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Veglie notturne in quotidianeità molli: Macadamia Nut Brittle a Monte Sant’Angelo

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
16 Luglio 2010
Teatro //

03 ricci_forte macadamia nut brittle -ph  mauro santucci
03 ricci_forte macadamia nut brittle -ph mauro santucci
Monte Sant’Angelo – UNA lunga ed estenuante veglia notturna nel ventre molle di una quotidianità fatta di perdite, fallimenti e rinunce, nella quale accendere imprevedibili lampi di sazietà. È il gioco dell’identità perennemente in divenire, che fa caparbiamente aggrappare tre adolescenti senza età al paracadute di un’infanzia che precipita verso la necessità della crescita, verso gli schemi imposti dall’ordine sociale, il cuore pulsante di Macadamia Nut Brittle di ricci/forte, in scena al Castello di Monte Sant’Angelo (Fg) il 22 luglio, giornata di apertura della quarta edizione del Teatro Civile Festival di Legambiente, con la direzione artistica di Mariateresa Surianello e la direzione generale di Franco Salcuni. Atteso ritorno in Puglia per una compagnia che si è conquistata, allestimento dopo allestimento, un pubblico di fan degno di una rock band, suscitando l’attenzione e l’entusiasmo di una platea variegata ed eterogenea e riuscendo a catturare l’interesse anche degli spettatori più giovani.

Dall’incontro tra l’immaginario di Dennis Cooper, uno degli scrittori più affascinanti e controversi del panorama letterario statunitense contemporaneo, e ricci/forte, al secolo Stefano Ricci e Gianni Forte, definiti i due enfant prodige della nuova scena drammaturgica italiana, già noti al grande pubblico come sceneggiatori di fortunate serie televisive come I Cesaroni e Hot e invitati a presentare le loro performance e i loro allestimenti in vari paesi europei (Francia, Inghilterra, Germania, Grecia, Romania), nasce uno spettacolo che è giù diventato un cult, dopo il successo di critica e di pubblico della presentazione nel 2009 del primo studio al Festival Garofano Verde di Roma, al Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria, a Omissis Contemporary Performing Arts Festival di Gradisca d’Isonzo e all’Eruzioni Festival di Ercolano e le tappe, nel 2010, al Teatro Studio di Scandicci, al PiM Spazio Scenico di Milano e al Teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi di Roma. Tra i prossimi appuntamenti, Macadamia Nut Brittle sarà in scena a ottobre al Teatro degli Atti di Rimini e al Festival Prospettiva di Torino, a novembre alla Ménagerie de Verre di Parigi e ad aprile 2011 al Nuovo Teatro dell’Elfo di Milano.

Spettacolo che rappresenta un unicum nel panorama della produzione teatrale italiana di ricerca, in forza di una scrittura pirotecnica e di una regia originale e innovativa, che porta allo stremo la resistenza e le possibilità fisiche dei performer, Macadamia Nut Brittle è una fiaba crudele sull’adolescenza. Ha per protagonisti tre ragazzi (Fabio Gomiero, Andrea Pizzalis, Giuseppe Sartori), esploratori di sconosciute regioni esistenziali, sospesi in un limbo di cattiveria e stupore, che prendono il nome da un popolare gusto di gelato della Haagen Dasz; a essi fa da contrappeso una donna (Anna Gualdo), supereroina del quotidiano, consumatrice seriale di telefilm, in cerca di punti di riferimento in un deserto d’amore.

Il ritmo incalzante di un talent show, lacerato da monologhi di feroce intensità, porta il pubblico di spettatori-voyeur a riflettere, senza sconti e senza eufemismi, sul plastico mondo dei foreveryoung, sulla rimozione della soglia dell’età adulta, sugli incantamenti di una popolarità da Grande Fratello, sulla logica dei meccanismi televisivi che si fanno ordine e misura del mondo. E sull’ineluttabilità di quella data di scadenza improrogabile che è la morte. A fare da fondale a una parata di magnifiche ossessioni, forse strenui tentativi di salvezza, è uno scarno quanto desolato paesaggio di macerie colorate e pop, agitato da una bulimia di consumi. Una tensione vigorosa e sanguinante, fra esplosioni di violenza, esercizi di ginnastica sessuale estrema ed esplorazione del corpo e dei suoi limiti, senza tabù.

Macadamia Nut Brittle non è intrattenimento, ma elettroshock. Porta in scena le nude emozioni dello spettatore e vuole riattivare i meccanismi di un pensiero critico, vincendo il torpore televisivo. Si ride, si soffre, ci si eleva e ci si schianta senza un attimo di respiro. Senza catarsi.

“Non sappiamo quale sia la verità… l’importante è che l’ambiguità sia chiara. Per questo, nell’epoca delle passioni precotte, dei sentimenti in doppiopetto di grisaglia ci siamo saziati alla tavola di Dennis Cooper, alla scabra poesia di cui è imbandito il suo universo letterario. Abbiamo tentato di raccontare, con mozartiana impudenza, una fiaba crudele sull’adolescenza. Scardinare le porte della cosiddetta normalità sessuale, suonare la grancassa del mondo dei foreveryoung, spargendo sale sulle ferite di una realtà brutalmente viva è stato quasi automatico mentre sfilavano sotto gli occhi i temi ossessivi di Cooper.

Le mutilazioni, le punizioni corporali, il sesso reiterato fino all’estinzione nascondono una pericolosa in quanto “pura” tendenza al gioco: un gioco infantile, uno svago che abbiamo dimenticato uscendo dalle mura domestiche. Il tempo che passa, il richiamo forzato ad una maturità catalogante lasciano intravedere la sagoma sfocata di un bambino che chiede aiuto. Ed è quello che abbiamo fatto. Siamo scattati alla richiesta di soccorso gettando un salvagente in un oceano: putrido come un reality show, duro e ghiaccio come i giorni da ex illusi cresciuti. Lo sguardo lisergico di Cooper si è intrecciato così con il nostro, nutrito dello stesso disagio, delle stesse mancanze, di identiche perdite. L’attesa notturna di quattro divoratori di gelato Haagen Dasz (il “Macadamia Nut Brittle” del titolo), in un reparto ospedaliero, su un aereo o in una casa dei giochi sull’albero, si materializza in un tamagotchi onirico, in cui si fanno i conti con un processo identitario che, se da una parte lascia liberi, dall’altra sviluppa un senso di estraniamento da un pianeta che ci scivola via sotto i piedi. Nella fluttuazione emotiva, privi di cintura di sicurezza, scendiamo in picchiata verso un libertinaggio imprevedibile che possa riappropriarci di un gusto, di un peso. La rumba degli strappi è iniziata; le lacerazioni segnano le figure trasformando in un incubo ad occhi aperti il sogno romantico della famiglia felice da Mulino Bianco.
Vittime, carnefici, protagonisti di questo snuff movie che la vita offre siamo noi, alla disperata ricerca di amore in un mondo impossibile: perché alla fine anche la Natura, come gli uomini, è troia e infedele. Sempre.”

RICCI/FORTE – Formatisi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e alla New York University, studiano drammaturgia con Edward Albee. Vincono i Premi Studio 12, Oddone Cappellino, Vallecorsi, Fondi-La Pastora e Hystrio per la Drammaturgia. Rappresentano il Teatro Eliseo/Roma alla prima edizione di ExtraCandoni. troia’s discount è andato in scena nel 2006. La prima fase del progetto wunderkammer soap #1_#2 ha debuttato al Festival Quartieri dell’Arte 06. Vengono invitati dall’Ambasciata di Francia per “Face à Face” con Olivier Py. Nel giugno 07, a Biennale Danza/Venezia, in collaborazione con La Scala di Milano, debutta il progetto mare in catene, di cui curano la partitura drammaturgica. Fanno parte dell’Osservatorio Critico del Premio Scenario. Al Festival Internazionale Castel dei Mondi 07, presentano metamorpHotel e la seconda fase del progetto wunderkammer soap #3_#4_#5. Al Festival Castel dei Mondi 08 debutta 100% furioso. Nella stagione 08/09 ploutos (da Aristofane), regia di Massimo Popolizio, prodotto dal Teatro di Roma, ottiene il premio della Critica come miglior drammaturgia Biennale Teatro/Venezia. Nell’ottobre 09, l’edizione francese di ‘abbastarduna, regia di David Bobée, viene presentata al Théatre des Bernardines/Marsiglia. macadamia nut brittle debutta al Garofano Verde 09. In coproduzione col CSS di Udine, presentano pinter’s anatomy, dicembre 09. troilo Vs. cressida (da Shakespeare) è in prima nazionale al Festival dei Due Mondi/Spoleto, giugno 2010. Stanislas Nordey, Elisabetta Pozzi, Maria Paiato e Massimo Popolizio, sono stati, tra gli altri, interpreti dei loro testi e mises en scène. Con l’ETI e l’Istituto Italiano di Cultura a Parigi rappresentano la drammaturgia italiana a Rouen (Scène Nazionale Petit- Quevilly/Mont-Saint-Aignan), Marsiglia (Festival Actoral), Nantes (Le Lieu Unique), Parigi (La Ménagerie de Verre). Partecipano a diversi festivals in Francia (Europe&Cies/Lione), Romania (Underground Theatre/Arad), Inghilterra (Lingering Whispers/Londra) e Germania (Glow/Berlino).

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