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Ddl lavoro, con arbitrato ‘perpetuo’

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
18 Maggio 2010
Editoriali //

Senato, immagine d'archivio (Ansa)
Senato, immagine d'archivio (Ansa)
Roma – ELIMINATO l’emendamento presentato dai rappresentanti del Pd sull’arbitrato, che ora diventa “generale e perpetuo”. La maggioranza governativa ha spinto infatti per la reintroduzione del licenziamento cd a voce. Il Pd, dal suo canto, tuona: “indietro di 50 anni”, in considerazione della cancellazione, per il lavoratore, della “libertà di rivolgersi o meno al giudice”.

CANCELLATA LA MODIFICA DEL PD – Il ddl lavoro arresta pertanto il suo cammino al Senato. L’emendamento presentato dal relatore di maggioranza del Ddl lavoro, Maurizio Castro, ha di fatto cancellato la modifica ottenuta dagli stessi rappresentanti dei Democratici nel passaggio del provvedimento alla Camera, con l’emendamento Damiano. Una modifica con la quale si era stabilito che il lavoratore poteva decidere al momento della sottoscrizione della clausola compromissoria se affidare, o meno, ad un arbitro, la risoluzione delle sue controversie future, e non già quelle insorte (tranne nel caso del licenziamento) con il suo datore di lavoro.

Con il passaggio del Ddl alla Camera, il Pd aveva ottenuto la possibilità per il lavoratore, al momento del licenziamento, e non alla firma del contratto, di optare invece per l’arbitrato anziché per la giustizia ordinaria (fonte: Rassegna.it). Una modifica che aveva lasciato tuttavia inalterato l’impianto complessivo del Ddl, limitando il ricorso al giudice del lavoro. Da qui le critiche dell’opposizione. Per Castro, un uso dell’arbitrato che passa “da fatto che si decideva di volta in volta” a fatto “generale e perpetuo”, sempre una volta accertata “la volontà delle parti”. Per Castro quello che si è configurato è un “modello fiduciario” da uno precedente di livello “antagonista”.

CRITICHE naturalmente del Pd, per i quali la cancellazione della modifica presentata rappresenta:“una inaccettabile retromarcia del governo sulla questione dell’arbitrato”. Per la senatrice del Pd Rita Ghedini “con la norma riportata all’articolo 32 si riporta l’Italia indietro di quasi cinquant’anni”, abrogando infatti “l’obbligo del licenziamento in forma scritta, imponendo alle lavoratrici e ai lavoratori una condizione d’incertezza insopportabile”.

LA DISCUSSIONE ALLA CAMERA, I CONTRASTI TRA I SINDACATI – Ddl lavoro, in senato divisione Cisl-Cgil su modifiche

1 commenti su "Ddl lavoro, con arbitrato ‘perpetuo’"

  1. LICENZIARE PER GIUSTA CAUSA , (PER SCRITO )CON DIRITTO ALLA DIFESA . IL DIRITTO AL LAVORO , VIENE SANCITO DALLA COSTITUZIONE !.SI DOVREBBE LAVORARE X LA COMUNITà d”ITALIA !!, E NON PER I PROPPI INTERESSI . FIRMA DI DI CAGLIARI .

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