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Parchi eolici, freni per Alerion fra aeroporti e bilanci

AUTORE:
Giuseppe de Filippo
PUBBLICATO IL:
19 Maggio 2010
Editoriali //

L'amministratore delegato di Alerion Spa, Giulio Antonello (image Milano Finanza)ALERION, CDA – Consiglieri Amministrazione: presidente (da fonti ufficiali) Colleoni Gastone, vice presidente: Garofano Giuseppe e Perrone Alessandro; Antonello Giulio Amministratore Delegato, oltre ai vari consiglieri e al collegio sindacale. Al 31 dicembre 2009, il Cda di Alerion ha approvato il bilancio consolidato e il progetto di bilancio d’esercizio con ricavi Operativi: 28,3 milioni di euro (+ 17,2 milioni rispetto all’esercizio 2008), margine Operativo Lordo: 13,5 milioni di euro (+12,2 milioni rispetto all’esercizio 2008), dopo costi non ricorrenti pari a 1,1 milioni di euro. Risultato Netto di Gruppo: – 4,4 milioni di euro (+1,0 milioni rispetto all’esercizio 2008). Risultato netto Capogruppo: 2,7 milioni di euro (+ 1,5 milioni rispetto all’esercizio 2008)

SETTORE FOTOVOLTAICO – Nel settore fotovoltaico, la potenza installata consolidata al 31 dicembre 2009 è pari a 8,8 MW, con un incremento di 6,3 MW rispetto al 31 dicembre 2008, a seguito del completamento degli impianti fotovoltaici di Racale (LE), Brindisi, Acquaviva delle Fonti (BA) e Pontenure (PC). In data 15 giugno 2009, inoltre, il Gruppo ha ricevuto l’autorizzazione per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico di Castellaneta (TA), con una potenza di 14 MW. L’impianto, completamente sviluppato da Alerion, consentirà una produzione annua a regime di circa 20 GWh/anno (entrata in marcia prevista entro l’ultimo trimestre del 2010). Con l’impianto di Castellaneta il Gruppo raggiungerà una potenza installata consolidata di circa 23 MW. Nel settore delle biomasse, sono proseguiti i lavori di costruzione della centrale termoelettrica di Bonollo Energia S.p.A., società controllata al 50% da Alerion, sita in Anagni ed alimentata da vinacce e farine di vinacciolo,con una potenza installata complessiva di 10,5 MW.

L’IMPIANTO DI CASTELLANETA – LA CESSIONE DELL’IMPIANTO ALLA PARTECIPATA – Con determinazione del dirigente servizio Energia, reti e infrastrutture materiali per lo sviluppo, dello scorso 28 ottobre n.566 e determina dirigenziale n. 302 del 21 maggio 2009, era stata data l’autorizzazione unica alla costruzione ed esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte solare (fotovoltaica) della potenza di 14,00 MW, e delle opere connesse e delle infrastrutture indispensabili alla costruzione dell’impianto stesso da realizzarsi nel Comune di Castellaneta (Ta) , ai sensi del comma 3 di cui all’articolo 12 del Decreto Legislativo 387 del 29.12.2003. Con nota del 14 settembre 2009 la Alerion Energia Rinnovabili S.r.l., aveva comunicato che a seguito del ramo d’azienda (atto notarile rep. n. 9003 del Notaio Giovanni De Marchi di Milano), la proprietà dell’impianto fotovoltaico è passata alla Società Castellaneta Solar Srl costituitasi in Italia, con sede in Milano, alla Via Durini, 18, iscritta al Registro Imprese di Milano, società controllata al 100% da Alerion Energie Rinnovabili S.r.l.; come risulta dalla relazione istruttoria rep. n° 566 del 28 ottobre 2009 agli atti del Servizio, il procedimento si è svolto in conformità alle norme vigenti.

BLOCCO PARCO EOLICO DI SAN MARCO IN LAMIS: PER IL COMUNE EVENTUALE PERDITA DI 500MILA EURO – Era stato già ipotizzata la revoca, previa sospensiva, dell’autorizzazione regionale del 7 gennaio scorso per la realizzazione del parco eolico alla società Renergy San Marco in seguito al ricorso al Tar presentato dall’Aeronautica Militare che ritenne “pregiudizievoli 18 delle 23 pale previste per la sicurezza dei voli e l’incolumità pubblica”. L’allarme per il mancato rispetto della normativa a tutela dell’incolumità dei piloti e dei cittadini, che aveva prodotto il parere negativo dell’Aeronautica già in fase di istruttoria nella conferenza di servizio propedeutica al rilascio dell’autorizzazione regionale, era stato lanciato in passato dal consigliere comunale dell’Idv Giuseppe Soccio, che aveva sollevato la questione, minimizzata, a quanto pare, dall’amministrazione comunale che ora ha provveduto a nominare un legale (l’avv. Marotti di Bari) per costituirsi nel giudizio dinanzi al Tar. “La costituzione in giudizio del Comune di San Marco è un inutile dispendio di denaro; è la Regione che deve rendere conto del suo operato“, protestò il consigliere Soccio che, intanto, qualora il ricorso fosse accolto, paventò la restituzione dei 500.000 euro già versati al Comune dalla Renergy. In esso è evidenziata la parte nella quale il funzionario regionale affermò di “non tener conto del parere dell’Aeronautica perché tardivo rispetto alla conclusione della conferenza di servizio e perché i vincoli non sarebbero riportati in mappe che l’Aeronautica sostiene essere in fase di redazione”. L’Aeronautica, invece, attraverso il ricorso al TAR redatto dall’Avvocatura dello Stato, sostenne che “il parere comunque è pervenuto prima del provvedimento di concessione (il parere è del 22 dicembre 2009, mentre la concessione è stata data il 7 gennaio 2010)” e che motivi di sicurezza nazionale (visto che nel frattempo l’aeroporto di Amendola è stato potenziato con nuovi e diversi armamenti) imponevano comunque di tener conto del parere, riaprendo magari la conferenza di servizio, che, formalmente, sostenne l’Aeronautica,”non era ancora chiusa” (non vi era stato, cioè, un atto di dichiarazione di conclusione, ma, di fatto, la conclusione della conferenza viene dichiarata contestualmente alla concessione). Inoltre, l’Aeronautica sostenne che “le mappe, in fase di redazione, erano ininfluenti ai fini del vincolo” che, comunque, “era stabilito per legge” e non poteva “essere ignorato”. “Vorrei far notare, poi – scrisse Soccio nella sua missiva – che l’Aeronautica invoca anche una norma che permette all’amministrazione militare di “abbattere” ostacoli che pregiudicano la sicurezza dei voli. In altri termini, non è che le pale saranno “abbattute” dagli aerei, ma l’Aeronautica invoca una sua prerogativa che è quella di far demolire ciò che compromette la sicurezza dei voli”. Ovvero l’Aeronautica, per Soccio, chiedeva al TAR “la sospensiva del provvedimento per evitare alla stessa società dispendio di ingenti somme”. Inoltre, nel ricorso sarebbero stati anche richiamati “elementi di illegittimità del provvedimento come la mancanza del PRIE (piano regolatore impianti eolici) e della VIA (valutazione di impatto ambientale)”. Altra ragione, tra le altre, che l’Aeronautica addusse furono quelle dell’invocazione della “competenza della Conferenza Stato-Regioni”, visto che, per Soccio, sarebbe insorto, in merito, “un conflitto di competenze”.

LE TESI DI SOCCIO – “In quanto ai 500.000 euro (anche se si parlò di 653mila euro), questi figurano, sembra, nei bilanci comunali già dal 2008 – scrisse il consigliere regionale – anche se la società li ha erogati solo dopo la concessione. Anche su questo (se sono già stati spesi e se sono da restituire in caso di annullamento della concessione), l’Ammnistrazione potrebbe fornire documenti obiettivi”, scrisse dopo la sospensiva Giuseppe Soccio, consigliere comunale dell’Idv.

FOCUS

Fotovoltaico, competenze e comuni, Russo: “Il Comune non ha competenza in materia di autorizzazioni; le Linee guida recepiscono la normativa regionale in materia” – Foggia- “I Comuni non hanno alcuna competenza amministrativa rispetto all’esame dei progetti ed al rilascio delle autorizzazioni per l’insediamento di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”. Lo afferma l’assessore all’Ambiente ed Energia, Pasquale Russo, commentando le notizie di stampa circa un’interrogazione sul tema presentata da un consigliere comunale di minoranza. “Riservandomi di esporre diffusamente in Aula le motivazioni a sostegno della legittimità dell’azione amministrativa – prosegue Russo – ritengo opportuno far rilevare da subito l’infondatezza dell’obiezione avanzata, giacché la normativa nazionale e regionale non prevede alcun coinvolgimento dell’Amministrazione comunale. In linea di principio possiamo discutere se sia scelta opportuna o meno, ma questo è l’unico fatto che conta; tant’è che il citato progetto della Resit srl è stato approvato senza alcun coinvolgimento attivo del Comune nella conferenza dei servizi culminata con il rilascio dell’autorizzazione unica. La presa d’atto in Giunta degli altri progetti in fase di autorizzazione è, dunque, esclusivamente lo strumento per la contrattazione delle compensazioni ambientali dovute al territorio che ospita gli impianti. A maggior ragione, non si può neanche ipotizzare la violazione della potestà regolamentare del Consiglio comunale – conclude l’assessore all’Ambiente ed Energia – giacché la Giunta non ha fatto altro che recepire, all’interno delle Linee guida, la regolamentazione regionale da cui far discendere lo schema di convenzione per l’eventuale, e ribadisco eventuale, accordo tra il Comune e il titolare dell’autorizzazione”.

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“Possiamo scoprire il significato della vita in tre diversi modi: 1. col compiere un proposito; 2. con lo sperimentare un valore; 3. con il soffrire.” VIKTOR EMIL FRANKL

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