Edizione n° 5392

Iscriviti al canale Whatsapp

Foggia

Manfredonia

Cronaca

Politica

Sport

Eventi

San Severo

Cerignola

Chiude la clinica San Michele, verifiche dell’Asl

AUTORE:
Giuseppe de Filippo
PUBBLICATO IL:
15 Giugno 2010
Manfredonia //

Sanità Puglia (immagine d'archivio, locali.data)
Sanità Puglia (immagine d'archivio, locali.data)
ORGANIZZAZIONE PER UNITA’ GASTROENTEROLOGIA, PNEUMOLOGIA ED ONCOLOGIA SOLO FORMALE – L’organizzazione in Unità funzionali (Gastroenterologia, Pneumologia e Oncologia) è risultata da verifiche Asl solo ‘formale’ in quanto l’area di degenza era articolata solo attraverso una suddivisione per sesso, senza una specifica definizioni degli spazi e di conseguenza non vi era alcuna separazione tra pazienti di pertinenza gastroentrologica, pneumologia e oncologica. Dall’esame dei turni di servizioi, l’Asl ha verificato che la dotazione organica del personale medico con rapporto di lavoro dipendente non garantiva la continuità assistenziale nelle singole unità funzionali specialistiche.

A MAGGIO PER 22 GIORNI UN SOLO MEDICO – Nel mese di maggio 2009 per 22 giorni è stato presente nella struttura un solo medico dalle ore 14 alle ore 20 per garantire l’assistenza ai pazienti delle tre unità funzionali specialistiche. Nel mese di giugno 2009 era prevista per lo stesso arco di tempo la presenza di un solo medico per 22 giorni. Il turno di guardia notturno (2008) era garantito da un medico a rapporto libero professionale (n. 3 unità) e da un solo infermiere per entrambi i piani di degenza. Era garantita la presenza del Direttore Sanitario, che svolgeva anche le funzioni di direttore di raggruppamento delle tre unità funzionali solo nel turno 8-14, del Radiologo nello stesso turno per 4 giorni alla settimana. Non era garantita la pronta disponibilità e la sostituzione in caso di assenza per ferie o malattia del personale addetto alle attività diagnostiche, in particolare per le attività di analisi chimico-cliniche e di radiodiagnostica. Il ricorso a medici specialisti, tramite consulenze con contratti a rapporto libero professionale, anche per il limitato impegno orario previsto, non sono state pertanto considerate, in base alla verifiche, “come sostitutive della dotazione organica ne sopperiscono alla mancanza in organico di dipendenti in possesso della specializzazione o dei titoli professionali di carriera sostitutivi previsti dal D.M. 30.01.1998 per le discipline di gastroenterologia, pneumologia e oncologia”. Inoltre, il Medico radiologo aveva superato i limiti di età per il mantenimento in servizio previsto per il personale dipendente del S.S.N Gli altri contratti libero professionali di consulenza riguardavano discipline diverse dalle prestazioni erogate in regime di accreditamento. Nella Carta dei Servizi veniva indicato che venivano erogate prestazioni di ricovero in regime di accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale per le branche di Gastroenterologia e Pneumologia. Dal Contratto per la erogazione ed acquisto di “Prestazioni di Ricovero” sottoscritto dalla Casa di Cura San Michele con L’Azienda Unità Sanitaria Locale provincia di Foggia per l’intero anno 2009, è risultato che l’Erogatore era obbligato a erogare le prestazioni di ricovero rientranti tra quelle delle discipline di convenzionamento, che,come da dichiarazione dello stesso, sono risultate essere: Gastroenterologia (15 PL), Oncologia (10 PL), Pneumologia (15 PL). Come dichiarato dal dottore Domenico Ciliberti, amministratore delegato della Casa di Cura “San Michele”, la struttura ha erogato prestazioni di ricovero per l’oncologia nel corso dell’anno 2010, con esclusione della chemioterapia (Verbale del 31.05.2010).

CONCLUSIONI – NON POSSESSO DEI REQUISITI RICHIESTI PER ONCOLOGIA – GASTROENTEROLOGIA – PNEUMOLOGIA – Dall’esito della verifica si è dunque accertato come la Struttura Casa di Cura “San Michele”, gestione Daunia Medica s.r.l., rappresentata legalmente dal dottore Giovanni Ciliberti nato il 18.07.1926, pare non sia risultata in possesso dei requisiti strutturali, impiantistici e tecnici e organizzativi minimi per l’esercizio di dell’attività sanitaria in regime di ricovero per acuti per la’branca di Oncologia con numero 10 posti letto; non in possesso dei requisiti organizzativi minimi per l’esercizio dell’attività sanitaria in regime di ricovero per acuti per le branche di Gastroenterologia (pl 20) e Pneumologia (15 PL):;

MANCANZA DI REQUISITI PER PRESTAZIONI SPECIALISTICHE – Ancora, da verifiche Asl, la Casa di cura in questione pare non sia risultata in possesso dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività sanitaria per erogare prestazioni specialistiche in regime ambulatoriale.

DA QUI, ai sensi del comma 2, art.15 della L.R. n. 8/2004 la revoca dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività sanitaria in regime di ricovero per acuti per la branca di Oncologia (10 PI), Gastroenterologia (15 PI), Pneumologia (15 PL).

RICHIESTA AL SINDACO RICCARDI DI SOSPENSIONE ATTIVITA’- Sono stati inoltre adottati i seguenti provvedimenti di competenza del Dipartimento di Prevenzione Asl Regione: richiesta al Sindaco del Comune di Manfredonia, Angelo Riccardi, di sospensione dell’esercizio dell’attività di erogazioni di prestazioni specialistiche in regime ambulatoriale per mancanza della autorizzazione prevista dal comma 4, art.8 della L.R 8/2004; 2) richiesta allo stesso Sindaco di revoca dell’Autorizzazione Sanitaria n. 23 rilasciata il 12,04,2006 per l’esercizio di attività sanitaria di ricovero per branche di gastroenterologia (pl 15), oncologia (pl 10), pneumologia (pl 15) e chirurgia generale (pl 20); “Preso atto della gravità assoluta degli esiti dell’accertamento nell’ambito della normale attività di verifica da parte del Direttore del Dipartimento di prevenzione della ASL FG in ragione della succitata nota. Naturalmente nella nota della Regione si specifica come i fatti emersi “non consentono la prosecuzione neanche temporanea del rapporto di accreditamento provvisorio e del conseguente rapporto basato sulla fiducia istituzionale”.

IL FUTURO, I LAVORATORI – Dopo la revoca stabilita dalla Regione, è stata costituita una apposita Unità operativa il cui coordinamento è stato ora affidato al dottor Giuseppe D’Alessandro, direttore medico del presidio ospedaliero di San Severo. Le operazioni di trasferimento avranno inizio dal 16 giugno, “con modalità – si specifica nella nota – tali da assicurare la massima tutela per i pazienti”.

GLI OCCUPATI A STATO – “Con la revoca stabilita – dicono i lavoratori – a 50 famiglie è stato negato il diritto sacro al lavoro. Tutto il personale – dicono ancora i lavoratori in una nota rilasciata – è rimasto esterefatto dal comportamento della Regione, invitando il governatore Vendola (che tanto si dice tenere a cuore la sorte dei lavoratori) alla sospensione immediata della delibera”. “Dal primo giugno 2010 – dicono anche le rappresentanze sindacali della Casa di Cura – la gestione della società Daunia Medica (che gestisce la struttura – ndR) è stata affidata al signor Domenico Ciliberti” che avrebbe amministrato la società, “coadiuvata nella gestione – dicono ancora le Rsu aziendali – dalla signora F.Campo”, la quale avrebbe avuto il compito di “adempiere agli iter relativi per l’adeguiamento della struttura”. “Ma di tutta la faccenda – dicono tutti i lavoratori – non ne sapevamo assolutamente nulla”.

IL SINDACO RICCARDI: DELIBERA NON PROGRAMMATA – “Si tratta di una delibera ‘fuori sacco’, non programmata, -ha spiegato- che elenca una serie di inadempienze, certamente da verificare, da parte dell’azienda. Senza voler entrare nel merito della decisione della Giunta regionale, senz’altro motivata, sento il dovere di contestare il metodo: il provvedimento è stato adottato senza neanche tentare la strada che di solito si intraprende in queste circostanze, cioè aprire una fase di contestazione, alla fine della quale tirare le somme. In questo momento mi preme fortemente la sorte dei lavoratori, e ritengo che le sorti di quaranta famiglie non possano essere liquidate così, chiudendo la clinica senza dare alcuna prospettiva di uscita ai dipendenti. Anche a Manfredonia bisognava adottare la stessa procedura usata in altre circostanze simili: quando sono state chiuse alcune strutture private, il personale è stato ricollocato in strutture pubbliche. È opportuno che ciò accada anche per la Casa di Cura ‘San Michele’, qualora non ci siano iniziative di altra natura”.

LA DELIBERA DELLA REGIONE – La delibera completa della Regione

1 commenti su "Chiude la clinica San Michele, verifiche dell’Asl"

  1. la notizia non mi giunge nuova ed è corretta. Però la verifica non è stata mai chiesta dalla regione ma dalla guardia di finanza. Anche perchè la regione unitamenente all’asl di Foggia i controlli li doveva fare già nel 2009 come prevede la legge regionale del 2004. Evidentemente… (..) ….però si sono ricordati dopo l’intervento della guardia di finanza… (..) non c’erano specialisti e (..) l’oncologia non esisteva…….Forse ora lo sanno…… Chi ci ha rimesso sono i dipendenti. Questo è l’unico dato certo. Per ora.

Lascia un commento

“Possiamo scoprire il significato della vita in tre diversi modi: 1. col compiere un proposito; 2. con lo sperimentare un valore; 3. con il soffrire.” VIKTOR EMIL FRANKL

Anonimo

StatoQuotidiano sei tu!

StatoQuotidiano, fondato nell'ottobre 2009, si basa sul principio cardine della libertà d'informazione, sancita dall'art. 21 della Costituzione.

Il giornale si impegna ad ascoltare la comunità e a fornire informazione gratuita, senza sostegno di classi politiche o sociali.

Ai lettori che ci seguono e si sentono parte di questo progetto, chiediamo un contributo simbolico, per garantire quella qualità che ci ha sempre contraddistinto!

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce, articoli, video, foto, richieste, annunci ed altro.

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce o disservizi.

Compila il modulo con i tuoi dati per promuovere la tua attività locale, pubblicizzare un evento o per proposte di collaborazione.

Nessun campo trovato.