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MONDO Compagnie low cost: tra criticità e nuove sfide green

Le compagnie low cost si sono affermate negli ultimi 20 anni come il vettore di volo più utilizzato al mondo

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
18 Settembre 2024
Attualità //

Le compagnie low cost si sono affermate negli ultimi 20 anni come il vettore di volo più utilizzato al mondo. Prezzi bassi, moltissime rotte di breve e media distanza coperte, servizi basici ma funzionali. Sono gli elementi che hanno trasformato operatori come Ryanair, EasyJet e Wizzair, solo per citare i più attivi in Italia, in veri e propri colossi dell’aviazione. L’era che stiamo vivendo, però, non è tutta rose e fiori e impone alle compagnie un importante ripensamento delle proprie strategie in ottica futura.

La crisi delle compagnie low cost

La ripresa economica che aveva investito le compagnie low cost dopo il biennio COVID sembra avere esaurito la propria spinta espansiva. A confermarlo i dati delle agenzie di rating finanziario internazionale che parlano di un -49% di profitti operativi nel secondo trimestre 2024 per Ryanair e di un -44% per Wizzair. Peggio di loro hanno fatto alcune compagnie americane come JetBlue e Southwest Airlines, mentre è stata in controtendenza EasyJet (+16% nello stesso periodo), seppur reduce da vari trimestri in netta perdita.

Le cause della crisi

Numeri impietosi, quindi, che hanno cause estremamente diversificate. Uno dei problemi più influenti è stato quello della mancata corrispondenza tra domanda e offerta. Da un lato le persone hanno inondato di richieste di voli le compagnie. Dall’altro gli operatori non sono riusciti a garantire una qualità di servizio accettabile con costanti ritardi dei voli, cancellazioni improvvise e aumento dei prezzi per l’imbarco dei bagagli. Non per niente le low cost sono state costrette ad affrontare centinaia di migliaia di richieste di risarcimento.

Secondo AirHelp Score, la classifica delle compagnie aeree e gli aeroporti di tutto il mondo stilata ogni anno da AirHelp, easyJet, per esempio, si posiziona quarantacinquesima su 80 valutate. Ed in effetti le richieste di rimborsi a easyJet sono state tra le più richieste dai viaggiatori, nonostante le politiche virtuose dell’azienda inglese di cui parleremo tra poche righe.

Per fortuna, come si legge sulle pagine di AirHelp, società attiva da alcuni anni nella tutela delle vittime dei disservizi aerei, la legge garantisce ampie coperture a chi si ritrova il volo con molte ore di ritardo o addirittura cancellato.

Le altre problematiche che hanno causato la contrazione del settore sono state di carattere geopolitico (crisi in Ucraina e in Medio Oriente), meteorologico (l’inizio della stagione estiva è stato funestato da maltempo e perturbazioni) e di approvvigionamento dei mezzi. Problema, quest’ultimo, che per molte compagnie si è tradotto in un notevole ritardo nella consegna dei velivoli già acquistati.

L’impegno per la sostenibilità di EasyJet

Come già accennato, operatori come EasyJet, sono all’opera per porre un argine alla crisi. La strategia della società britannica è quella di puntare in maniera decisa sulla sostenibilità. Pochi giorni fa i vertici dell’azienda hanno ribadito l’impegno sulla Net Zero Roadmap che si rafforza con una collaborazione con JetZero, start up statunitense che sta lavorando su nuovi modelli di aerei sostenibili. Modelli Blended-Wing Body alimentati a idrogeno che, nelle previsioni, dovrebbero dimezzare il consumo attuale di carburante e le emissioni di gas serra.

Ma c’è di più. EasyJet sarà anche la prima azienda a entrare nell’Airline Working Group di JetZero, gruppo di lavoro che studierà l’argomento sul campo per capire le implicazioni dei nuovi mezzi su scali e compagnie in vista di una importante ottimizzazione delle operazioni di terra e di volo.

Le nuove sfide di Wizzair

Molto attiva in questo periodo anche Wizzair, operatore reduce da una stagione estiva estremamente complicata. E questo nonostante il recente lancio della tariffa nominata “allyou can fly”, abbonamento annuale con aggiunta di una piccola tariffa per ciascun segmento. I problemi dell’azienda ungherese, ben evidenziati dai risultati del titolo in borsa, sono stati principalmente di carattere tecnico.

Negli scorsi mesi gli aeromobili hanno riscontrato un gran numero di problemi ai motori Pratt & Whitney. Motori che, per essere aggiustati, devono essere smontati a uno a uno, con tutto ciò che ne consegue a livello di riduzione dei servizi e seguenti disagi per i viaggiatori. Il risultato del guaio è che Wizzair dovrà tenere ancora a terra la bellezza di ben 43 velivoli da qui al 2026 (secondo le stime di settore più ottimistiche).

Nonostante questa problematica non di poco conto, l’operatore ha deciso di non fermare il nuovo piano di investimenti che si è tradotto nell’inaugurazione dei nuovi Airbus A321 XLR a lunghissima autonomia, aerei che consentiranno di di ampliare le distanze coperte senza aumentare i costi operativi per la società e i prezzi dei servizi per i viaggiatori.

Una strada, quella dei voli intercontinentali, che qualche anno fa, sembrava potesse entrare nella proposta di Ryanair anche se, alla luce dei fatti, il progetto non è mai stato realizzato.

Al contrario, Wizzair, sembra molto più avanti e pronta a partire. Per l’inaugurazione del servizio è stata scelta proprio l’Italia da cui partirà il più lungo volo intercontinentale targato Wizzair e diretto nella penisola arabica. Un piano di crescita che non si fermerà all’Italia e che probabilmente coinvolgerà anche altri 6 o 7 scali del Vecchio Continente. (nota stampa).

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A settembre, c’è nell’aria una strana sensazione che accompagna l’attesa. E ci rende felici e malinconici. Un’idea di fine, un’idea di inizio. (Fabrizio Caramagna)

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