dall’altra parte chiede “lei è il Signor Aldo Monica”, lui risponde “Si”, e l’altro “E qual è il NOME?”… sembra una barzelletta. Un altro si chiamava “Ghione” di cognome, e siccome poco prima aveva ribattuto alle mie parole, l’ho seccato con “più che Ghione, dovrebbero chiamarti MINghione!”… e via così, d’istinto, botta e risposta. Poi sono scappato, che questo mi voleva resettare la faccia. Il cabaret è anche sport: la corsa, al motto di: “piggh’i sold e vatten”!

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S: Quali i tuoi progetti per il futuro?
FD: Lavorare. Lavorare. Lavorare. Uno dei progetti è appunto questo Tour Estivo (se va in porto), poi c’è una cosa grossa in ballo ma per scaramanzia non ne voglio parlare e poi, dunque, … lavorare l’ho già detto? Non esitate a contattarmi per gli eventi, etrenta e quaranta, …eh si, sò proprio comico. Intanto ci sono i miei video su YouTube, dategli un’occhiata. E quando avete voglia, visitate anche il mio sito www.francescodamiano.it, scrivetemi. E chi ha cognomi insoliti raccontatemi i fraintendimenti e i vostri episodi di vita realmente accaduti, i più divertenti diventeranno parte del mio spettacolo. Con simpatia vi ringrazio nel modo più raffinato e aristocratico: “grazie, graziella e… grazie a tutti!!!”. Ci siete cascati!

6 commenti su "Francesco Damiano, un comico (molto) manfredoniano"

  1. Incredibile scoprire ora, su Stato Quotidiano, che il comico che mi ha fatto così ridere in sala al Festival del Doppiaggio d’Imperia dell’anno scorso… è foggiano e ora viene recensito/intervistato qui dove scrivo! 🙂
    I casi della vita…

  2. Salve vanny,
    la mia affermazione non intendeva possedere una valenza geografica da navigatore satellitare: per “foggiano” intendevo “della provincia di Foggia”.

    Ad ogni modo Francesco Damiano è (solo) nato a Foggia, vissuto molto a Manfredonia e per 20 anni a Torino.
    Il sottoscritto è nato a Foggia, vissuto per 16 anni a Manfredonia e almeno altrettanti a Torino.

    Ora forse anche il Tom Tom sarebbe clemente con la mia chiosa.

    a.

  3. Ragazzi non vi accapigliate per così poco. Frequento (poco, ahimè perchè lontane) sia Manfredonia, sia Foggia e sia Bovino un piccolo centro nel subappennino dauno, insomma rasserenenatevi perchè nell’intera provincia di Foggia ho sparsi i miei parenti e quindi bazzico, quando posso, tra un paese all’altro.
    @ALESSANDRO CELLAMARE: maddai, eri anche tu il 26 settembre 2009 ad Imperia? I casi della vita.. e se non ho capito male abiti a Torino??? Pazzesco.
    BUON ANNO a tutti!

  4. Ciao Francesco,
    sì, proprio così! Ero stato invitato dal fotografo ufficiale della serata, Antonio, mio caro amico ed ex collega della scuola di doppiaggio ODS di Torino (città in cui vivo e lavoro)!

    Ricordo ancora la tua sudata quella sera ad Imperia sul palco, cosa ancor più evidente quando ti aggirasti tra noi del pubblico col microfono in mano! 🙂

    Complimenti, sei un buon comico, e mi capita di rado di pensarlo oggigiorno!
    Lieto di averti parlato!

    In bocca al lupo e buon anno anche a te!

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