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‘Scissioni salentine’ e allargamento della Padania

AUTORE:
Agostino del Vecchio
PUBBLICATO IL:
18 Agosto 2010
Editoriali //

Repubblica del Salento (repubblicasalentina)
Ipotesi 'Repubblica del Salento' (repubblicasalentina)
Foggia – LO scorso 5 agosto si è costituito davanti a un notaio brindisino un movimento che intende promuovere un referendum per l’istituzione della «Regione Salento», e, in questi ultimi giorni, 59 sindaci salentini hanno aderito al progetto che punta a mettere insieme le province di Brindisi, Lecce, Taranto, separandosi da Bari, Foggia e dalla BAT (Barletta, Andria, Trani).

IL PROGETTO GRANDE SALENTO – “Il Salento, a nostro avviso”– spiega un comunicato del comitato capeggiato da Paolo Pagliaro, fondatore di Mixer media, il gruppo nel quale è compreso Telerama, – “ha potenzialità straordinarie in termini di sviluppo industriale, turistico, commerciale, ma è proprio la peculiarità che lo contraddistingue dal resto della Puglia a richiedere interventi specifici, azioni politiche ad hoc, che solo un governo salentino può realizzare attraverso un programma pensato e costruito su un’area
culturalmente omogenea. Peraltro” – aggiunge, – “sia l’estensione territoriale che la consistenza della popolazione salentina comprovano che non si tratta di un capriccio di pochi nostalgici ma di un’esigenza che ha alla base profili strutturali e oggettivi inequivocabili. Per dare corpo all’idea con dati oggettivi” – conclude il comitato – “sono al lavoro docenti universitari che sottoporranno questo loro lavoro all’attenzione degli stati generali della Regione Salento previsti per settembre”. “Nel Salento” – conclude la nota – “vivono un milione e 800 mila persone «ovvero più di Sardegna, Liguria, Marche, Abruzzo, Friuli, Trentino, Umbria, Basilicata, Molise, Valle d’Aosta”.

MOLTI COMUNI IN ATTESA – Dopo la richiesta formulata a tutti i presidenti dei consigli comunali e a tutti i sindaci, da parte del comitato dell’aspirante Regione Salento, di inserire all’ordine del giorno di una delle prossime riunioni la mozione volta ad indire il referendum consultivo tra la popolazione interessata al progetto della nuova regione, molti funzionari regionali non hanno assunto ancora una posizione definita, preferendo verificare prima le proporzioni di un fenomeno che imbarazza molti pugliesi e che parte addirittura
dal 1946. Negli ultimi giorni si stanno moltiplicando, inoltre, sul social network Facebook gruppi che inneggiano alla scissione del “Salentu, lu mare e lu ventu” e che c’è chi giura nei blog che il “Salento sta al resto della Puglia come il Sudtirol sta al Meridione”.

LA CHIUSURA DEGLI ENTI INUTILI – Nel momento in cui si stanno cancellando molte province in quanto considerate bilateralmente come un inutile spreco di denaro pubblico con scarso potere decisionale, utili soprattutto per creare posti per i raccomandati del politico di turno, ecco l’affacciarsi della beffarda ipotesi di separare i pugliesi dai pugliesi nel momento in cui molti di essi sono emigrati al Nord e votano per la Padania.

LA LEGA PIACE ANCHE AL SUD – Secondo un articolo pubblicato oggi sul settimanale Panorama (La Padania non basta più: la Lega ora piace anche al Sud) sarebbe in atto un’espansione della Lega Nord anche in Meridione (che nell’articolo in questione è considerato tutto il territorio italico al di sotto del fiume Po). “Come riporta il Giornale, infatti” – si spiega nell’articolo in questione, – “sarebbero centinaia le richieste arrivate alla segreteria nazionale della Lega in questi mesi dalle regioni a Sud di Roma per aprire una sede locale del partito: Campania, Puglia, Calabria e persino nel Molise tanto caro ad Antonio Di Pietro. Insomma, gli italiani del Meridione alle formazioni meridionaliste e autonomiste in salsa mediterranea, dalla Lega Sud all’Mpa di Lombardo fino al recentissimo Popolari per il Sud di Clemente Mastella, preferiscono l’originale: la Lega”.

CONCLUSIONI – Al Sud, si sa, siamo abituati a farci del male. Tra amministrazioni efficienti solo a oliare lucrosamente “i soliti noti” della politica e gestioni criminali del territorio dove, in talune zone, lo Stato rappresenta solo un lieve disturbo, l’idea di una scissione accarezza ciclicamente molti italiani, ben disposti a saltare nel (temporaneo) carro dei vincitori. Il Nord da tempo ignora e sfrutta le Regioni del Sud, compresa la Puglia, considerata spesso un semplice contenitore di voti, ma, nonostante questo, c’è chi pensa bene d’imitare il modello della Padania, o, cosa peggiore, ne diventa un suo ferreo sostenitore. In questo modo il progetto del Grande Salento “rinverdendo i sogni della comunità tarantina, brindisina e leccese, potrà far sì che i salentini possano finalmente autodeterminare il loro destino”.

7 commenti su "‘Scissioni salentine’ e allargamento della Padania"

  1. Non sono concorde con quanto scritto..la regione Salento doveva essere fatta prima…La Puglia non è mai esistita a differenza dell’antichissima terra d’otranto..e poi già il 17 dicembre 1946, dopo la relazione di Giuseppe Codacci Pisanelli, la Regione Salento fu istituita sulla carta, ma quando si arrivò alla ratificazione in aula, il 29 novembre 1947, essa non era più prevista. Stando all’intervento in assemblea del socialista Vito Mario Stampacchia, la Regione Salento sarebbe stata sacrificata in seguito a un accordo tra DC e PCI in difesa dei forti interessi economici baresi. Principale artefice di questo accordo fu il magliese Aldo Moro(di origini marcatamente baresi). Poi si ricordino i tentativi del 1970 e poi della fine degli anni 90…Scusate ma a me…non mi va che le risorse mandate da Roma il 70% finisca a bari e gli spisccioli il 30% alle altre 5 province(bat,fg,br,le,ta)..
    e non mi va che il porto di brindisi perda navi a vantaggio di bari…non mi va che le ferrovie ad alta capacità si fermino a bari…non mi va che gli aeroporti del salento(brindisi e grottaglie) abbiano pochi voli(brindisi) a danno di bari…nessuno a grottaglie…nemmeno cargo…che finiscono a bari…
    e i dragaggi al porto di taranto?…e la strada bradanico-salentina?…sono 25 anni che l’aspettiamo…preferisco che si faccia questa benedetta regione,oltre per motivi economici, anche per quelli storici culturali…vogliamo essere padroni delle risorse che ci appartengono e che non ci vengono assegnate per migliorare il salento e portare sviluppo ai salentini…

  2. Aldilà dei propbelmi particolari, il punto è che lo stato italiano sfrutta noi dell’antico Regno delle Due Sicilie dal 1860!

  3. Abolendo le province si possono ridefinire le regioni.

    Con legge costituzionale si potrebbero eliminare le provincie e istituire nuove regioni oppure seguire una altra strada:
    Fondere più province in attesa della modifica costituzionale. Comune e Regione i soli livelli amministrativi oltre a Stato membro UE e Unione Europea

  4. Da Barese dico e sono convinto che dividere la nostra Amata Puglia sia un vero peccato, per tante ragioni; in effetti pero’ e’ altrettanto vero che il Salento o almeno parte di esso andrebbe valorizzato. Amo il Salento e amo la Puglia e piu’ che dividerci dovremmo “lottare” per e combattere per raggiungere gli stessi traguardi insieme.

  5. Che tristezza … infinita, impotente tristezza … nel millennio in cui vorremmo l’europa unita e poi sbarcare su marte, c’è chi pensa ancora al principato di Galatina al regno di Celle San Vito e alla repubblica democratica di Altamura. Capisco che è un periodo nero per tutti e che tutti pensino ai propri interessi, ma se questi messaggi diventano predominanti … allora faremmo meglio a fuggire tutti in albania, sperando che i maya non sbagliavano quando dicevano che nel 2012 sarebbe venuta la fine del mondo.
    …e dopo la moldaunia … adesso le ho sentite tutte … e ne avrei fatto volentieri a meno …

  6. per pg
    sono salentino e condivido pienamente le preoccupazioni dell’amico barese, in più aggiungo , per chi non se ne sia avveduto, che questa è una smaccata abominevole operazione politico-mediatica di qualche conducator locale più per far parlare di se che altro, se po ci aggiungiamo che sono alle porte altri abominevoli burocrati raccomandati dal palazzo, incapaci fannulloni e ricoverati di ogni risma e tendenza, e saremo noi contribuenti a pagarli per farci uccidere ogni volta, io propongo una ribellione di base. questa sciocchezza della regione salento, che per la verità anche a fine guerra qualcuno aveva proposto, ma siccome allora le persone erano più sagge e avvedute non se ne fece fortunatamente nulla. poi mi fate sapere cosa andrete a dire ai cittadini di fasano martina franca cisternino ceglie ecc ecc, che la loro capitale è lecce? ma per favore pagliaro e soci … andate a lavorare che è meglio. queste scorciatoie retoriche sono un sintomo preoccupante della incapacità e della paralisi della politica di affrontare e risolvere i cancri veri della puglia: delinquenza-ambiente, aiuti alle imprese, corruzione diffusa nella pubblica amministrazione ( e questi la vogliono incrementare).

  7. ho letto la notizia e devo dire che mi ha colpito negativamente … da sempre la forza è stata fatta dall’unione … non credo che dei territori bistrattati come quelli del sud possano ottenere di più di quello che hanno dividendo le loro forze, quindi sinceramente “l’operazione” credo sia fatta semplicemente per poter creare più “posti” per i raccomandati di turno e quindi sperpero di danaro pubblico … risiedo nella prov. di Foggia e so di cosa si lamentano la maggior parte dei salentini … del potere troppo opprimente della prov. “principale” della nostra regione, ma il problema non si risolve “fuggendo”, ma affrontandolo, come? le altre prov. potrebbero portare avanti un programma comune per il loro sviluppo o tante altre azioni, ma il problema principale è … i politi che sono stati eletti sui territori di Lecce, Brindisi, Foggia, Taranto ed anche la Bat, voglio realmente il bene della loro provincia? oppure semplicemente hanno a cuore gli affari loro? … sinceramente sono orgoglioso di essere PUGLIESE … anche perché questo mi accomuna ai SALENTINI … quindi spero che l’essere orgoglioso della mia pugliesità non diminuisca mai … spero che i salentini rimangano sempre “anche” pugliesi …

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“Possiamo scoprire il significato della vita in tre diversi modi: 1. col compiere un proposito; 2. con lo sperimentare un valore; 3. con il soffrire.” VIKTOR EMIL FRANKL

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