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POLICLINICO Foggia. De Santis: “La sanità pubblica una risorsa preziosa da tutelare”

Nessuna criticità e nessun dramma possono giustificare atti di intimidazione e violenza

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
16 Settembre 2024
Foggia // Politica //

De Santis: “La sanità pubblica una risorsa preziosa da tutelare, il personale medico deve essere messo in condizione di lavorare al meglio e in sicurezza”. Una nota dell’assessore alla Legalità Giulio De Santis, intervenuto oggi alla manifestazione organizzata davanti al Policlinico Riuniti. Quanto accaduto al Policlinico Riuniti e in altri presidi in altre parti d’Italia è la drammatica spia di un’emergenza per troppo tempo sottovalutata dalla politica, una politica che con continui e miopi tagli alla sanità pubblica ha prodotto una gravissima carenza di personale, in particolare in avamposti come il Pronto soccorso, e altrettanto gravissime disaffezione del personale medico ed esasperazione dei cittadini.

Nessuna criticità e nessun dramma possono giustificare atti di intimidazione e violenza, e la grande mobilitazione di questa mattina in viale Pinto, cui il Comune di Foggia ha aderito con assoluta convinzione, lo ha ribadito in maniera inequivocabile. Rimarcando che non deve esistere contrapposizione tra la politica stessa, il personale medico e paramedico e i cittadini, in quanto il diritto alla salute e all’assistenza e alle cure è garantito dalla nostra Costituzione, e occorre trovare quindi un punto di equilibrio tra legittime istanze e rivendicazioni.

I medici che si impegnano quotidianamente al limite per salvare vite umane non possono essere considerati dei nemici o dei bersagli da colpire ma vanno messi in condizione di lavorare al meglio e soprattutto in sicurezza; i cittadini meritano considerazione e attenzione, i pazienti e i loro familiari; vanno rivisti i limiti ai tetti di spesa, la ripartizione delle risorse del Fondo sanitario nazionale, il numero chiuso alle facoltà di Medicina, le remunerazioni inadeguate, e le gravi carenze nelle piante organiche vanno colmate perché non sono certo quelli gli sprechi e le cause delle voragini nei bilanci delle sanità regionali.

La sanità pubblica è una risorsa preziosa che ognuna e ognuno di noi ha il dovere di tutelare e preservare: auspichiamo quindi una piena assunzione di responsabilità da parte di tutte le parti in causa, per scongiurare il ripetersi di analoghi, terribili episodi e ripristinare un clima disteso, di fiducia, comprensione, collaborazione piena. Senza minimizzare il dolore provocato dalla perdita di una vita, che merita assoluto rispetto, ma non può diventare un alibi per reazioni ingiustificabili e inqualificabili”.

1 commenti su "Foggia. De Santis: “La sanità pubblica una risorsa preziosa da tutelare”"

  1. Le reazioni violente ai continui disservizi, che portano a volte a vicende drammaticamente dolorose, sicuramente non giustificano nessuno tipo di violenza.
    Però …
    Se vado al pronto soccorso e devo farmi un’attesa dalle 12:00 alle 5 del mattino per essere visitato, inviato a fare i raggi, tac e visita ortopedica e poi ricercato non si sa dove, perché la tac va ripetuta, e per questo, causa stanchezza, sonno e la presenza di battiporta nei corridoi, cadere senza possibilità di aiuto, perché senza accompagnamento di personale specifico e poi finalmente riportato al Pronto su apposita sedia pilotata dall’unico medico disponibile e finalmente dimesso senza verifiche ulteriori né cenno di questi episodi nella relazione di dimissione, qualcosa dà da pensare.
    E penso che i responsabili amministrativi dell’ospedale debbano fare carte false per imporre ai politici di rafforzare le unità sanitarie, minacciando anche di chiudere l’ospedale, ma non perché c’è stata una reazione inconsulta per una morte, chr al di là delle responsabilità da verificare, non è giustificabile, ma proprio perché con le forze attuali l’ospedale non può funzionare e non può fare alcuna sicurezza a chi ne ha bisogno.
    Troppo facile reagire contro chi subisce e sbaglia.
    Molto più difficile reagire contro i politici che oramai non fanno praticamente più nulla per la sanità pubblica. Tra parentesi spesso i medici ospedalieri non hanno tempo per seguire i pazienti assistiti dall’ASL, perché spesso sono troppo impegnati in centro medici a pagamento.

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A settembre, c’è nell’aria una strana sensazione che accompagna l’attesa. E ci rende felici e malinconici. Un’idea di fine, un’idea di inizio. (Fabrizio Caramagna)

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