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La Campania regala rifiuti all’insaputa dei pugliesi

AUTORE:
Agostino del Vecchio
PUBBLICATO IL:
15 Ottobre 2010
Editoriali //

Ecoballe in Campania. (Fonte image: nuovaresistenza.it)
Bari – CIRCA 60 mila tonnellate, equivalenti a circa 50 mila metri cubi di materiale. Questa è l’impressionante mole di rifiuti speciali, provenienti dalla Campania, che verranno trasportati in Puglia nei prossimi mesi e che risalgono addirittura al biennio 2007-2008, vale a dire al picco della cosiddetta “emergenza rifiuti”. Emergenza che si è riproposta in questi giorni, specie nel territorio partenopeo, in tutta la sua violenta drammaticità. “È terriccio stabilizzato per due anni — sottolinea in un comunicato il Cite (Consorzio interprovinciale trasporti eco ambientali), l’azienda napoletana che si assicurata lo smaltimento e 8 mln di euro di royalities dallo Stato — ed è praticamente inodore e non pericoloso. Non ha grande impatto ambientale”. Il materiale dovrebbe essere depositato nelle discariche di Italcave e Vergine di Taranto e nella Ecolevante di Grottaglie. Il condizionale è d’obbligo perché l’assessore all’Ambiente Lorenzo Nicastro, interrogato sulla questione, si è detto all’oscuro di tutto. “In questo momento — spiega Nicastro — sono impreparato e non ho avuto interlocuzioni sull’argomento con il governatore. Di certo prima di far arrivare questi rifiuti servirà un pacco di garanzie”.

LA LEGA E I RIFIUTI CAMPANI – Nonostante le rassicurazioni dell’azienda Cite lo scorso 23 agosto, quando la Regione Campania aveva chiesto alle altre Regioni la disponibilità a siglare un’intesa per il trasporto e lo smaltimento dei 61mila tonnellate di rifiuti speciali prodotti e stoccati negli impianti Stir, gli ex Cdr campani, l’assessore veneto all’Ambiente, Maurizio Conte, esponente della Lega, aveva risposto, poco diplomaticamente, che “Ribadiamo il nostro no ai rifiuti campani. Nessuna solidarietà, se la sbrighino loro”.

CAPONE: “SOLO ECOBALLE LOCALI” – Con la legge regionale 31/08 la Puglia “disincentiva la realizzazione di grandi centrali a biomasse in zone agricole perché determinano un forte impatto ambientale, tranne che non si utilizzi la filiera corta”. Così il vicepresidente pugliese Loredana Capone, aveva motivato il parere negativo della Regione sull’impianto a biomasse Heliantos 1 da 25 MW dell’impresa Italgest, che doveva sorgere nei pressi di Lecce. Questo perché, quando le “ecoballe” sono importate anche solo fuori da una provincia pugliese, il processo che porta alla produzione di calore, tramite combustione delle stesse, risulta energicamente sfavorevole. Secondo le leggi in materia, di conseguenza, occorrerebbe un permesso speciale della Regione Puglia per consentire l’importazione delle “ecoballe” dalla Campania.

NAPOLI SOTTO I RIFIUTI. DI NUOVO – Con 2 forni dell’inceneritore di Acerra completamente in tilt e blocco della raccolta da parte delle ditte, Napoli, fin dallo scorso 17 settembre, è tornata di nuovo assediata dai rifiuti. “Ben centottanta tonnellate di immondizia giacciono nei cassonetti – spiega il quotidiano campano “il Mattino” – e attorno ad essi senza che vengano rimossi. E questo vale per la raccolta. Ma altrettanto grave è la situazione ad Acerra: per riparare i guasti ai rivestimenti del termo valorizzatore occorrono 10 milioni e sei mesi di lavori.” La situazione rifiuti in Puglia è tutt’altro che rosea dato che la percentuale di raccolta differenziata risulta pari al 10,6% contro il 23 % della Toscana. Lo scorso 11 ottobre, inoltre, sono stati sospesi i conferimenti di rifiuti nella discarica di contrada Martucci a Conversano, in provincia di Bari, utilizzata dai 21 comuni del sud est barese. La Lombardi Ecologia che gestisce la raccolta ha dovuto chiudere la struttura a seguito della sentenza del Tribunale amministrativo regionale di Bari. Il sindaco di Mola di Bari Stefano Diperna ha anche chiesto ai suoi cittadini di “ridurre al minimo la produzione di rifiuti.”

AFFARI SPORCHI NEI RIFIUTI IN PUGLIA – Dopo le polemiche relative al cosiddetto “dossier” Marcegaglia“, elaborato dal quotidiano Il Giornale, nuove, più pressanti accuse partono tramite il nuovo numero del settimanale Panorama, con un titolo che è tutto un programma: “Emma, i giornali e i tiratori scelti”. Nell’agosto 2009, il portavoce di Emma Marcegaglia, Rinaldo Arpisella, ebbe, secondo il giornale del gruppo Mondadori di proprietà del Cavaliere, alcuni scambi telefonici con un cronista di Panorama, allora impegnato in un’inchiesta su presunti illeciti nella raccolta dei rifiuti in Puglia. Le indagini aperte dalla procura di Bari, si legge in una nota, riguardavano anche la Cogeam. Quest’ultima e’ il consorzio stabile di gestioni ambientali di cui fanno parte al 51% società’ del gruppo Marcegaglia.

LE MINACCE DI ARPISELLA – In quell’occasione, rimarca ancora la nota, Arpisella chiese con insistenza al cronista che il nome della presidente di Confindustria fosse escluso dall’articolo. Il portavoce preciso’ che, in caso contrario, avrebbe revocato la disponibilità’ per un’intervista già’ pianificata dal settimanale con la Marcegaglia stessa. Arpisella, inoltre, aggiunse con frasi inequivocabili e molto colorite che, se fosse stato pubblicato l’articolo con il riferimento a Marcegaglia, dalla Confindustria sarebbero partiti attacchi contro il governo. Tra di esse “Lasciate perdere la Marcegaglia … o facciamo la guerra al Governo.“

2 commenti su "La Campania regala rifiuti all’insaputa dei pugliesi"

  1. Storia datata. Ricordo che quando lavoravo a L’attacco, scoprii, ma non trovai prove, che una nota ditta di compost faceva, nottetempo, arrivare camion dalla campania e seppelliva rifiuti anche molto tossici… Non dirò qual è, ma non è difficile da intuirlo… (Piero F., Red.)

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“Possiamo scoprire il significato della vita in tre diversi modi: 1. col compiere un proposito; 2. con lo sperimentare un valore; 3. con il soffrire.” VIKTOR EMIL FRANKL

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