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INAMMISSIBILE Yara, Cassazione: no a nuovi accertamenti sui reperti. Ira legale di Bossetti

L'istanza degli avvocati del muratore è stata giudicata inammissibile

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AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
16 Febbraio 2024
Attualità // Prima pagina //

MILANO. La richiesta dei legali di Massimo Bossetti di poter esaminare nuovamente i reperti dell’indagine che ha portato alla sua condanna all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio è stata dichiarata inammissibile dalla Cassazione.

Precedenti decisioni avevano permesso solo la visione dei reperti, ma gli avvocati di Bossetti intendevano sottoporli a ulteriori accertamenti.

Nel ricorso alla Suprema Corte, gli avvocati chiedevano di poter analizzare, tra gli altri elementi, i leggings e gli slip della vittima, dai quali era stato isolato inizialmente il DNA identificato come ‘Ignoto 1’, successivamente attribuito a Bossetti. Tra i reperti vi erano anche campioni di questo DNA, considerato la ‘prova regina’ che è stata al centro del processo e che era stato confermato appartenere al muratore di Mapello nel terzo grado di giudizio. Altri indumenti della vittima erano anch’essi oggetto di interesse per la difesa.

Il legale di Bossetti, Claudio Salvagni, ha dichiarato che, a prescindere dalla lettura delle motivazioni, la prima impressione è che l’accaduto è incredibile, mettendo in dubbio l’esistenza della giustizia. Ha sottolineato che, se sull’innocenza del suo assistito possono ancora esserci opinioni contrastanti, nei reperti c’è qualcosa che non può essere ignorato: la conferma che Massimo è innocente.

Salvagni ha concluso ribadendo che i reperti sono sempre stati intoccabili, e il motivo di ciò è ormai evidente.

Il caso riguarda il rapimento e l’omicidio di Yara Gambirasio, avvenuti nel novembre 2010. Bossetti è stato arrestato nel giugno 2014 e condannato all’ergastolo nel ottobre 2018.

Lo riporta il tgcom.

Fonti verificate: ANSA //

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