BARI – Il 26 agosto, a tre mesi dalla fornitura di mobili per 41mila euro, il Consiglio regionale aveva affidato un secondo appalto alla Emiliano Arredi.
Altri 36mila euro per l’acquisto di scaffalature destinate alla biblioteca che – fanno sapere dalla segreteria generale – non verranno consegnate né pagate: l’aggiudicazione, pur regolarmente perfezionata, sarebbe infatti stata annullata venerdì, quando è scoppiato il caso dell’azienda riconducibile al fratello del governatore.
Anche in questo caso, come per l’appalto di maggio, si tratta di una procedura effettuata tramite il Mepa (il portale acquisti della pubblica amministrazione) dove la Emiliano Arredamenti è iscritta nella categoria merceologica relativa alle forniture di mobili.
È da lì che gli uffici del Consiglio regionale hanno pescato i nomi delle ditte da invitare, attraverso quella che è definita in gergo una «Rdo» (richiesta di offerta).
L’azienda ha risposto con il proprio preventivo: trattandosi di acquisti sotto la soglia comunitaria, non è necessaria una vera e propria procedura di gara.
Anche perché nel caso (nei casi) di cui parliamo, si tratta di offerta unica.
Lo riporta lagazzettadelmezzogiorno.it