L’INDAGINE DEL COMMISSARIATO – L’attività investigativa del commissariato di Polizia di Manfredonia ha avuto inizio lo scorso febbraio, quando personale della locale squadra di P.G. apprendeva, da fonte confidenziale, ritenuta molto attendibile, confermata poi anche da diverse segnalazioni anonime che, in diverse zone sipontine, si stavano registrando numerosi episodi di molestie sessuali in danno di ragazzine e donne anche di una certa età, registrate a volte di prima mattine, altre all’imbrunire, poste in essere da Bottalico, proprietario di un’autovettura Lancia Musa di colore scuro, corrispondente alle descrizioni dell’odierno arrestato. Oltre a far intensificare la vigilanza al personale del Commissariato, il Dirigente del commissariato oltre a coordinare le indagini, avviava attività info-investigativa volta a scoprire l’identità del malfattore. L’attenzione investigativa si indirizzava ben presto verso Bottalico, possessore appunto di una Lancia Musa corrispondente alle descrizioni fornite ed anch’egli stesso simile alle descrizioni indicate dalla fonte; di lui si acquisiva foto al fine di sottoporla in visione alle vittime che si fossero presentate per la denuncia in quanto, vista la quantità delle molestie effettuate, sicuramente ci sarebbero state le denuncie. Così infatti è stato: la prima vittima a denunciare riferiva che, incamminatasi in direzione di Siponto per fare dell’esercizio fisico, percorrendo il lungomare, aveva notato una Lancia Musa con a bordo un giovane, gironzolarle intorno, ignara di quello che di lì a poco le sarebbe successo; poco dopo infatti la violenta aggressione presso la Chiesa di Sant’Andrea con il susseguirsi di minuti di terrore: bloccata con violenza, privata della propria libertà, buttata per terra e palpeggiata, ingiuriata con volgarità di vario tipo, fino a quando, con molta difficoltà era riuscita a divincolarsi ed a fuggire via.
GLI ALTRI EPISODI – Altro episodio che vedeva responsabile Bottalico avveniva lo scorso marzo sulla battigia del lungomare di Siponto, dove l’uomo si sarebbe avvicinato prima con una banale scusa alla vittima predestina, poi saltandole addosso scaraventandola sulla sabbia. Bottalico avrebbe lì bloccato la donna palpandola dappertutto, introducendo con forza la sua mano all’interno dei pantaloni, pronunciandole delle atroci oscenità, con la vittima che reagiva riuscendo a mordergli la mano con forza; solo ciò e forse anche la visione in lontananza di alcune persone lo faceva desistere dall’andare oltre ed allontanarsi.
LE AZIONI DI TUTELA DEL COMMISSARIATO – Questa ennesima ordinanza di custodia cautelare operata da personale dipendente va inquadrata dunque in una vasta campagna di lotta ai reati a sfondo sessuale posta in essere dall’ufficio di Manfredonia, già sfociata, in passato, in arresti operati talvolta d’iniziativa talvolta su ordinanze di custodia cautelare, scaturite da indagini effettuate da personale dipendente. Al vaglio degli inquirenti vi sono diversi simili episodi occorsi in questo centro, aventi lo stesso “modus operandi” e corrispondenze nelle descrizioni somatiche dell’autore degli insani gesti, per cui anche alla luce di ciò, ritenendo che quelli scoperti siano solo una parte delle aggressioni seriali perpetrate da Bottalico, “facciamo appello a chiunque abbia subito molestie di rivolgersi al Commissariato P.S. di Manfredonia”, ha detto in conferenza stampa il primo dirigente del Commissariato di Manfredonia, dottor Antonio Lauriola.