Edizione n° 5392

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Chiude la clinica San Michele, verifiche dell’Asl

AUTORE:
Giuseppe de Filippo
PUBBLICATO IL:
15 Giugno 2010
Manfredonia //

Esterno Casa di Cura San Michele, image Stato 2009
VERBALE DI ACCERTAMENTO REQUISITI MINIMI STRUTTURALI, TECNOLOGICI E ORGANIZZATIVI: L.R.n.8/2004Dipartimento Prevenzione AUSL FG/2 deI13.03.2006 “i locali sono in possesso dei requisiti strutturali, impiantistici e tecnici, per il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio di Casa di cura con “Attività sanitaria di ricovero per le branche di Gastroenterologia (pl 15), Oncologia (pl 10), Pneumologia (pI.15), Chirurgia Generale (pI.20)c. Autorizzazione n. 23 rilasciata dal Sindaco del Comune di Manfredonia in data 12 aprile 2006 all’esercizio di “Casa di Cura” con attività sanitaria di ricovero per le branche di: • Gastroenterologia p.letto 15, 10 Oncologia, 15 pnemologia. 20 Chirurgia Generale.”

“L’AUTORIZZAZIONE E’ STATA RILASCIATA DA AUTORITA’ INCOMPETENTE” – L’autorizzazione è stata rilasciata da autorità incompetente”, si legge nella nota della Asl. Mentre si ricorda che compete alla Regione il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio per le strutture sanitarie che erogano prestazioni sanitarie in regime di ricovero. La Regione Puglia non avrebbe dunque rilasciato l’autorizzazione all’esercizio.

REQUISITI STRUTTURALI – Lo stato di fatto dei locali, come da planimetria acquisita, non è conforme a quanto riportato nel Certificato di Agibilità rilasciato dal Comune di Manfredonia il 24.04.1996. Non risulta acquisita l’autorizzazione prevista per poter adibire al lavoro locali chiusi sotterranei o semisotteranei. Le ristrutturazioni hanno interessato in particolare il piano interrato dove, in sostituzione delle due sale operatorie, sono state realizzati due ambienti dedicati all’ecografia e dall’endoscopia con annessi locali di servizio (Preparazione personale medico, sala refertazione, spogliatoi pazienti, bagni, ecc. la rimanente zona di questo livello è dedicato alla radiologia (Radiologia Diagnostica 1, Radiologia Diagnostica 2, Sala Tac.) con annessi locali di servizio.

ONCOLOGIA – NESSUNA UBICAZIONE PER UNITA’ DI MANIPOLAZIONE CHEMIOTERAPICI – Dalle verifiche Asl è emerso che l’unità funzionale di Oncologia “non è dotata di locali dedicati e di attrezzature specifiche”. L’attuale assetto strutturale e tecnologico è sovrapponibile a quanto documentato negli allegati al Parere igienico sanitario rilasciato dal Servizio Igiene Pubblica Area Sud ASL FG in data 10.06.2008 e nelle “Planimetrie stato di fatto” del novembre 2009 a firma dell’Ing. Pasquale Potenza, nelle quali non è riportata la ubicazione dell’Unità di Manipolazione dei Chemioterapici Antiblastici, requisito strutturale indispensabile di un reparto di Oncologia. Come previsto dalle linee guida nazionali ed europee una unità di Oncologia Medica, oltre che garantire diagnosi e cura al paziente ecologico, deve assicurare la gestione della tossicità da antiblastici anche ai fini della tutela della salute dei lavoratori esposti. La preparazione dei farmaci antiblastici può essere eseguita esclusivamente nella “Unità di Manipolazione di Chemioterapici Antiblastici, e in conformità ai requisiti previsti dal documento della Conferenza Stato-Regione sulle “Linee guida per la sicurezza e la salute dei lavoratori esposti a chemioterapici antiblastici in ambiente sanitario”.

LA CAPPA CONSERVATA NEI LOCALI AGRICOLI DI CILIBERTI – Agli atti verificati dalla Asl risulta l’acquisto e la fornitura, in data 31.07.2002. da parte della Ditta Lasit di Cornaredo (MI) di una “Cappa a flusso laminare Cytofase 2003 Matr. 143 (Documento di trasporto A00465). Circa l’attuale collocazione della cappa il dottore Domenico Ciliberti,amministratore delegato della Casa di Cura “San Michele” ha dichiarto che la stessa ed altre attrezzature utilizzate per le attività oncologiche sono depositate in locali agricoli di sua proprietà e che dall’ 1.01.2010 non vengono più eseguite prestazioni di chemioterapia. (Verbale del 31.05.2010)

NESSUNO SPECIALISTA PER L’ONCOLOGIA – All’ unità funzionale di Oncologia, come risulta dal libro matricola, non risulta essere mai stato assegnato personale medico dipendente con la specializzazione in oncologia. Svolge attività di consulenza dal 14.11.2003, con un impegno orario di 18 ore mensili, il dottore Antonio Piano, specialista in oncologia. Nella Carta dei Servizi viene indicato come vengano erogate prestazioni di ricovero in regime di accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale per le branche di Gastroenterologia e Pneumologia. Dal Contratto per la erogazione ed acquisto di “Prestazioni di Ricovero” sottoscritto dalla Casa di Cura San Michele con l’Asl provincia di Foggia per l’intero anno 2009, risulta che l’erogatore è obbligato a erogare le prestazioni di ricovero rientranti tra quelle delle discipline di convenzionamento, che come da dichiarazione dello stesso risultano essere: Gastroenterologia (15 PL), Oncologia (10 PL), Pneumologia (15 PL). Come dichiarato dal Dott. Ciliberti Domenico, amministratore delegato della Casa di Cura “San Michele”, la struttura ha erogato prestazioni di ricovero per l’oncologia nel corso dell’anno 2010, con esclusione della chemioterapia (Verbale del 31.05.2010).

ERRATE INDICAZIONI NELLA CARTA DEI SERVIZI – Nella Carta dei Servizi, relativa alle prestazioni e servizi sanitari offerti nella casa di cura, viene indicato, come pure nei siti internet “Pagine Gialle” e “Corriere della Sera”, che la stessa erogava prestazioni di Radiodiagnostica TAC. Dai documenti aziendali (Elenco attrezzature TAC, Istituzione del Servizio di Prevenzione e Protezione, Documento della Valutazione dei Rischi del 16.04.2010) è risultato invece che non era installato “il tomografo con i relativi comandi “, per cui nella struttura non potevano essere eseguiti accertamenti radiologici con la tecnologia TAC.

MESSAGGI INGANNEVOLI PER LE PRESTAZIONI DI ONCOLOGIA E RADIODIAGNOSTICA – Le informazioni contenute nella Carta dei Servizi e diffuse attraverso i siti internet, inoltre, diffondevano un messaggio ingannevole per quanto riguardava le prestazioni di oncologia e di radiodiagnostica TAC/4.

Requisiti organizzativi: 1. Direzione Sanitaria 1 Direttore sanitario Responsabile di raggruppamento – dipendente T.I 2. Unità Funzionale Gastroenterologia 1 Medico aiuto non specialista – dipendente TI 1 Medico assistente specialista – dipendente TI 3. Unità Funzionale Pneumologia: 1 Medico aiuto non specialista – dipendente T.I, 4. Radiologia-Tac 1 Medico specialista – dipendente T. Definito (ha superato i limiti di età) 2 Tecnici sanitari di radiologia medica – dipendente TI 5. Laboratorio analisi cliniche, 1 Biologo – dipendente TI 1 Tecnico di laboratorio analisi – dipendente TI, 1 Personale infermieristico, 2 Caposala – dipendenti Tl, 1 infermiere responsabile deposito farmaceutico – dipendente TI, 12 infermieri – dipendenti TI, 7. Personale ausiliario, 9 Ausiliari Socio Sanitari – Dipendenti TI, 1 OTA – dipendente TI, 8. Personale Amministrativo e Servizi, 1 Direttore amministrativo – dipendente T.I, 4 impiegati – dipendenti TI 3, 3 portieri-centralinisti – dipendenti TI, 9. Consulenti con contratto libero professionale, a. Medico specialista in gastroenterologia – 20 ore mensili, b. Medico specialista in pneumologia – impegno orario non definito e limitato ad alcuni periodi dell’anno, c. Medico specialista in cardiologia – 10 ore settimanali con due accessi, d. N° 3 Medici di Guardia – impegno orario non definito. e. Medico specialista anestesia e rianimazione – impegno orario non definito (da
verificare situazione di incompatibilità) f. Farmacista, un Dietista e un Biologo.

1 commenti su "Chiude la clinica San Michele, verifiche dell’Asl"

  1. la notizia non mi giunge nuova ed è corretta. Però la verifica non è stata mai chiesta dalla regione ma dalla guardia di finanza. Anche perchè la regione unitamenente all’asl di Foggia i controlli li doveva fare già nel 2009 come prevede la legge regionale del 2004. Evidentemente… (..) ….però si sono ricordati dopo l’intervento della guardia di finanza… (..) non c’erano specialisti e (..) l’oncologia non esisteva…….Forse ora lo sanno…… Chi ci ha rimesso sono i dipendenti. Questo è l’unico dato certo. Per ora.

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