MANFREDONIA (FOGGIA), 17/02/2022 – “Grassoccio e irsuto, prediletto da cappelli flosci e occhiali tondi, Lucio Dalla non somigliava molto a una pop star.
Clarinettista jazz che si è reinventato come cantautore, Dalla è diventato comunque uno dei trovatori più amati d’Italia negli ultimi decenni del XX secolo. Le sue canzoni erano rapsodiche e discorsive, polemiche e osservanti – spesso nell’arco di un singolo verso – e la sua voce poteva passare dall’intimità colloquiale alla passione a gola piena altrettanto rapidamente”.
A due settimane dall’anniversario della morte – avvenuta a 68 anni, il primo marzo del 2012 – il prestigioso New York Times recensisce l’uscita del documentario “per Lucio” dedicato a Dalla da Pietro Marcello.
Fonte: rainews
“Possiamo vedere Dalla in concerto, in programmi di varietà televisivi, in proto-video-musicali e in conversazione con i giornalisti. Questi momenti aiutano molto a spiegare il suo appello. Mostrano un intellettuale schietto che potrebbe essere malizioso, ardente o gnomico, e le cui canzoni hanno catturato sia lo spirito esuberante della cultura popolare italiana che l’agonia politica e le turbolenze sociali del paese negli anni ’60 e ’70”.