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“Se non facciamo attenzione, il Mare morrà”. Sindaci ed Emiliano a Manfredonia

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
18 Gennaio 2016
Editoriali // Manfredonia //

Manfredonia. Che le Tremiti (e per estensione, tutto il territorio) siano così belle sarà forse un caso, ma è anche sempre stato, per chi ci vive e ne gode, un gran colpo di fortuna. Un incontro, promosso dalla rete No-triv, si è svolto oggi 18 gennaio nell’Aula consiliare del Comune di Manfredonia. Sindaci, parlamentari, consiglieri comunali provenienti da ogni parte della Regione ne hanno preso parte per intervenire in difesa di Tremiti, minacciata dalla proposta di trivellare il mare al largo delle sue coste.

Ognuna di queste fate è intervenuta in favore della Bella Addormentata in Mezzo al Mare, difendendone bellezza e virtù, e cercando di donare, ciascuno, qualcosa di proprio per scongiurare il maleficio. Ultimo atto in analisi, la concessione, da parte del governo, per le indagini sul petrolio a 12miglia dalla costa. Nelle parole di Francesco Tavaglione, Sindaco di Peschici: “Il nostro è stato il primo comune, assieme a Tremiti e Foggia, a dichiararsi No-Triv. Stiamo organizzando un’altra manifestazione. Le trivelle sono un tentativo di arrecare danno alla bellezza e all’economia, che è basata sul turismo, e con la quale l’attività petrolifera non si integrerebbe mai.”

Similarità di opinioni nelle dichiarazioni dell’Onorevole Bordo, presente al convegno: ”l’autorizzazione rilasciata dal Governo è inopportuna e sarebbe giusto revocarla, perché non ci sono le condizioni. L’Adriatico è un mare chiuso, al momento il prezzo del petrolio è basso, anche se lo trovassero sarebbe di bassa qualità, non vedo quindi i benefici dell’operazione. Per contro, i danni che l’operazione stessa arrecherebbe sarebbero pesanti, e non potremmo permetterceli. Resto comunque convinto del buonsenso del governo, in quanto attività petrolifera e turistica sono incompatibili, e bisogna continuare a puntare sul turismo”. La riunione si è ufficialmente aperta con le dichiarazioni del Primo cittadino di Manfredonia, Angelo Riccardi, che, dopo aver ricordato le parole di Lucio Dalla, ha esordito “Dobbiamo saper cogliere la battaglia, e avere come unico obiettivo la difesa: la nostra bellezza è la vera risorsa. L’autorizzazione rilasciata è un affronto gravissimo, con la quale si sfidano le comunità locali. Non credo ad un’autorizzazione disinteressata concessa ad un’azienda privata – ha poi concluso Riccardi – se non in vista di un profitto, e quindi, l’ipotesi referendaria non è da escludere”.

Hanno proseguito la difesa le parole di Raffaele Vigilante, Coordinatore Comitati No-Triv, che ha sottolineato come “dopo il ricorso al Tar del 2011, a distanza di soli cinque anni ci ritroviamo allo stesso punto. Se la Corte Costituzionale bocciasse le richieste attuali, chiederemo per il 2017 un referendum popolare attraverso la raccolta di 500.000 firme”. Sono seguiti poi diversi chiarimenti di natura tecnica: “Queste ispezioni si eseguono attraverso spari di aria compressa, sono l’anticamera delle trivellazioni. I pescatori sono sul piede di guerra. Per non parlare dell’indotto turistico, che impegna 27.000 persone, producendo il 2,6% del PIL della provincia di Foggia. Una piattaforma petrolifera, invece, da lavoro a 15 persone. Esiste una correlazione tra lo spiaggiamento dei capodogli e le ispezioni, ed è necessario occuparsi anche dell’aspetto economico. Secondo diversi esperti della California, esistono delle correlazioni anche tra le ispezioni e l’attività sismica”.

Dopo aver fatto comprendere i rischi corsi se si punzecchiasse il dito delle Tremiti con migliaia di aghi, Vigilante ha poi argomentato: “In America la distanza minima dalle coste è di 80 miglia, a fronte delle sole 12 miglia proposte per le Isole Tremiti. La Croazia, nostra dirimpettaia, ha sospeso ogni tipo di bando per la ricerca dell’oro nero, in quanto il petrolio non è sinonimo di ricchezza, come molti credono: basti pensare alla Basilicata, che pur essendo il ‘Texas d’Italia’ ha il più basso reddito pro-capite”. Incisivo è stato allora l’intervento di Onofrio Introna, Presidente del Consiglio Regionale della Puglia, che ha dichiarato: “Il mare morrà. Pesci, fauna, flora ossigeno. Pianosa fu espropriata con un’ordinanza per via di alcune bombe, problema che lo Stato non ha trovato modo di risolvere. Se non si trova un milione di euro per risanare Pianosa, com’è pensabile trovarne decine per arginare i danni al resto del territorio?”.

Notevole la presenza, nonostante la neve in provincia di Bari che ha reso difficoltosi i trasporti, di Domenico Vitto, Sindaco di Polignano:” Il nostro oro è azzurro, è il mare. Dico di no con forza alla ricerca di petrolio nella nostra regione”. Segno, ancora, che la questione non è di interesse esclusivamente provinciale. Proprio come nella favola, il Sindaco di Monopoli, Emilio Romani, ha lamentato l’assenza di un invito, mandando in sua vece un rappresentante. A differenza della favola, per fortuna, non ci si attende alcuna maledizione in segno di vendetta.

Diversi altri interventi hanno preceduto le parole di Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia, che ha preferito mettere subito in guardia la platea dei presenti su quanto “la politica non abbia niente a che vedere con l’apertura verso questo dialogo. Non so se il governo abbia una politica energetica perché non ne abbiamo mai discusso, ma questo impulso alla ricerca da cosa parte, se nelle mappe ministeriali, che io ho visto, si sa benissimo cosa c’è sul territorio?”. Emiliano è passato poi a definire lo Sblocca-Italia (e altri sortilegi) chiarendo che “lo schema attuale è regionalistico, ma le concessioni sul mare Adriatico sono già state date, e in larga misura”. Riscontrando un incantesimo di confusione “che San Nicola, patrono dei marinai, infliggerebbe ai nostri avversari” Emiliano ha riconosciuto, da parte nostra, una scarsa affidabilità sui temi di gestione energetica, ad esempio per quanto riguarda depurazione delle acque e rifiuti, e ha concluso lanciando una sfida: quella di trovare un’intesa “sull’intera vicenda energetica”.

“Saremo costretti a fare una campagna referendaria nella speranza che il governo decida di intavolare una discussione – ha poi concluso – La Puglia è al fianco del governo, che sia chiaro. Ma gli sta chiedendo dove andare. Si è pazzi anche solo a pensare a interventi simili proprio in un mare come questo”. Nella speranza che la battaglia burocratica contro un male ancora oscuro non si tramuti in un’intricata foresta di rovi, la riunione ha prodotto infine un Comunicato Congiunto, sottoscritto dai presenti, che riportiamo integralmente: (link alla dichiarazione).
Vistosa, all’incontro, l’assenza del Principe Azzurro, figura dismessa dalla fiabistica moderna a causa, si sa, della sua scarsa risolutezza in questioni politiche, e di un’ eccessiva predilezione per le belle donne.

Eppure, in tutto il revival fiabesco che il nostro territorio sta subendo, in mezzo a tanti estranianti tentativi di trasformarlo in qualcosa che non è, Tremiti, intimorita e sola in mezzo al mare, inizia a rendersi conto di aver bisogno, urgentemente, di un suo bacio.

(A cura di Antonella Attanasio – antonellattanasio84@gmail.com)

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