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Il Teatro dei Limoni torna a Rignano Garganico

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
15 Luglio 2017
Gargano // Manfredonia //

Rignano Garganico. Ottava edizione per il Workshop di recitazione estivo, tenuto dall’attore/regista Roberto Galano, a Rignano Garganico. Lo stesso si terrà, infatti, dal 23 al 29 luglio 2017. L’ultima serata, come si dirà, è riservata alla rappresentazione dell’opera studiata dai partecipanti durante la loro permanenza.   Si tratta de “La tempesta” una degli ultimi capolavori di William Shakespeare. A promuovere l’iniziativa, come le volte scorse, è la locale associazione ‘Cinquecerchi’, presieduta da Luigi Di Claudio ‘deus ex machina’ di tutte le iniziative in tal senso svoltesi nell’ultimo decennio. Oltre che del patrocinio di Comune e Regione, l’attività in parola si avvale anche del contributo dell’Assessorato alla cultura del Comune di Foggia e del sostegno collaborazione di altri sodalizi pubblici e privati. Tra l’altro: le testate digitali ‘rignanonews.com’e sanmarcoinlamis.eu; sanmarcoinlamis.org, ATS Monte Maggiore Do Man’s Land- Stagioni Teatrali Indipendenti; BCC di San Giovanni Rotondo; Cia, Studio Brico, Bar Gaggiano, ecc.

Il Workshop si basa sul “Metodo” americano e sulla “Narrazione Empatica” (metodo personale sviluppato da Roberto Galano) e verte sulle tecniche di memoria sensoriale, sostituzione/ trasformazione delle esperienze immaginate, analisi e rielaborazione del testo e del personaggio. Secondo altri, l’anzidetto metodo formativo e  sperimentale richiama i corsi residenziali (mediamente della durata di una settimana) di ‘educazione degli adulti’ sperimentati negli anni 60 e 70 dalla Società Umanitaria di Milano in Puglia, compresa Foggia e provincia), tramite i suoi Centri Servizi Culturali (C.S.C.) e  rivolti per lo più alla formazione dei quadri sindacali. Similmente si avvicinerebbe all’esperienza della Scuola di Barbiana di don Milani. Entrambe partivano dal concetto –  scopo di aiutare  i discenti  “a rilevarsi da sé medesimi”, dando valore al concetto dell’autonomia in campo formativo e culturale.  Non a caso il programma dell’attività in parola ha la durata complessiva di 50 ore, divise in 6 giorni di lavoro ‘full immersion’ con il coinvolgimento di 15/20 aspiranti attori. Il ‘ritiro’ avrà luogo in una grande casa padronale del centro storico, arredata alla meglio con brandine /letti materassi gonfiabili e bagni in comune, con ristorazione (colazione e pranzo) autogestita. Orario di lavoro: 9.00- 13.00; 16.00-20.00.  A quanto appreso,  nel workshop si affronterà una vera e propria “riscrittura dell’opera, un adattamento al fine di plasmare la stessa intorno ad una narrazione moderna e comunicativa”. Il tutto si concluderà come accennato, sabato 29 (ore 21,30), con la ‘mise en space’ del NU.D.I  2017(acronimo di Nuove Drammaturgie Indipendenti) , pervenendo  all’allestimento e alla rappresentazione in Largo Palazzo dello spettacolo della succitata “La tempesta”, ultima opera di Shakespeare, prima del suo definitivo abbandono del genere Teatro per altri lidi letterari e soprattutto umani. Correva l’anno 1611. Fu rappresentata per la prima volta a Londra nel 1911.

Ecco in sintesi la trama dello spettacolo riscritto e rimesso a nuovo dall’attore-regista Galano, meglio definibile come anima ed animatore dell’insieme. “Il dramma, ambientato su di un’isola imprecisata del Mediterraneo racconta la vicenda dell’esiliato Prospero, il vero duca di Milano, che trama per riportare sua figlia Miranda al posto che le spetta, utilizzando illusioni e manipolazioni magiche. Mentre suo fratello Antonio e il suo complice, il Re di Napoli Alonso, stanno navigando sul mare di ritorno da Cartagine, il mago invoca una tempesta che rovescia gli incolumi passeggeri sull’isola. Attraverso la magia e con l’aiuto del suo servo Ariel, uno spirito dell’aria, Prospero riesce a rivelare la natura bassa di Antonio, a riscattare il Re e a far innamorare e sposare sua figlia con il principe di Napoli, Ferdinando. La narrazione è tutta incentrata sulla figura di Prospero il quale, con la sua arte, tesse trame con cui costringere gli altri personaggi a muoversi secondo il proprio volere. La fase dell’innamoramento ricalca quella delle altre opere, l’ Amore e’ istantaneo e fatale, Come nel Romeo e Giulietta punta ad unire i figli di due famiglie rivali al fine di superare le faide familiari tramite l’amore.  Come pure il fine è didascalico: “Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita.” (IV atto, I scena).

(A cura di Antonio Del Vecchio, 15.07.2017)

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