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GIOVANI La Via della Solidarietà: Il Messaggio dell’Arcivescovo Ferretti alla Città di Foggia (F – VIDEO)

L'Arcivescovo ha sollevato un interrogativo cruciale: "Davvero questa è la felicità in cui crediamo e che insegniamo ai nostri giovani?"

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
14 Agosto 2024
Cronaca // Foggia //

Nel cuore dell’estate 2024, in occasione della processione del Sacro Tavolo dell’Iconavetere, l’Arcivescovo Metropolita di Foggia-Bovino, Mons. Giorgio Ferretti, ha indirizzato un toccante messaggio alla comunità foggiana. Il suo intervento, carico di riflessioni e appelli alla solidarietà, è un invito a guardarsi dentro e a riconsiderare il modo in cui viviamo e ci relazioniamo con gli altri, specialmente con i più vulnerabili.

Il messaggio dell’Arcivescovo parte da un episodio inquietante: un gruppo di adolescenti che schiaffeggia un coetaneo, costringendolo a inginocchiarsi e a baciare le mani come si farebbe con un padrino mafioso. “Questo episodio ci turba profondamente e deve porci delle domande”, ha affermato Mons. Ferretti, invitando a riflettere su cosa stiamo insegnando ai nostri giovani. Il comportamento prepotente e arrogante che si impone sugli altri, chiedendo sottomissione, è l’opposto dei valori che dovremmo trasmettere.

L’Arcivescovo ha sollevato un interrogativo cruciale: “Davvero questa è la felicità in cui crediamo e che insegniamo ai nostri giovani?”. Il richiamo è chiaro: dobbiamo rivedere i modelli che proponiamo, come cittadini, genitori, insegnanti e istituzioni, affinché l’egoismo non prevalga sull’altruismo.

Mons. Ferretti ha poi collegato la prepotenza umana alla sofferenza del pianeta, accentuata dal caldo estivo. “Il pianeta sta soffrendo della prepotenza dell’uomo e la natura, a cui abbiamo chiesto di inginocchiarsi, ora ci presenta il conto”. Un conto, ha ricordato, che è più salato per i poveri, i deboli e i soli, coloro che non possono rifugiarsi nell’aria condizionata o permettersi una vacanza.

L’Arcivescovo ha lodato gli sforzi del personale del Pronto Soccorso di Foggia, saturo di anziani disidratati e sfiniti dal caldo. Ha anche chiesto ai foggiani di prendersi cura degli anziani, visitando i vicini di casa soli e facendo gesti di compagnia, sottolineando che “la disidratazione uccide e la solitudine uccide di più”. Il suo invito a portare i figli e i nipoti a visitare gli anziani è un appello a creare legami intergenerazionali e a insegnare ai giovani il valore della vecchiaia.

Nonostante le preoccupazioni, Mons. Ferretti ha anche offerto un esempio positivo di gioventù. Nei giorni precedenti, la Caritas di Foggia e la Comunità di Sant’Egidio di Roma hanno organizzato un campo estivo per i bambini rom e figli di immigrati, invitando i giovani foggiani a partecipare. Il risultato è stato un’esperienza di amicizia e solidarietà, con giovani che, pur stanchi per il caldo, mostravano “i volti felici di chi ha fatto del bene gratuito”.

Questi giovani hanno imparato che “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”, un insegnamento che si riflette nelle parole di una bambina zingara: “non vorrei andare più via”. Mons. Ferretti ha sottolineato l’importanza di queste esperienze, che insegnano ai giovani a non pensare solo a sé stessi, ma a fare la cosa giusta.

Il messaggio dell’Arcivescovo si è concluso con un invito a vivere la solidarietà come antidoto all’”io prepotente”. Domani, giorno di Ferragosto, la comunità di Foggia offrirà una cocomerata al carcere cittadino, dove circa 700 uomini e donne sono detenuti in condizioni difficili a causa del caldo soffocante. Mons. Ferretti ha ricordato che, sebbene abbiano sbagliato, questi detenuti “sono nostre sorelle e fratelli”, annunciando che sarà offerto un ventaglio rosa alle 35 donne recluse nel reparto femminile, lontane dai loro figli.

L’Appello Finale

L’Arcivescovo ha concluso il suo messaggio con un appello alla solidarietà e alla costruzione di un “noi unito e solidale” che combatta i tanti “io prepotenti”. Solo insieme, ha affermato, possiamo sconfiggere il male e l’egoismo che rendono gli uomini tristi. Mons. Ferretti ha ribadito la sua convinzione che “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”, augurando a tutti un sereno Ferragosto, sotto la protezione della Vergine Maria.

Le sue parole, piene di speranza e carità, sono un invito a riscoprire la gioia della solidarietà e a costruire una comunità più giusta e amorevole.

 

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