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Io e Fellini: Ferruccio Castronuovo si racconta, sognando il David di Donatello 2021

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
18 Gennaio 2021
Attualità // Cinema //

Vico del Gargano, 18 gennaio 2021. Classe 1940, nato a Bari ma di madre di Vico del Gargano, il regista e attore Ferruccio Castronuovo ha avuto da sempre un rapporto diretto con il cinema.

Durante il suo lavoro è stato al fianco dei più grandi registi italiani: Sergio Martino, Luigi Zampa, Nanni Loy, i fratelli Taviani, Sergio Leone e Federico Fellini. E proprio con il maestro de la dolce vita, Ferruccio ha avuto il privilegio di collaborare per ben dieci anni, girando i film di Casanova, la Città delle Donne, E la nave va, Ginger e Fred. “Con Fellini è nato un rapporto di stima e di amicizia, che si è tradotto in piccoli episodi” confida Ferruccio.

Il regista Ferruccio Castronuovo durante l’intervista

Con la sua sempre presente cinepresa 16 mm, Ferruccio ha catturato, dal suo punto di vista, il Fellini nei retroscena, raccontando situazioni curiose e divertenti, che con molta ironia sono avvenute sul set dei suoi film.

“Fellini, quando mi ha visto la prima volta, mi ha detto: “Il film lo faccio io, tu fai tutto il resto” – racconta Ferruccio – Ed io mi sono messo a girare, con una troupe mia, si usava il 16 mm, tutto quello che pensavo fosse utile per raccontare il lavoro di Fellini. Queste riprese hanno titoli come ‘Appunti sul film di Federico Fellini – La Città delle Donne’ ad esempio”.

Il risultato di questo lavoro, insieme alle interviste di altri collaboratori di Fellini come Lina Wertmuller, Dante Ferretti, Nicola Piovani, Maurizio Millenotti, è stato presentato lo scorso anno per il centenario della nascita del Maestro attraverso il documentario “Fellinopolis” della regista e produttrice Silvia Giulietti. Il docufilm è stato mostrato a Los Angeles per l’American Film Institute, a Toronto per un Festival del Cinema Italiano, a Tokyo per il Festival del Cinema e per la settimana del cinema italiano in Giappone. Con molta probabilità “Fellinopolis” potrebbe anche ottenere uno dei più prestigiosi premi del cinema, il David di Donatello. Infatti, il film è in concorso nella sezione “documentari” per quest’anno.

Articolo di Valerio Agricola – Servizio a cura di Giuseppe Laganella – Riprese e montaggio a cura di Vittorio Agricola

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